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Sull'Appia Antica Il Giardino dei Patriarchi dell'Unità d'Italia
Testo del comunicato
Il 27 settembre 2013, alle ore 11, a Villa dei Quintili,
ingresso da via Appia Nuova n. 1092 si terrà la cerimonia di inaugurazione
del Giardino dei Patriarchi dell’Unità d’Italia.
Il Giardino dei Patriarchi dell’Unità d’Italia è un giardino davvero speciale, dove sono stati messi a dimora i “gemelli” degli alberi monumentali più significativi di tutte le regioni d’Italia. Venti Patriarchi, uno per regione o provincia autonoma.
Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione fra la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, Arpa Emilia-Romagna, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ispra, il Comitato per la Bellezza e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna. Il progetto ha ricevuto l’adesione del Presidente della Repubblica.
L’Associazione Nazionale Patriarchi d’Italia, nata in Emilia-Romagna, ha sede a Forlì e ha già realizzato il censimento integrale degli alberi secolari o plurisecolari dell’Emilia-Romagna, i cui risultati sono stati pubblicati in due volumi. L’Associazione ha terminato quest’anno il censimento dei Patriarchi della Provincia di Roma, con scoperte molto importanti, per un totale di oltre 600 alberi monumentali censiti. L’Associazione ha costituito a Forlì un vivaio con oltre 10.000 talee dei Patriarchi più significativi sin qui individuati, alcuni dei quali scomparsi nel frattempo per decrepitezza. Il materiale genetico raccolto è servito per creare dei Giardini dei Patriarchi nella regione Emilia-Romagna, ad esempio presso la casa-museo dei fratelli Cervi a Gattatico e a Villa Ghigi, alle porte di Bologna. L’Associazione, inoltre, cura da anni il Giardino dei frutti dimenticati, ideato anni orsono dal grande poeta Tonino Guerra a Pennabilli (Rimini) nel Montefeltro.
È adesso la volta di questo speciale Giardino dei Patriarchi dell’Unità d’Italia a Villa dei Quintili, sull’Appia Antica. Di seguito i venti Patriarchi che, regione dopo regione, rappresentano il nostro Paese, i suoi diversi paesaggi e ambienti, con essenze secolari o addirittura millenarie. Un omaggio quindi all’Unità d’Italia in uno dei luoghi più belli e significativi della sua Capitale.
• Valle d’Aosta: pero Brusson (il pero più grande e vecchio della Val d’Aosta)
• Piemonte: melo PUM dal Bambin (uno dei meli più grandi del Piemonte)
• Liguria: olivo di San Remo millenario (l’olivo più antico della Liguria)
• Lombardia: ciliegio di Besana in Brianza (forse il ciliegio selvatico più grande d’Italia)
• Trentino Alto Adige: melo di Fondo (il melo più vecchio d’Italia e forse d’Europa)
• Friuli Venezia Giulia: melo di Campone (il più grande del Friuli) 150 anni,
• Veneto: olivo di San Vigilio (olivo millenario sulle rive del Garda)
• Emilia Romagna: cotogno antico Faenza (fra i più vecchi d’Italia, produce frutti quasi privi di tannino che si mangiano come mele)
• Toscana: corniolo di Montieri (fra i più grandi d’Italia)
• Marche: olivo di Campofilone (fra gli olivi più longevi delle Marche)
• Umbria: noce di Poggiodomo, Perugia, (il più grande d’Italia di oltre 5 metri di circonferenza)
• Abruzzo: fico Reginella di Bucchianico (antica varietà locale)
• Molise: olivo di Veanfro (millenario, coltivato già in epoca romana)
• Lazio: melograno di Roma (San Giovanni in Laterano, fra i più vecchi d’Italia)
• Campania: vite di Taurasi (vite plurisecolare e di dimensioni enormi)
• Puglia: fico di Otranto (varietà autoctona, fra le più antiche)
• Basilicata: olivo maiatica di Ferrandina (olivo millenario, il più antico della Basilicata)
• Calabria: vite Mantonico di Bianco (vitigno risalente all’epoca magno-greca)
• Sicilia: vite Corinto Bianco (vitigno portato in Italia dai Greci oltre duemila anni fa)
• Sardegna: olivo Luras (3800 anni, il più antico d’Europa, 13 metri di circonferenza)
Il progetto del giardino ha contemplato camminamenti disegnati da siepi divisorie, composte da essenze arbustive autoctone come: alterno, ginestra odorosa, ginestra dei carbonai, scotano, agno casto, sanguinello, fragola e altre essenze.
La realizzazione del progetto si deve alla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, con l’impegno della soprintendente Mariarosaria Barbera, della direttrice dell’Appia Antica Rita Paris e dello staff dell’ufficio dell’Associazione Patriarchi, con il presidente Sergio Guidi, e con la partecipazione di Vittorio Emiliani del Comitato per la Bellezza.
Il progetto del Giardino dei Patriarchi è dell’architetto Massimo de Vico Fallani con l’architetto junior Nicola Macchia. Direttore dei lavori l’architetto Angela Veneziano. Direttore operativo geometra Giampaolo Rimedio. Collaboratore alla Direzione dei lavori dottor Francesco Buzi. Assistente ai lavori Alessandro Ricciardello. Impresa esecutrice: Angelo Angeloni
Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma: archeoroma.beniculturali.it
Associazione Nazionale Patriarchi d’Italia Via Fossato Vecchio, 33 - 47121 Forlì; info@patriarchinatura.it.
