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#iorestoacasa. Alla scoperta delle domus romane con l'Antiquarium Turritano di Porto Torres
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Descrizione
In questi giorni in cui dobbiamo tutti restare a casa, non vi siete domandati com’erano le case in età romana?
Esistevano diversi tipi di abitazioni: le domus, le “insulae”, le ville urbane e suburbane e le ville rustiche.
Oggi vi parleremo delle domus, le case delle ricche famiglie patrizie. Erano di solito strutture di pianta rettangolare costruite su un solo piano; non avevano finestre, ma tutte le stanze ricevevano la luce da un grande ambiente centrale aperto: l’atrio. Le domus più ricche, oltre all’atrio possedevano anche il peristilio: un grande giardino porticato.
La domus era composta da molte stanze con funzioni diverse: l’ingresso costituito da “vestibulum” e “fauces”, le camere da letto chiamate “cubicola”, la stanza destinata ai banchetti, chiamata “triclinium” e, infine, il “tablinum” che potremmo assimilare al nostro salotto.
Le domus erano poco arredate, mentre erano riccamente decorate. Le stanze potevano essere pavimentate con diverse tecniche: cocciopesto (un tipo di rivestimento impermeabile), mosaici (realizzati con frammenti di materiali diversi) e “sectilia” (pavimenti in marmo). Le pareti venivano invece decorate con affreschi.
A Porto Torres sono state rinvenute diverse domus, fra cui la domus dei mosaici.
Si tratta di un edificio dalla pianta complessa, scavato solo in parte e costruito su due piani, sfruttando la naturale pendenza del terreno. Al piano terra si aprivano quattro ambienti di piccole dimensioni, di cui uno conserva ancora parte della copula di copertura, e due vasche (forse fontane). Tutte le stanze sono decorate da mosaici policromi che raffigurano temi geometrici e figurativi, soprattutto fauna marina. Si osservano ancora gli strati di intonaco e il marmo pregiato che rivestivano le pareti.
La domus, datata intorno al 400 d.C., apparteneva probabilmente a un personaggio di alto rango.
Esistevano diversi tipi di abitazioni: le domus, le “insulae”, le ville urbane e suburbane e le ville rustiche.
Oggi vi parleremo delle domus, le case delle ricche famiglie patrizie. Erano di solito strutture di pianta rettangolare costruite su un solo piano; non avevano finestre, ma tutte le stanze ricevevano la luce da un grande ambiente centrale aperto: l’atrio. Le domus più ricche, oltre all’atrio possedevano anche il peristilio: un grande giardino porticato.
La domus era composta da molte stanze con funzioni diverse: l’ingresso costituito da “vestibulum” e “fauces”, le camere da letto chiamate “cubicola”, la stanza destinata ai banchetti, chiamata “triclinium” e, infine, il “tablinum” che potremmo assimilare al nostro salotto.
Le domus erano poco arredate, mentre erano riccamente decorate. Le stanze potevano essere pavimentate con diverse tecniche: cocciopesto (un tipo di rivestimento impermeabile), mosaici (realizzati con frammenti di materiali diversi) e “sectilia” (pavimenti in marmo). Le pareti venivano invece decorate con affreschi.
A Porto Torres sono state rinvenute diverse domus, fra cui la domus dei mosaici.
Si tratta di un edificio dalla pianta complessa, scavato solo in parte e costruito su due piani, sfruttando la naturale pendenza del terreno. Al piano terra si aprivano quattro ambienti di piccole dimensioni, di cui uno conserva ancora parte della copula di copertura, e due vasche (forse fontane). Tutte le stanze sono decorate da mosaici policromi che raffigurano temi geometrici e figurativi, soprattutto fauna marina. Si osservano ancora gli strati di intonaco e il marmo pregiato che rivestivano le pareti.
La domus, datata intorno al 400 d.C., apparteneva probabilmente a un personaggio di alto rango.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 18:03:35 / Ultimo aggiornamento 2020-04-14 18:03:35
Posizione
Museo Antiquarium Turritano di Porto Torres
Via Ponte Romano, 99 - 07046 Porto Torres (SS)
Contatti
- Tel
- + 39 39 079 514433
- pm-sar.museoarcheo.portotorres@beniculturali.it
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