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URBANI: “SMENTITE LE CASSANDRE CHE RIMPIANGONO L’EPOCA DEGLI SPRECHI”NEL 2005 IL CINEMA ITALIANO POTRÀ CONTARE SU QUASI 74 MILIONI DI EURO
Testo del comunicato
Entra così in vigore la riforma della legge cinema
La ripartizione del Fondo Unico per lo Spettacolo permette di comunicare le risorse disponibili nel 2005 per la produzione di film di interesse culturale.
Tali risorse derivano dai versamenti – a valere sulla quota FUS cinema – per il 2004 e per il 2005 e dai rientri di precedenti finanziamenti di film di interesse culturale.
La disponibilità, per il 2005, sarà di € 73.975.000 così ripartiti:
1) Film di interesse culturale €54 milioni divisi per le 4 sedute deliberative (€13,5 milioni a seduta);
2) Opera prime e seconde di interesse culturale €18 milioni divisi per le 4 sedute deliberative (€4,5 milioni a seduta);
3) Cortometraggi di interesse culturale €1,6 milioni divisi per le 4 sedute deliberative (€400.000 a seduta);
4) Sviluppo sceneggiature €375.000 per lo sviluppo di 15 progetti (€25.000 a progetto) così come previsto dall’art.13 della nuova legge cinema e dal relativo decreto di attuazione.
“Le altre finalità – ha dichiarato il Ministro per i beni e le attività culturali, Giuliano Urbani, riferendosi in particolare al contributo sugli incassi, promozione in Italia e all’estero, cinema d’essai, premi di qualità, cinecircoli, centro sperimentale di cinematografia - non subiranno decrementi rispetto al 2004, considerato che Cinecittà Holding e la Mostra del Cinema di Venezia verranno sostenute, nei limiti della disponibilità, con risorse extra FUS”.
Sul piano normativo di particolare rilievo è anche il decreto ministeriale, controfirmato il 18 gennaio dal Ministro dell’Economia, che rende operativa la gestione dei fondi presso BNL fino al 30 settembre 2005 e la modifica, inserita in un decreto legge approvato venerdì 21 gennaio dal Consiglio dei Ministri, dell’art.12 della legge cinema. In particolare viene istituita una contabilità speciale per la gestione dei fondi e, per legge, gli stessi non ricadono sotto la previsione dei cosiddetti “fondi rotativi” (art.72 finanziaria 2003).
“Si tratta – ha commentato il Ministro Urbani - di un provvedimento particolarmente rilevante non solo per la produzione ma anche per il sostegno all’esercizio. Un provvedimento che, di fatto, applica al comparto il principio della “diversità culturale” già sancito a livello comunitario e completa il senso della riforma della legge cinema. Assieme alle notizie sulle risorse per il cinema, questo dimostra che la nuova legge porta maggiori finanziamenti al settore cinematografico, a differenza di quanto profetizzato dalle tante cassandre che per polemica politica annunciavano solo disastri. Queste nuove risorse però, a differenza del passato, non alimenteranno gli sprechi, ma saranno utilizzate per far crescere il sistema cinema italiano nel suo complesso. Infatti non credo che la vitalità del nostro cinema si misuri dal numero di film che fanno domanda di finanziamento pubblico, ma dalla sua qualità, dalle sue proposte innovative e dal successo di pubblico e di critica, sia a livello nazionale che internazionale. Del resto, come insegna la vicenda del neorealismo italiano, la condizione essenziale per fare del buon cinema non è l’aumento o la diminuzione e la misura del finanziamento pubblico, ma la qualità delle idee. Dopo questi atti concreti, spero sia chiaro quanto abbiamo lavorato per rilanciare il cinema e liberarlo da una logica assistenziale che lo ha mortificato nella creatività, nella vivacità e nella professionalità. La riforma crea un incentivo a produrre e garantisce un cinema libero. La vecchia legge consentiva, grazie alla mancanza di controlli e di incentivi, di produrre film con l’obiettivo di ottenere i finanziamenti pubblici per società che poi chiudevano i battenti e stabiliva un forte condizionamento politico attraverso le commissioni che assegnavano i finanziamenti”.
Ufficio Stampa MiBAC
Tel. 06-67232261