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Intervento del Ministro Galan alla cerimonia dei David di Donatello
Testo del comunicato
Signor Presidente della Repubblica,
Presidente Gian Luigi Rondi, illustri convenuti,
Non vi nascondo che il rinnovo delle agevolazioni fiscali fino al 2013 e il recente rifinanziamento del FUS mi consentono di parlare quest’oggi con maggiore positività, slancio, energia, ottimismo. Tutta quell’energia che spero di trasferire in passi avanti concreti. Dopo un periodo incerto finalmente si può parlare di un’ottima ripresa del cinema italiano. Stiamo assistendo a un periodo di rinascita sia economica che stilistica del nostro cinema. Un cinema profondamente attento alla quotidianità, alla nostra identità culturale, ai nostri paesaggi e alle nostre usanze. Un cinema a volte ironico, a volte critico, a volte onirico, come nella nostra migliore tradizione. Quella tradizione che tutto il mondo ci ha invidiato e che in tutto il mondo abbiamo saputo esportare. Come afferma Giuseppe Tornatore I film che facciamo risentono del nostro percorso di formazione. Formazione, aggiungo, a cui si unisce, inevitabilmente, la nostra storia.
Forse mai come adesso la nostra cinematografia ha dimostrato di sapere entusiasmare il pubblico e gli straordinari incassi di alcune opere ne sono il segno. Ci troviamo di fronte ad una realtà economica nettamente in risalita. Un miglioramento tangibile che sprona a non abbassare la guardia e a dichiarare “E’ andata bene. Bisogna impegnarsi a continuare così!”. Il rinnovo del tax credit dei 90 milioni di euro, nelle ultime misure del Governo in favore della cultura, rende permanente uno strumento autenticamente liberale per il sostegno ad una delle industrie strategiche per il nostro paese. Una struttura economica solida dei settori legati al Ministero per i beni e le attività culturali non è un mero obiettivo, ma è molto di più: è uno strumento per assicurare al nostro Paese un adeguato livello di produzione culturale, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, sempre coerente con la storia e la tradizione italiana. Il cinema italiano deve essere, deve tornare ad essere il nostro biglietto da visita anche all’estero.
Il cinema unisce, crea dialogo e questa nuova linfa rende il clima più sereno. Tutto ciò ben si sposa con le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, che già hanno avuto un importante preludio alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia con il film di Mario Martone Noi credevamo. Abbiamo a disposizioni più fondi di quanto ci aspettassimo e questo non può che essere un buon segno. Le produzioni cinematografiche tirano un sospiro di sollievo e, ben rappresentate quest’anno tra le candidature dei David di Donatello, riprendono i loro meritati spazi. Il cinema, meraviglioso connubio di immagini e sogni, è riuscito a creare un nuovo linguaggio in grado di proporre una diversa visione della vita, come diceva il nostro grande visionario Federico Fellini. Questa fabbrica di sogni è parte della nostra cultura e la cultura non è solo ciò che si riesce a fare, è ciò che un Paese riesce a trasmettere.
Per concludere, colgo questa splendida occasione per gli auguri al cinema italiano a Cannes, dove mi recherò personalmente a rappresentare il Governo italiano. Cannes, un appuntamento al quale la nostra cinematografia si presenta con un ricca proposta artistica e finalmente con vera stabilità economica. Il mio più convinto “in bocca al lupo” a Nanni Moretti e Paolo Sorrentino in concorso con Habemus Papam e This Must Be the Place e ad Alice Rohrwacher che presenta fuori concorso la sua opera prima Corpo Celeste. E una grande gioia ci ha, inoltre, donato la notizia della Palma d’Oro alla Carriera a Bernardo Bertolucci, un grande contemporaneo che è già un “classico”. Spero che questa onda lunga del cinema italiano possa arrivare dalle spiagge di Cannes fino al lido di Venezia dove, da troppi anni, attendiamo un’affermazione significativa per il nostro cinema. Ecco il mio sogno. Un risultato a Cannes, un risultato a Venezia. Perché non sognare? E’ quanto ci insegna il nostro cinema! L’anniversario dell’Unità d’Italia mi sta particolarmente a cuore, ecco perché non sono riuscito a trovare una conclusione diversa da un semplice, ma sentito: VIVA L’ITALIA, VIVA IL CINEMA ITALIANO!
