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RIAPRE DOPO 30 ANNI LA CASA DEL BICENTENARIO A ERCOLANO - PARCO ARCHEOLOGICOPreziosa collaborazione tra pubblico e privato
Testo del comunicato
“La preziosa collaborazione tra pubblico e privato che da un ventennio opera a Ercolano ha portato un altro frutto: la riapertura al pubblico della Casa del Bicentenario. Un risultato importante, che ha il merito di coniugare studio, restauro e fruizione di un monumento straordinario, caduto in stato di abbandono alla fine del XX secolo e ora nuovamente accessibile ai visitatori”.
Così il ministro per i Beni e le attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, che questa mattina è intervenuto alla cerimonia per la riapertura della Casa del Bicentenario nel parco Archeologico di Ercolano. “L'apertura della Casa del Bicentenario – ha detto Franceschini - è un’altra prova della storia di un riscatto: un fatto importante e simbolico del percorso iniziato qualche anno fa, con meno riflettori di Pompei ma ugualmente significativo. Il Parco Archeologico di Ercolano è un luogo di grande attrattività, un luogo dove pubblico e privato stanno collaborando in armonia nel rispetto dell’attività scientifica, della tutela e della cura del patrimonio culturale. Questa collaborazione ha portato tante cose importanti e ne porterà tante altre nel futuro”, ha concluso il Ministro.
Ufficio Stampa MiBACT
Roma, 23 ottobre 2019
Roma, 23 ottobre 2019
La riapertura della casa del Bicentenario si svolge in contemporanea con il lancio della fase finale di un altro strategico progetto realizzato congiuntamente da enti pubblici e privati. Questa volta non si tratta di un progetto di conservazione, né di studio archeologico, ma di un’iniziativa di largo respiro mirata all’integrazione tra parco e territorio circostante per creare un nuovo ecosistema culturale dove presente e passato convivono per contribuire all’identità di Ercolano e al miglioramento della qualità della vita. Entrando nella casa del Bicentenario e gettando lo sguardo verso ovest, si potrà da oggi vedere i concreti risultati di questa iniziativa: il muro di confine che diventerà un belvedere sulla città antica, una grande area che diventerà un giardino, una piazza che riconnetterà il centro storico di Ercolano con il suo cuore antico, il foro, che si cela ancora sotto terra, proprio in corrispondenza di via Mare.
L’iniziativa ‘Via Mare’ nasce in seno all’Herculaneum Conservation Project a partire dal 2006, su spinta del Dr. David W. Packard. Il Parco Archeologico di Ercolano (precedentemente la Soprintendenza Archeologica di Pompei), il Comune e la Fondazione si sono uniti alla Fondazione filantropica americana in modo progressivamente più impegnativo (fino alla firma di un accordo multilaterale nel 2014) per raccogliere l’ultima sfida lasciata aperta dalla campagna novecentesca di scavo, quella di avvicinare la città antica e moderna, valorizzando i confini trasformandoli da ‘limiti’ a ‘opportunità’.
Con la consegna dei lavori di ‘Riqualificazione’ nel luglio 2019 inizia finalmente l’ultimo tassello di questo complesso mosaico che porterà l’atteso cambiamento urbanistico, culturale e sociale nel rapporto tra città antica e città moderna.Infatti, le misure previste lungo la via Mare, con l’abbattimento del muro di confine, e l’apertura di uno spazio pubblico verde, gestito in parte dal Parco Archeologico di Ercolano e in parte dal Comune nel cuore del centro storico, affacciato sul sito archeologico e in corrispondenza del Teatro antico sotterraneo, cambieranno potenzialmente tutte le dinamiche dei flussi turistici e promuoveranno nel tempo nuove iniziative culturali e sociali, togliendo Via Mare dall’isolamento e anzi dando al quartiere una posizione di rilievo nel centro storico.
Inoltre, il contributo delle associazioni, che hanno affiancato il progetto fin dalla sua redazione, ha favorito il miglioramento del dialogo con la comunità locale e ha offerto ulteriori spunti di sviluppo culturale e sociale per l’intero territorio ercolanense.
Il progetto Via Mare è visto come pilota a scala territoriale, innescando delle azioni virtuose anche sui restanti confini sito-città. Grande attenzione e interesse è stato manifestato da numerosi organismi internazionali, tra cui l’UNESCO, che da tempo promuove la creazione di una zona filtro per tutti i siti vesuviani.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 17:50:06 / Ultimo aggiornamento 2020-04-14 17:50:06