Tipo Evento:
Spettacolo Teatrale
In fuga dall’ingiusta pece
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Orario di apertura:
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Descrizione
L’evento consiste in una rievocazione in forma drammaturgico/poetica della vicenda personale e processuale nella quale fu coinvolto Dante Alighieri. Nel titolo “In fuga dall’ingiusta pece” sono riassunti i temi trattati nello spettacolo: la condizione di esule/migrante (La sentenza fu emessa in contumacia, poiché Dante si rifiutò di presentarsi ai Giudici, ritenendo che il processo fosse frutto di una persecuzione politica ordita nei suoi confronti e che, dunque, l’unica salvezza fosse fuggire da una “giustizia ingiusta”); la pretestuosità delle accuse mosse e l’ingiustizia della condanna (nei Canti XXI e XXII dell’Inferno, Dante raffigura i condannati per baratteria – reato del quale egli fu accusato – immersi nella pece). Il testo dello spettacolo è costituito da frammenti tratti dall’opera dantesca, da testimonianze e da documenti dell’epoca, dalle carte e dalla sentenza pronunciata il 10 marzo 1302.
Nella solitudine dell’esilio, Dante riflette e commenta sul suo stato di esule “forzato”, sull’uso distorto della giustizia quale strumento per estromettere avversari politici, sulla sua scelta di non difendersi da false accuse infamanti. In un’atmosfera tra l’onirico e il reale, diviene man mano allucinata, si materializzano sulla scena i personaggi che hanno popolato questa tragica fase della vita di Dante e sono stati trasfigurati o citati nella sua Commedia: dai “neri diavoli” dei Canti XXI e XXII dell’Inferno, i quali assumono le sembianze dei suoi persecutori, ai signori che lo hanno accolto e ospitato.Davanti a loro, Dante da accusato si trasforma in accusatore, anche se rimarrà per sempre un “confinato”.
La scenografia è rappresentata da un gioco di immagini (originali) che, in dissolvenza, si intrecciano e disegnano il clima descritto dal testo. Le parole sono accompagnate in sottofondo da musiche composte appositamente ed eseguite dal vivo. Lo spettacolo è destinato a un pubblico eterogeneo e, in particolare, agli studenti delle Scuole Superiori.
Nella solitudine dell’esilio, Dante riflette e commenta sul suo stato di esule “forzato”, sull’uso distorto della giustizia quale strumento per estromettere avversari politici, sulla sua scelta di non difendersi da false accuse infamanti. In un’atmosfera tra l’onirico e il reale, diviene man mano allucinata, si materializzano sulla scena i personaggi che hanno popolato questa tragica fase della vita di Dante e sono stati trasfigurati o citati nella sua Commedia: dai “neri diavoli” dei Canti XXI e XXII dell’Inferno, i quali assumono le sembianze dei suoi persecutori, ai signori che lo hanno accolto e ospitato.Davanti a loro, Dante da accusato si trasforma in accusatore, anche se rimarrà per sempre un “confinato”.
La scenografia è rappresentata da un gioco di immagini (originali) che, in dissolvenza, si intrecciano e disegnano il clima descritto dal testo. Le parole sono accompagnate in sottofondo da musiche composte appositamente ed eseguite dal vivo. Lo spettacolo è destinato a un pubblico eterogeneo e, in particolare, agli studenti delle Scuole Superiori.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2021-09-13 13:38:29 / Ultimo aggiornamento 2021-09-21 12:38:22
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