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Presentazione del restauro e riapertura dell’opera permanente "My dreams they’ll never surrender" di Gian Maria Tosatti
Testo del comunicato
Sabato 29 ottobre 2022, alle ore 11.00, negli ambulacri di Castel Sant’Elmo, a Napoli, verrà presentato al pubblico il restauro dell’opera "My dreams they’ll never surrender" di Gian Maria Tosatti, vincitrice della III edizione del Concorso “Un’Opera per il Castello” e realizzata nel 2014 per la collezione permanente di Castel Sant’Elmo - Museo Novecento a Napoli.
Il progetto di restauro, che ha comportato la rigenerazione dell’opera, seguito direttamente dall’artista coadiuvato dai suoi collaboratori e svolto insieme ad un gruppo di giovani restauratori dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, diretti da Giovanna Cassese, Coordinatrice della Scuola di Restauro, è stato presentato in anteprima lo scorso 7 ottobre nell’Auditorium sulla Piazza d’armi di Castel Sant’Elmo, nell’ambito delle iniziative promosse dalla Direzione regionale Musei Campania in occasione della diciottesima Giornata del Contemporaneo.
La presentazione del restauro e della riapertura dell’opera permanente sarà ora al centro di un talk con l’artista nei suggestivi ambulacri del Castello, in cui dopo i saluti istituzionali di Marta Ragozzino, Direttrice regionale Musei Campania, e Giovanna Cassese, Coordinatrice della Scuola di Restauro - Accademia di Belle Arti di Napoli, dialogheranno con Gian Maria Tosatti: Angela Tecce, presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e del Museo MADRE, Lia Rumma, gallerista, Stefano Chiodi, storico e critico d’arte, Ludovico Pratesi, curatore e critico d’arte, e Marta Ragozzino, Direttrice regionale Musei Campania.
Ideata e realizzata site specific, l’installazione di Tosatti è un campo di grano “cresciuto” nella grande Cisterna, il cuore più buio e profondo di Castel Sant’Elmo, fortezza che, nella sua lunga storia, è stata carcere per tanti prigionieri politici, come il filosofo Tommaso Campanella e Luisa Sanfelice, la nobile napoletana paladina della Repubblica partenopea del 1799.
Proprio da quei luoghi di reclusione e costrizione, gli straordinari ambulacri che la DRM Campania sta progressivamente aprendo al pubblico, torna oggi visibile l’opera di Tosatti, “un immenso campo di grano, un’immagine di libertà insopprimibile”, come spiega l’artista, dove l’oscurità dei secoli è squarciata dalla luce di un sole metallico, un disco dorato sospeso che illumina le spighe. Una riflessione sulla libertà, una metafora dell’impossibilità di imprigionare le idee degli uomini, che generano un’eredità di pensiero e di intenti che, come il campo di grano seminato nel chiuso delle buie carceri, va accolta e rinnovata per potersi mantenere in vita.
Gli interventi di restauro hanno ripristinato la forma iniziale dell’opera, concepita non per resistere al tempo ma, al contrario, per seguire la naturale caducità della vita e rigenerarsi attraverso un esercizio condiviso di cura ad opera delle comunità (in questo caso delle istituzioni, la Direzione regionale con il supporto dell’Accademia), che sempre Tosatti coinvolge e partecipa delle sue installazioni artistiche.
La partecipazione all’evento è libera, l’opera resterà aperta al pubblico negli orari di visita della mostra permanente “I Segni del Paesaggio: Sant’Elmo e i castelli della Campania” allestita negli ambulacri.
L’OPERA
Titolo: My dreams they’ll never surrender
Anno: 2014
Tecnica: grano, alluminio, ferro
Dimensioni: site specific
Breve descrizione: Quest’opera è dedicata a quelli che hanno speso le loro vite in carcere a causa delle loro idee e che da una cella sono stati capaci di cambiare la Storia che sembrava averli battuti. Sono uomini che in una prigione sono stati capaci di generare sogni di libertà e di giustizia che hanno ispirato le generazioni. Uomini come Antonio Gramsci, Luisa Sanfelice, Nelson Mandela o Rubin “Hurricane” Carter.
L’installazione (permanente) consiste in un campo di grano costruito nel cuore più buio, profondo e fortificato di Castel Sant’Elmo, la grande fortezza carceraria di Napoli. Il campo ha bisogno costantemente delle cure dei cittadini per poter essere rigenerato ed essere mantenuto vivo quale metafora delle eredità lasciateci dai grandi uomini a cui l’opera è dedicata.
BIOGRAFIA
Gian Maria Tosatti (Roma, 1980) è un artista visivo italiano, giornalista e saggista. Formatosi artisticamente tra Pontedera, Varsavia e Roma, tra il 2009 e il 2018 ha vissuto a New York; attualmente vive a Napoli. I suoi progetti sono indagini a lungo termine su temi legati al concetto di identità, dal punto di vista politico e spirituale, il suo lavoro consiste principalmente in grandi installazioni site specific, concepite per interi edifici o aree urbane e la sua sua pratica coinvolge spesso le comunità dei luoghi in cui le sue opere prendono corpo. Nel 2014 Domus menziona la sua opera “My dreams, they’ll never surrender” tra le 10 mostre migliori al mondo per quell’anno. Nel 2015 la rivista internazionale ArtReview lo ha inserito nella lista dei 30 artisti più interessanti al mondo della sua generazione (Future Greats). Dal 2021 è direttore artistico della Quadriennale di Roma. Nel 2022 è l’unico artista del Padiglione Italia alla 59° Biennale di Venezia. Ha realizzato mostre e progetti personali presso l’Hessel Museum del CCS BARD (New York, 2014), il museo MADRE (Napoli, 2016), il Lower Manhattan Cultural Council (New York, 2011), l’A4 Arts Foundation (Cape Town, 2019), Manifesta 12 (Palermo-Catania, 2018), l’Homo Novus Festival (Riga, 2018) il Museo Archeologico di Salerno (Salerno, 2014), la Fondazione Morra (Napoli, 2013-2016), il CIAC (Genazzano, Roma, 2009) e la Galleria Lia Rumma (Napoli, 2017). Il suo lavoro è stato esposto alla Galleria Nazionale (Roma, 2017, 2018), al Petah Tikva Museum of Art (Petah Tikva, 2017), all’American Academy in Rome (Roma, 2013), al Museo Villa Croce (Genova, 2012), al Palazzo delle Esposizioni (Roma, 2008), al Chelsea Art Museum (New York, 2009), alla BJCEM (2014), alla Castelli Gallery (New York, 2019) e in altri luoghi nazionali e internazionali. Come curatore ha realizzato alcuni progetti come Reload – prototipo d’intervento urbano (Roma, 2011), momento di indagine sulla generazione di artisti e curatori del XXI secolo nella città di Roma (17 mostre e due convegni internazionali) e la mostra Nowhere – Now here – No we’re alla A4 Arts Foundation (Cape Town, 2019).