I Bedeschini incontrano la città Concerto “Così mi disprezzate. La musica al tempo di Bedeschini”
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InfoDescrizione
Nell’ambito delle attività collaterali alla mostra Giulio Cesare e Francesco Bedeschini. Disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento, venerdì 9 febbraio 2024 alle ore 18 presso l’Oratorio di Sant’Antonio de’ Cavalieri de Nardis si svolgerà il concerto “Così mi disprezzate. La musica al tempo di Bedeschini” con l’ensemble Anima e corpo composto da Gabriele Pro violino e direzione, Aloisia de Nardis soprano, Sara Meloni violino e Nicola Procaccini organo.
L’evento musicale, organizzato a cura dell’ente musicale Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, delle attività culturali dell’Università degli Studi dell’Aquila e dell’associazione Angelo de Nardis di Prata, sarà introdotto dai saluti istituzionali del professor Edoardo Alesse, Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila e della dottoressa Federica Zalabra, Direttrice del Museo Nazionale d’Abruzzo. Interverranno i professori Michele Maccherini e Arnaldo Morelli, docenti dell’Università degli Studi dell’Aquila.
Saranno eseguite musiche di Frescobaldi, Colista, Mannelli, Rainaldi e Landi.
L’accesso all’evento musicale è libero.
Non sarà consentito l’ingresso al concerto dopo il suo inizio.
L’Oratorio di Sant’Antonio dei Cavalieri de Nardis è un edificio religioso edificato da e per la famiglia de Nardis a partire dal 1646, ad opera del Cavaliere di Santo Stefano di Toscana Ottavio de Nardis, insieme ad altri esponenti della nobile famiglia aquilana. Sembra che l’Oratorio sia stato eretto in città come ex voto per l’aura devozionale che il dipinto -eseguito ad affresco da Francesco Bedeschini raffigurante Sant’Antonio da Padova– acquisì, ora collocato come pala dell’altare maggiore.
L’edificio fu gravemente danneggiato nel terremoto del 1703, a seguito del quale furono eseguiti numerosi rimaneggiamenti e modifiche, tra cui la sostituzione del soffitto voltato con uno ligneo ad opera dell’ebanista Ferdinando Mosca da Pescocostanzo, arricchito da un dipinto di Vincenzo Damini, raffigurante Sant’Antonio da Padova che riceve il Bambino Gesù dalla Madonna.
Fra le due porte di ingresso è una nicchia contenente una statua a grandezza naturale di sant’Antonio, opera dello scultore comasco Ercole Ferrata. Tra le opere rilevanti, il paliotto dell’altare maggiore composto di ventisette formelle istoriate di maiolica di Castelli e due pale d’altare di Lorenzo Berrettini e del cavalier Giacomo Farelli, la Fuga in Egitto e l’Immacolata Concezione.
All’interno un organo fieramente italiano ma che parla un po’ olandese: l’organo di Luca Neri del 1650. Quando venne costruito, infatti, ancora esistevano all’Aquila gli organi di quel Balthasar Ruytsgheens, costruttore di organi, venuto con Madama Margherita, che furono studiati dal leonessese Luca Neri per carpirne quei segreti e peculiarità che si ritrovano nello splendido strumento dell’Oratorio. Lo strumento è giunto fino a noi nella totalità della sua composizione fonica e ciò ne fa uno dei punti di riferimento per tutti gli esecutori specializzati nella prassi esecutiva storicamente informata: la “voce” del Luca Neri è espressione fedele dell’epoca.
L’Oratorio è stato restaurato a seguito del sisma del 2009.
Posizione
Museo nazionale d'Abruzzo dell'Aquila
via Tancredi da Pentima (ex Mattatoio) - 67100 L'Aquila (AQ)
Contatti
- Tel
- 0862.28420
- mn-abr.urp@cultura.gov.it
- Website
- https://museonazionaledabruzzo.cultura.gov.it/
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