"La memoria restituita", i reperti sequestrati in una mostra al Museo archeologico nazionale dell'antica Capua dal 15 novembre 2024 al 15 gennaio 2025
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Venerdì 15 novembre, alle 15,30, al Museo archeologico Nazionale dell'antica Capua di Santa Maria Capua Vetere si terrà l'inaugurazione dell'evento "La memoria restituita. Mostra dei reperti sequestrati", organizzato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, in collaborazione con il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Caserta e Benevento e la Direzione Regionale Musei Nazionali Campania.
All'inaugurazione della mostra, allestita a cura della Direzione del Museo archeologico Nazionale dell'antica Capua e aperta al pubblico dal 15 novembre 2024 al 15 gennaio 2025, saranno presenti Autorità regionali, provinciali e locali, nonché autorevoli esponenti del mondo della Magistratura italiana ed europea e delle articolazioni periferiche del Ministero della Cultura.
I reperti esposti in questa mostra temporanea sono il frutto della complessa attività d'indagine - denominata 'Antica Cales' - coordinata dalla Procura sammaritana e condotta dai militari del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli coadiuvati nella fase esecutiva dei militari dell'Arma territoriale, culminata nel sequestro di migliaia di reperti archeologici provenienti, prevalentemente, da scavi clandestini effettuati nel territorio della provincia di Caserta, nonché in parte anche in quelle di Benevento e Salerno. Rilevante è il quantitativo di monete archeologiche rinvenute in Svizzera in occasione di una perquisizione eseguita a seguito di rogatoria internazionale con la preziosa collaborazione della Procura Cantonale di Zurigo, presso la sede di una nota casa d'aste, databili tra il VI secolo a.C. e l'VIII secolo d.C., nonché di pregiato vasellame archeologico, beni culturali ritenuti dagli esperti della Soprintendenza autentici e di assoluto pregio e rarità.
I sequestri sono stati eseguiti dai Carabinieri del citato comparto di specialità nell'ambito di una più vasta attività investigativa volta a tutelare il patrimonio culturale del territorio campano, preservandolo dai saccheggi dei c.d. "tombaroli" e dalla speculazione dei ricettatori di reperti archeologici. L'articolata attività inquirente è stata resa possibile anche grazie alla fattiva collaborazione delle Autorità Giudiziarie del Belgio e dell'Olanda, interessate mediante il Member Desk per l'Italia dell'Agenzia dell'Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust).
L'esposizione dei reperti - quasi tutti provenienti dal territorio casertano - rappresenta la restituzione alla collettività per la pubblica fruibilità di un patrimonio archeologico già purtroppo barbaramente depauperato nel tempo per fini di lucro. L'importanza dei reperti recuperati e i rilevanti risultati scaturiti dall'attività d'indagine testimoniano quanto il fenomeno del traffico illecito dei beni culturali provenienti da scavi clandestini sia tuttora attuale nell'area casertana e quanto sia efficace il contrasto realizzato attraverso l'azione sinergica degli organi statali di tutela.
Nel corso dell'evento inaugurale, aperto al pubblico ed alla stampa, saranno divulgati ulteriori dettagli relativi alle indagini condotte ed ai beni sequestrati.
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