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Pavarotti: l'omaggio di Bondi, Zeffirelli e Nicoletta Mantovani
Testo del comunicato
Alla vigilia del giorno del primo anniversario della sua scomparsa (6 settembre 2007), mentre in
molte citta' non solo italiane lo si ricorda con varie iniziative, Luciano Pavarotti e' stato ricordato anche al Ministero per i Beni culturali. Ne hanno parlato con affetto e ammirazione il ministro Sandro Bondi, Franco Zeffirelli, amico e compagno di tanti successi, e la vedova Nicoletta Mantovani.
L'incontro e' anche servito ad annunciare una mostra itinerante, “Luciano Pavarotti, l'uomo che emoziono' il mondo” che aprira' il 17 ottobre al Vittoriano a Roma, e un prezioso libro-omaggio pubblicato dalla Fondazione FMR-Marilena Ferrari.
Di altissimo livello il comitato d'onore della mostra diviso fra membri italiani (Gianni Letta, Bondi, Frattini, Alemanno) e internazionali (Carreras e Domingo, il principe di Monaco, Zubin Metha e Bono), mentre l'ex segretario dell'Onu Kofi Annan ha mandato un suo caloroso messaggio.
''L'omaggio che intendiamo offrire - ha detto il ministro Bondi - si configura come simbolo e atto di gratitudine nei confronti di chi ha contribuito a dare al mondo un'immagine internazionale e positiva dell'Italia attraverso un linguaggio, quello della musica, che da sempre appartiene, soprattutto nel campo dell'Opera lirica, al nostro Bel Paese''.
Per Bondi ''Unanime e' stato - come ha ricordato il Presidente Napolitano - in Italia e nel mondo l'apprezzamento per l'eccezionale figura d'arista, che ha dato per decenni la sua
impronta alla storia internazionale della lirica''.
Osannato dalle folle di tutto il mondo, ha aggiunto Bondi, ''sulla scena, o nell'ambito dei suoi incontri con la stampa o con il pubblico, egli non ha mai anteposto l'immagine del divo, quanto piuttosto quella dell'uomo che era, a prescindere dai successi, dai trionfi e dalla fama''.
Per questo il presidente Napolitano - ha notato il ministro - ha sottolineato come Pavarotti ''abbia saputo farsi 'ambasciatore' fra i piu' amati della tradizione musicale del nostro Paese, trasmettendo alle piu' vaste platee non solo la voce ineguagliata del nostro patrimonio musicale, ma l'immagine del nostro temperamento e calore umano''.
Luciano era ''trascinante, anche quando non cantava, perfino quando parlava di cose banali'' ha detto Zeffirelli, ricordando il primissimo incontro quando un quasi debuttante Pavarotti si propose per una Traviata alla Filarmonica romana. ''Gia' allora era sicuro di se stesso, era generoso quanto amante del bello e della perfezione artistica''.
''Luciano - ha detto la vedova Nicoletta Mantovani - sarebbe felicissimo di essere qui, riconosciuto dal governo italiano, perche' si sentiva davvero come un ambasciatore nel mondo, fiero ovunque di essere italiano'.
La mostra, curata da Alessandro Nicosia insieme a Nicoletta Mantovani, restera' aperta a Roma fino al 10 dicembre, per intraprendere poi una lunga tournee in molte citta' che l'hanno gia' prenotata.
CARTELLA STAMPA del 5 settembre 2008
(Documenti in formato DOC compressi ZIP, peso 107 Kb)