IL MOSAICO PERDUTO DI CALIGOLA FESTEGGIA IL SUO RITORNO A NEMI
Apertura
Date di apertura
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Fine evento
Prenotazione Non richiesta
Orario di apertura:
- Lun
- Chiuso
- Mar
- Chiuso
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- Chiuso
- Gio
- Chiuso
- Ven
- Chiuso
- Sab
- 09:00 - 09:00
- Dom
- 19:00 - 19:00
Descrizione
Il 5 e il 6 giugno il
Mosaico perduto di Caligola si potrà visitare gratuitamente
Dopo le chiusure legate
all’emergenza Covid-19 che hanno sospeso la possibilità di visitare i Musei, per
consentire a tutti i cittadini di ammirare l’affascinante mosaico perduto di
Caligola, questo capolavoro appena entrato nelle collezioni del Museo delle
Navi Romane, il Comune di Nemi e la Direzione Regionale Musei Lazio promuovono due
giornate dedicate al mosaico.
In occasione dei giorni di festa per
il Comune di Nemi concomitanti alla Sagra delle fragole, che si svolgerà via Social,
e alla Biennale d’arte Internazionale dei Castelli Romani, il 5 e 6 giugno il Museo aprirà le porte a tutti i cittadini
gratuitamente.
Nel rispetto delle normative Covid-19 sarà consentito l’ingresso gratuito nel
Museo ad un massimo di 80 persone contemporaneamente.
Il Mosaico
Il mosaico perduto proveniente dalle
navi di Caligola, esportato illegalmente in America nel dopoguerra e restituito
all’Italia grazie all’azione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio
Culturale, è tornato in esposizione dall’11 marzo 2021presso il Museo delle
Navi Romane di Nemi.
Il mosaico, realizzato a intarsi
marmorei (opus sectile), faceva parte
delle ricche decorazioni presenti sulle pavimentazioni delle due navi
dell’imperatore Caligola.
Proveniente dagli scavi condotti nel
1895 da Eliseo Borghi, fu restaurato con materiali diversi e con integrazioni
moderne. L’inserimento in una cornice moderna, presente anche sul retro, non
consente più di cogliere i dettagli costruttivi, che possono però essere ricostruiti
grazie agli altri frammenti conservati nel Museo.
Esportato illegalmente nel
dopoguerra, il mosaico è stato restituito al Museo delle Navi Romane grazie
all’azione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale che, con la
fattiva collaborazione di esperti del settore, hanno individuato il pavimento
in una collezione privata a New York, consentendone il sequestro e la
riconsegna all’Italia.
Il Museo delle Navi Romane
Il Museo venne costruito tra il 1933
e il 1939 per ospitare due gigantesche navi appartenute all'imperatore Caligola
(37-41 d.C.) recuperate nelle acque del lago tra il 1929 e il 1931. È stato
quindi il primo Museo in Italia ad essere costruito in funzione del contenuto,
due scafi dalle misure rispettivamente di m. 71,30 x 20 e m. 73 x 24, purtroppo
distrutti durante un incendio nel 1944. Riaperto nel 1953, il Museo venne
nuovamente chiuso nel 1962 e infine definitivamente riaperto nel 1988.
Nel nuovo allestimento, l'ala
sinistra è dedicata alle navi, delle quali sono esposti alcuni materiali, come
la ricostruzione del tetto con tegole di bronzo, due ancore, il rivestimento
della ruota di prua, alcune attrezzerie di bordo originali o ricostruite (una
noria, una pompa a stantuffo, un bozzello, una piattaforma su cuscinetti a
sfera).
Sono inoltre visibili due modelli
delle navi in scala 1:5 e la ricostruzione in scala al vero dell'aposticcio di
poppa della prima nave, su cui sono state posizionate le copie bronzee delle
cassette con protomi ferine.
L'ala destra è invece dedicata al popolamento del territorio albano in età
repubblicana e imperiale, con particolare riguardo ai luoghi di culto; vi sono
esposti materiali votivi provenienti da Velletri (S. Clemente), da Campoverde
(Latina), da Genzano (stipe di Pantanacci) e dal Santuario di Diana a Nemi,
oltre ai materiali provenienti dalla Collezione Ruspoli.
All'interno di quest'ala è inoltre
possibile ammirare un tratto musealizzato del basolato romano del clivus Virbii,
che da Ariccia conduceva al Santuario di Diana.
Posizione
Contatti
- Tel
- 06 9398040
- drm-laz@beniculturali.it
- Website
- www.polomusealelazio.beniculturali.it