Comitato per la Bellezza, Vicolo San Celso, 4 00186 Roma v.emiliani@virgilio.it
Villa dei Quintili, 27 settembre 2013
ingresso da via Appia Nuova n. 1092 si terrà la cerimonia di inaugurazione
del Giardino dei Patriarchi dell’Unità d’Italia.
Il Giardino dei Patriarchi dell’Unità d’Italia è un giardino davvero speciale, dove sono stati messi a dimora i “gemelli” degli alberi monumentali più significativi di tutte le regioni d’Italia. Venti Patriarchi, uno per regione o provincia autonoma.
Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione fra la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, Arpa Emilia-Romagna, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ispra, il Comitato per la Bellezza e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna. Il progetto ha ricevuto l’adesione del Presidente della Repubblica.
L’Associazione Nazionale Patriarchi d’Italia, nata in Emilia-Romagna, ha sede a Forlì e ha già realizzato il censimento integrale degli alberi secolari o plurisecolari dell’Emilia-Romagna, i cui risultati sono stati pubblicati in due volumi. L’Associazione ha terminato quest’anno il censimento dei Patriarchi della Provincia di Roma, con scoperte molto importanti, per un totale di oltre 600 alberi monumentali censiti. L’Associazione ha costituito a Forlì un vivaio con oltre 10.000 talee dei Patriarchi più significativi sin qui individuati, alcuni dei quali scomparsi nel frattempo per decrepitezza. Il materiale genetico raccolto è servito per creare dei Giardini dei Patriarchi nella regione Emilia-Romagna, ad esempio presso la casa-museo dei fratelli Cervi a Gattatico e a Villa Ghigi, alle porte di Bologna. L’Associazione, inoltre, cura da anni il Giardino dei frutti dimenticati, ideato anni orsono dal grande poeta Tonino Guerra a Pennabilli (Rimini) nel Montefeltro.
È adesso la volta di questo speciale Giardino dei Patriarchi dell’Unità d’Italia a Villa dei Quintili, sull’Appia Antica. Di seguito i venti Patriarchi che, regione dopo regione, rappresentano il nostro Paese, i suoi diversi paesaggi e ambienti, con essenze secolari o addirittura millenarie. Un omaggio quindi all’Unità d’Italia in uno dei luoghi più belli e significativi della sua Capitale.
• Valle d’Aosta: pero Brusson (il pero più grande e vecchio della Val d’Aosta)
• Piemonte: melo PUM dal Bambin (uno dei meli più grandi del Piemonte)
• Liguria: olivo di San Remo millenario (l’olivo più antico della Liguria)
• Lombardia: ciliegio di Besana in Brianza (forse il ciliegio selvatico più grande d’Italia)
• Trentino Alto Adige: melo di Fondo (il melo più vecchio d’Italia e forse d’Europa)
• Friuli Venezia Giulia: melo di Campone (il più grande del Friuli) 150 anni,
• Veneto: olivo di San Vigilio (olivo millenario sulle rive del Garda)
• Emilia Romagna: cotogno antico Faenza (fra i più vecchi d’Italia, produce frutti quasi privi di tannino che si mangiano come mele)
• Toscana: corniolo di Montieri (fra i più grandi d’Italia)
• Marche: olivo di Campofilone (fra gli olivi più longevi delle Marche)
• Umbria: noce di Poggiodomo, Perugia, (il più grande d’Italia di oltre 5 metri di circonferenza)
• Abruzzo: fico Reginella di Bucchianico (antica varietà locale)
• Molise: olivo di Veanfro (millenario, coltivato già in epoca romana)
• Lazio: melograno di Roma (San Giovanni in Laterano, fra i più vecchi d’Italia)
• Campania: vite di Taurasi (vite plurisecolare e di dimensioni enormi)
• Puglia: fico di Otranto (varietà autoctona, fra le più antiche)
• Basilicata: olivo maiatica di Ferrandina (olivo millenario, il più antico della Basilicata)
• Calabria: vite Mantonico di Bianco (vitigno risalente all’epoca magno-greca)
• Sicilia: vite Corinto Bianco (vitigno portato in Italia dai Greci oltre duemila anni fa)
• Sardegna: olivo Luras (3800 anni, il più antico d’Europa, 13 metri di circonferenza)
Il progetto del giardino ha contemplato camminamenti disegnati da siepi divisorie, composte da essenze arbustive autoctone come: alterno, ginestra odorosa, ginestra dei carbonai, scotano, agno casto, sanguinello, fragola e altre essenze.
La realizzazione del progetto si deve alla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, con l’impegno della soprintendente Mariarosaria Barbera, della direttrice dell’Appia Antica Rita Paris e dello staff dell’ufficio dell’Associazione Patriarchi, con il presidente Sergio Guidi, e con la partecipazione di Vittorio Emiliani del Comitato per la Bellezza.
Il progetto del Giardino dei Patriarchi è dell’architetto Massimo de Vico Fallani con l’architetto junior Nicola Macchia. Direttore dei lavori l’architetto Angela Veneziano. Direttore operativo geometra Giampaolo Rimedio. Collaboratore alla Direzione dei lavori dottor Francesco Buzi. Assistente ai lavori Alessandro Ricciardello. Impresa esecutrice: Angelo Angeloni
Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma: archeoroma.beniculturali.it
Associazione Nazionale Patriarchi d’Italia Via Fossato Vecchio, 33 - 47121 Forlì; info@patriarchinatura.it.
Comitato per la Bellezza, Vicolo San Celso, 4 00186 Roma v.emiliani@virgilio.it
Villa dei Quintili, 27 settembre 2013
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-10-27 22:27:33 / Ultimo aggiornamento 2020-10-27 22:27:33