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BONO: SIRACUSA-PANTALICA 40° SITO ITALIANO ISCRITTO NELLA WORLD HERITAGE LIST DALL’UNESCO.
Testo del comunicato
L’ITALIA RAFFORZA LA PROPRIA LEADERSHIP MONDIALE
Il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, nel corso della 29° Sessione in corso a Durban in Sud Africa (10-18 luglio 2005), ha iscritto nella Lista del Patrimonio mondiale dell’UNESCO un nuovo sito italiano, “Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica”, nella categoria dei beni culturali. Ne ha dato notizia l’on. Nicola Bono, Sottosegretario di stato per i Beni e le Attività Culturali, titolare della delega per l’UNESCO.
“Con questo importante riconoscimento – ha dichiarato l’on. Nicola Bono – l’Italia consolida la leadership mondiale in seno alla World Heritage List conquistata lo scorso anno, portando a quaranta il numero dei propri siti iscritti. Con l’inserimento di “Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica” tra i luoghi dichiarati Patrimonio dell’Umanità, è stato quindi confermato l’apprezzamento del Comitato del Patrimonio Mondiale nei confronti della metodologia messa in campo dal Governo italiano, che ha posto al centro delle proprie candidature la strategia legata alla redazione dei Piani di gestione. Nel corso della valutazione del sito effettuata da esperti internazionali nei mesi scorsi, infatti, è stata messa in evidenza l’alta qualità del piano di gestione presentato, da considerarsi come un modello di tale tipologia di strumento”.
“La bellezza e l’unicità dello straordinario patrimonio storico, artistico, architettonico e naturalistico di Siracusa e delle necropoli rupestri di Pantalica – ha proseguito il Sottosegretario – coniugate quindi con un Piano di gestione apprezzato dagli stessi ispettori dell’UNESCO, hanno garantito l’ambito e meritato riconoscimento, che conferma come lo sviluppo della Sicilia Sud Orientale sia sempre più legato alla valorizzazione del comparto turistico-culturale”.
“Per tutti coloro che amano la Sicilia e, in particolare, Siracusa, quello di oggi è un giorno storico, che gratifica un intero territorio e lo pone al centro dell’attenzione mondiale. Tutti gli sforzi e il lavoro che questo percorso ha richiesto negli ultimi anni, quindi, vengono oggi ampiamente ripagati, a dimostrazione che l’immenso patrimonio culturale lasciato in eredità dalla storia a Siracusa e a tutta la Sicilia Sud Orientale non solo può e deve essere conservato, ma esaltato e valorizzato nell’ambito di una visione che superi gli steccati territoriali, per conquistare a pieno titolo la ribalta internazionale”.
Questa la motivazione con la quale il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco ha iscritto il sito nella World Heritage List:
l’iscrizione del sito “Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica” si giustifica in quanto la colonia di Siracusa, che occupò il territorio dove si era precedentemente sviluppata la civiltà preistorica di Pantalica, divenne presto il più importante centro della cultura greca del Mediterraneo, primeggiando anche sulle rivali Cartagine ed Atene. A Siracusa vissero ed operarono importanti personaggi del pensiero e dell’arte dell’antichità, quali Pindaro, Eschilo e Archimede, il cui nome è rimasto legato a quello della città. La stratificazione umana, culturale, architettonica ed artistica che caratterizza l’area di Siracusa dimostra come non ci siano esempi analoghi nella storia del Mediterraneo, che pure è caratterizzato da una grande diversità culturale: dall’antichità greca al barocco la città è un significativo esempio di un bene di eccezionale valore universale.
Con l’iscrizione di oggi del sito “Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica” nella lista dei beni Patrimonio dell’Umanità, salgono a 5 i siti Siciliani nella World Heritage List.
I primi due ad essere stati inseriti sono stati, nel 1997, l’area archeologica di Agrigento e la Villa romana del Casale a Piazza Armerina. Il prezioso riconoscimento è stato conferito poi alle Isole Eolie (2000) ed infine alle città tardo-barocche del Val di Noto (Sicilia sud orientale) nel 2002.