Presidente Gian Luigi Rondi, illustri convenuti,
Non vi nascondo che il rinnovo delle agevolazioni fiscali fino al 2013 e il recente rifinanziamento del FUS mi consentono di parlare quest’oggi con maggiore positività, slancio, energia, ottimismo. Tutta quell’energia che spero di trasferire in passi avanti concreti. Dopo un periodo incerto finalmente si può parlare di un’ottima ripresa del cinema italiano. Stiamo assistendo a un periodo di rinascita sia economica che stilistica del nostro cinema. Un cinema profondamente attento alla quotidianità, alla nostra identità culturale, ai nostri paesaggi e alle nostre usanze. Un cinema a volte ironico, a volte critico, a volte onirico, come nella nostra migliore tradizione. Quella tradizione che tutto il mondo ci ha invidiato e che in tutto il mondo abbiamo saputo esportare. Come afferma Giuseppe Tornatore I film che facciamo risentono del nostro percorso di formazione. Formazione, aggiungo, a cui si unisce, inevitabilmente, la nostra storia.
Forse mai come adesso la nostra cinematografia ha dimostrato di sapere entusiasmare il pubblico e gli straordinari incassi di alcune opere ne sono il segno. Ci troviamo di fronte ad una realtà economica nettamente in risalita. Un miglioramento tangibile che sprona a non abbassare la guardia e a dichiarare “E’ andata bene. Bisogna impegnarsi a continuare così!”. Il rinnovo del tax credit dei 90 milioni di euro, nelle ultime misure del Governo in favore della cultura, rende permanente uno strumento autenticamente liberale per il sostegno ad una delle industrie strategiche per il nostro paese. Una struttura economica solida dei settori legati al Ministero per i beni e le attività culturali non è un mero obiettivo, ma è molto di più: è uno strumento per assicurare al nostro Paese un adeguato livello di produzione culturale, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, sempre coerente con la storia e la tradizione italiana. Il cinema italiano deve essere, deve tornare ad essere il nostro biglietto da visita anche all’estero.
Il cinema unisce, crea dialogo e questa nuova linfa rende il clima più sereno. Tutto ciò ben si sposa con le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, che già hanno avuto un importante preludio alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia con il film di Mario Martone Noi credevamo. Abbiamo a disposizioni più fondi di quanto ci aspettassimo e questo non può che essere un buon segno. Le produzioni cinematografiche tirano un sospiro di sollievo e, ben rappresentate quest’anno tra le candidature dei David di Donatello, riprendono i loro meritati spazi. Il cinema, meraviglioso connubio di immagini e sogni, è riuscito a creare un nuovo linguaggio in grado di proporre una diversa visione della vita, come diceva il nostro grande visionario Federico Fellini. Questa fabbrica di sogni è parte della nostra cultura e la cultura non è solo ciò che si riesce a fare, è ciò che un Paese riesce a trasmettere.
Per concludere, colgo questa splendida occasione per gli auguri al cinema italiano a Cannes, dove mi recherò personalmente a rappresentare il Governo italiano. Cannes, un appuntamento al quale la nostra cinematografia si presenta con un ricca proposta artistica e finalmente con vera stabilità economica. Il mio più convinto “in bocca al lupo” a Nanni Moretti e Paolo Sorrentino in concorso con Habemus Papam e This Must Be the Place e ad Alice Rohrwacher che presenta fuori concorso la sua opera prima Corpo Celeste. E una grande gioia ci ha, inoltre, donato la notizia della Palma d’Oro alla Carriera a Bernardo Bertolucci, un grande contemporaneo che è già un “classico”. Spero che questa onda lunga del cinema italiano possa arrivare dalle spiagge di Cannes fino al lido di Venezia dove, da troppi anni, attendiamo un’affermazione significativa per il nostro cinema. Ecco il mio sogno. Un risultato a Cannes, un risultato a Venezia. Perché non sognare? E’ quanto ci insegna il nostro cinema! L’anniversario dell’Unità d’Italia mi sta particolarmente a cuore, ecco perché non sono riuscito a trovare una conclusione diversa da un semplice, ma sentito: VIVA L’ITALIA, VIVA IL CINEMA ITALIANO!
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-10-27 22:30:24 / Ultimo aggiornamento 2020-10-27 22:30:24