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Risposta scritta all'interrogazione n. 4-11275 del dep. Mattia Fantinati. Furto al Museo Civico veronese di Castelvecchio.
Testo del comunicato
Si riscontra l’atto di sindacato ispettivo n. 4-11275, con il quale l’Onorevole interrogante, premesso che il 19 novembre 2015 il Museo Civico di Verona è stato oggetto di un furto di opere d’arte di valore inestimabile, chiede di sapere quali iniziative intenda adottare il Ministero onde evitare il ripetersi di analoghi episodi, anche tramite una ridefinizione delle funzioni del personale addetto alla sorveglianza nei musei, e se le opere fossero coperte da assicurazione contro il furto. Preliminarmente, si osserva che il Museo di Castelvecchio è di proprietà comunale ed è gestito dal Comune di Verona. In particolare, quindi, per quel che concerne l'aspetto degli addetti alla vigilanza e delle eventuali turnazioni, il Ministero ha potuto acquisire dati presso il Comune di Verona. Dai dati acquisiti è emerso che, per quanto riguarda i sistemi di sicurezza attivi presso i musei civici di Verona, la Soprintendenza paesaggistica competente per territorio è in possesso di uno schema dei sistemi di sicurezza inviatogli dal Comune, in cui emerge che il Museo Civico di Castelvecchio è dotato di sorveglianza diurna effettuata da personale di custodia durante gli orari di apertura al pubblico, di un sistema di allarme anche con controllo da remoto dalla centrale operativa di Sicuritalia e della presenza di una guardia armata fissa dalle ore 19 alle ore 9 del mattino. Inoltre il Museo è controllato da un sistema di videosorveglianza con telecamere a circuito chiuso. Per quanto riguarda nello specifico fatti di competenza del Ministero, si evidenzia che in data 20 novembre u.s., giorno successivo all'evento, la competente Soprintendenza paesaggistica ha effettuato un sopralluogo per valutare la perdita subita dal Museo in seguito alla rapina, nonché i danneggiamenti che hanno, in particolare, interessato la tavola "La conversione di Saulo" di Giulio Licinio. Con una nota del 26 novembre u.s. la suddetta Soprintendenza ha offerto al Direttore del Museo la disponibilità a restaurare il dipinto danneggiato, offerta accettata da parte del Museo in data 27 novembre u.s.. Per quanto riguarda il valore economico delle 17 opere rubate, il Ministero è in attesa della comunicazione da parte dell'Ente proprietario e pertanto la stima comunicata, cui l'interpellante fa riferimento, è solo una stima di massima suscettibile di correzioni sulla base delle comunicazioni che dovranno necessariamente pervenire dall'ente proprietario. Il Segretariato regionale del Veneto, acquisite per le vie brevi informazioni dall'ex Direttore del Museo, dott.ssa Paola Marini, riporta a proposito dell'opera del Mantegna che "il valore (...) fornito ai competenti uffici del Comune di Verona — ufficio Patrimoniale per attivare l'assicurazione individuale dell'opera, era basato anche sul dibattito critico intorno alla certezza sulla paternità dell'opera medesima". In merito all'accaduto si ritiene invece opportuno evidenziare l'aspetto collaborativo interistituzionale tra il Ministero e il Comune, dimostrato, tra l’altro, come già detto, dall'offerta avanzata da parte della Soprintendenza di Verona di occuparsi del restauro della tavola di Giulio Licinio rimasta danneggiata nel corso del furto. Infine, può essere opportuno ricordare – per quanto riguarda il patrimonio di competenza statale – che il Programma triennale per la tutela del patrimonio culturale 2016-2018, istituito dalla legge di stabilità 2015 e nel quale recentemente le Commissioni parlamentari hanno espresso parere favorevole, destina 50 milioni a un Progetto speciale per la sicurezza dei musei e dei luoghi della cultura.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-10-27 22:27:48 / Ultimo aggiornamento 2020-10-27 22:27:48