Agrigento: la Colonia greca fondata nel VI secolo a.C. è divenuta una delle principali città del bacino mediterraneo. I resti dei magnifici templi dorici che dominano la città antica, una parte della quale è ancora sepolta e intatta sotto i moderni campi e fruteti, testimoniano la sua supremazia e fierezza. Una serie di accurati scavi nella zona ha fatto luce sulla città ellenistica e romana e sulle pratiche di sepoltura degli abitanti paleocristiani.
Villa romana del Casale a Piazza Armerina: lo sfruttamento agricolo della campagna, durante il periodo romano, è simboleggiato dalla villa, vero fulcro di un ampio possedimento su cui si fondava l’economia rurale dell’Impero d’Occidente. La villa romana del Casale è uno degli esempi più lussuosi di questa architettura monumentale. La sua unicità è dovuta, in modo particolare, alla ricchezza e alla qualità dei mosaici che decorano quasi ogni angolo, i più belli in tutto il mondo romano conservato.
Isole Eolie: sono un eccezionale esempio di costruzione e distruzione creata dai vulcani, ancora oggi attivi nell’arcipelago. La vulcanologia internazionale considera, infatti, questo sito di enorme importanza. Studiato a partire dalla metà del XVIII secolo, queste isole hanno fornito ai vulcanologi la descrizione di due tipi di eruzione (vulcanica e stromboliana) e giocano, da 200 anni, un ruolo fondamentale per la formazione di qualsiasi geologo. Ancora oggi l’arcipelago è un campo fertile per gli studi dei vulcanologi.
Le città tardo-barocche del Val di Noto: le otto città della Sicilia sud-orientale (Caltagirone, Militello Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa e Scicli), sono state ricostruite dopo il 1963 nel luogo o nelle vicinanze distrutte dal terremoto di quell’anno. Esse rappresentano un’importante iniziativa collettiva, portata a termine ottenendo un lodevole livello artistico ed architettonico. Completamente conformi allo stile tardo-barocco dell’epoca, le cui città hanno
apportato delle interessanti innovazioni nel campo dell’urbanistica e dell’edilizia urbana.
SITI ITALIANI NELLA LISTA DEL PATRIMONIO MONDIALE UNESCO
1979 Arte Rupestre della Val Camonica
1980 Santa Maria delle Grazie e il Cenacolo
1982 Centro storico di Firenze
1987 Venezia e la sua Laguna
1987 Pisa, Piazza del Duomo
1990 Centro Storico di San Gimignano
1993 I Sassi di Matera
1994 Vicenza, Città del Palladio
1995 Centro storico di Siena
1995 Centro Storico di Napoli
1995 Insediamento industriale di Crespi d’Adda
1995 Centro storico di Ferrara
1996 Castel del Monte
1996 Trulli di Alberobello
1996 Monumenti paleocristiani di Ravenna
1996 Centro storico di Pienza
1997 Reggia di Caserta, il Parco, l’acquedotto Vanvitelli e il Complesso di San Leucio
1997 Residenze Sabaude
1997 Padova, l’Orto botanico
1997 Portovenere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto)
1997 Modena: Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande
1997 Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata
1997 Costiera Amalfitana
1997 Area Archeologica di Agrigento
1997 Enna. Piazza Armerina, La Villa del casale
1997 Villaggio Nuragico di Barumini
1998 Parco Nazionale del Cilento
1998 Centro Storico di Urbino
1998 Zona Archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia
1999 Villa Adriana (Tivoli)
2000 Isole Eolie
2000 Assisi,La Basilica di San Francesco e altri siti Francescani
2000 Città di Verona
2001 Villa d’Este (Tivoli)
2002 Città Barocche del Val di Noto
2003 Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia
2004 Necropoli di Tarquinia e Cerveteri
2004 Val d’Orcia
2005 Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica
ITALIA/SANTA SEDE:
1980, Centro Storico di Roma, esteso nel 1990 le Propriet