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Risposta scritta all'interrogazione n. 4-03691 del sen. Peppe De Cristofaro. Eboli (SA). Castello Colonna.
Testo del comunicato
Si riscontra l’atto di sindacato ispettivo n. 4-03691, nel quale il Senatore interrogante, a seguito del crollo, avvenuto l’8 marzo 2015, di una parte delle mura di cinta e della torre saettiera del Castello Colonna di Eboli (SA), attualmente utilizzato dal Ministero della giustizia come casa di reclusione, e con riferimento a lavori in corso, a pochi metri dall’area del crollo, per la realizzazione del “Centro polifunzionale Santi Cosma e Damiano”, chiede che sia verificato “il nesso di causalità tra i lavori di trivellazione nel cantiere e il crollo avvenuto”; che sia accertato se la ditta appaltante, prima dell’avvio dei lavori, abbia seguito tutte le procedure per verificare se essi potevano causare danni alle strutture adiacenti, data la zona di particolare interesse; che sia verificato “come mai, nonostante il finanziamento europeo sia di 6 milioni di euro e la soglia limite di rilevanza comunitaria per gli appalti di lavori, sia di 5.186.000 euro, non ci sia stata alcuna gara d’appalto europea per i lavori del centro polifunzionale”; che sia sollecitata la messa in sicurezza dell’area crollata appartenente alle mura di cinta del castello. Il Castello Colonna, sito nel comune di Eboli (SA), è sottoposto alle disposizioni di tutela della parte II del Codice dei beni culturali e del paesaggio, emanato con decreto legislativo del 22 gennaio 2014, n. 42. L’area circostante il castello, in cui ricade il cantiere per la costruzione del “Centro polifunzionale Santi Cosma e Damiano”, è sottoposta alle disposizioni della parte III del codice sopra richiamato, in quanto ricompresa tra i beni indicati all’articolo 142, lettera f). Con riferimento al crollo di una parte della cinta muraria del castello, i funzionari della soprintendenza Belle arti e paesaggio di Salerno e Avellino hanno effettuato, in data 10 marzo, un sopralluogo congiunto con i tecnici del Provveditorato regionale della Campania, responsabili dei lavori, i funzionari del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria che utilizza il castello, e tecnici del comune di Eboli. Durante il sopralluogo sono state stabilite le modalità d’esecuzione dei lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza della cinta muraria, stabilendo, anche, di effettuare opportune verifiche e analisi sulla consistenza della restante parte della cinta muraria. Nei successivi sopralluoghi i tecnici della soprintendenza hanno constatato l’avvenuta messa in sicurezza della cinta muraria ancora integra e della parte interessata dal crollo. Per quanto riguarda la ricostruzione della porzione di cinta muraria crollata, la soprintendenza ha riferito che le opere necessarie saranno finanziate dal Ministero della giustizia. Per quanto concerne i lavori riguardanti il centro polifunzionale, la Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici e per il patrimonio storico, artistico ed etnografico delle province di Salerno e Avellino (oggi soprintendenza Belle arti e paesaggio di Salerno e Avellino), con nota n. 31632 del 30 novembre 2009, comunicava al comune di Eboli l’annullamento dell’autorizzazione comunale n. 34 del 28 luglio 2009, riguardante il progetto per la realizzazione del centro polifunzionale. Contro il provvedimento della soprintendenza, il comune di Eboli opponeva ricorso presso il Tribunale regionale della Campania, sezione staccata di Salerno, chiedendo l’annullamento dello stesso e, in via cautelare, la sua sospensione. Con ordinanza n. 271 del 12 marzo 2010, il TAR accoglieva la domanda cautelare, sospendendo l’efficacia del provvedimento della soprintendenza. Allo scopo di pervenire ad una decisione sul merito della controversia, la soprintendenza, in data 26 maggio scorso, ha richiesto all’Avvocatura distrettuale dello Stato della Campania di presentare al TAR istanza di prelievo. Dopo il crollo di parte delle mura del castello, il comune di Eboli ha sospeso ogni attività edilizia nel cantiere della Casa del pellegrino. Per quanto riguarda l’eventuale nesso di causalità tra i lavori di trivellazione effettuati nel cantiere ubicato nei pressi del castello, questa Amministrazione, non avendo responsabilità né competenza su tali lavori, non può esprimere alcun giudizio o valutazione a riguardo. Parimenti, non avendo gli uffici territoriali dipendenti dal Ministero svolto le funzioni di stazione appaltante e non avendo ricevuto dalle altre Amministrazioni interessate all’interrogazione utili notizie in merito, non è possibile fornire alcuna informazione né riguardo la conformità delle procedure di scelta del contraente alle normative comunitarie e nazionali, né sulle modalità di esecuzione e svolgimento dei lavori.
Documentazione:
De Cristofaro 28 settembre 2015
(documento in formato pdf, peso 113 Kb, data ultimo aggiornamento: 28 ottobre 2015 )