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Franco Miracco, Consigliere del Ministro Galan: “Se s’è un Museo in Italia che va realizzato al più presto questo è il Museo Nazionale dell’ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara”
Testo del comunicato
“Per incarico del Ministro per i Beni e le Attività culturali Giancarlo Galan ho visitato, nel giorno della sua inaugurazione, la mostra ‘Architetture per un Museo’, allestita a Palazzo Diamanti a Ferrara. La mostra rappresenta lo spartiacque tra l’affermarsi di un’idea culturale e politica, la nascita di un progetto, l’avvio di un percorso istituzionale e il suo aprirsi alla realtà di un’effettiva realizzazione.
Se c’è un museo in Italia che va realizzato al più presto è il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS), perché Italia vuol dire Roma, vuol dire Venezia, solo per citare alcune fra le capitali storiche della presenza ebraica nel nostro Paese.
Perché Ferrara allora? Perché a Ferrara convivono, come meglio non si potrebbe, la memoria antica e recente degli ebrei e quindi dell’ebraismo e una sempre riconfermata vocazione a fare cultura di una città non a caso dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
E poi perché Ferrara è la città del silenzio, che è questione essenziale nel riflettere sull’ebraismo, sulla Shoah o nel pensare tutto ciò che ha a che vedere con la vera cultura.
Il catalogo della mostra illustra l’impressionante e qualificata partecipazione internazionale ad un concorso che come suo obiettivo concreto e per davvero prossimo ha la costruzione del MEIS, compito questo affidato al MiBAC.
Il Comune di Ferrara ha messo a disposizione sito ed edificio, che, essendo il vecchio complesso carcerario della città emiliana, ha, anche per questo, attivato in modo speciale immaginazioni e professionalità architettoniche che si sono esercitate in termini esemplari.
Carla Di Francesco, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna, ha giustamente scritto in catalogo che tutto ciò è il frutto ‘di un lungo cammino di collaborazione tra istituzioni, iniziato diversi anni fa, ed oggi giunto ad un primo, fondamentale, traguardo intermedio: concluso nel gennaio 2011 il concorso di progettazione, si dispone infatti di un vincitore e quindi di una concreta idea architettonica per poter dare la prospettiva di uno spazio fisico, di un luogo, alle molteplici attività che costituiscono i compiti del Museo’.
Alla grande impresa in molti stanno offrendo il loro preziosissimo contributo, ma soprattutto Gaetano Sateriale, coordinatore del MEIS e Riccardo Calimani, presidente della Fondazione MEIS”.
Roma, 9 maggio 2011
Ufficio Stampa - MiBAC
tel. 066723.2261 .2262
Se c’è un museo in Italia che va realizzato al più presto è il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS), perché Italia vuol dire Roma, vuol dire Venezia, solo per citare alcune fra le capitali storiche della presenza ebraica nel nostro Paese.
Perché Ferrara allora? Perché a Ferrara convivono, come meglio non si potrebbe, la memoria antica e recente degli ebrei e quindi dell’ebraismo e una sempre riconfermata vocazione a fare cultura di una città non a caso dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
E poi perché Ferrara è la città del silenzio, che è questione essenziale nel riflettere sull’ebraismo, sulla Shoah o nel pensare tutto ciò che ha a che vedere con la vera cultura.
Il catalogo della mostra illustra l’impressionante e qualificata partecipazione internazionale ad un concorso che come suo obiettivo concreto e per davvero prossimo ha la costruzione del MEIS, compito questo affidato al MiBAC.
Il Comune di Ferrara ha messo a disposizione sito ed edificio, che, essendo il vecchio complesso carcerario della città emiliana, ha, anche per questo, attivato in modo speciale immaginazioni e professionalità architettoniche che si sono esercitate in termini esemplari.
Carla Di Francesco, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna, ha giustamente scritto in catalogo che tutto ciò è il frutto ‘di un lungo cammino di collaborazione tra istituzioni, iniziato diversi anni fa, ed oggi giunto ad un primo, fondamentale, traguardo intermedio: concluso nel gennaio 2011 il concorso di progettazione, si dispone infatti di un vincitore e quindi di una concreta idea architettonica per poter dare la prospettiva di uno spazio fisico, di un luogo, alle molteplici attività che costituiscono i compiti del Museo’.
Alla grande impresa in molti stanno offrendo il loro preziosissimo contributo, ma soprattutto Gaetano Sateriale, coordinatore del MEIS e Riccardo Calimani, presidente della Fondazione MEIS”.
Roma, 9 maggio 2011
Ufficio Stampa - MiBAC
tel. 066723.2261 .2262
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-10-27 22:29:51 / Ultimo aggiornamento 2020-10-27 22:29:51