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Bondi a Commissione Cultura Senato, riformare per salvare la lirica
Testo del comunicato
Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi, è intervenuto ieri in commissione Cultura del Senato per la replica alle osservazioni emerse nella discussione del decreto legge di riforma delle fondazioni lirico sinfoniche.
Il Ministro ha innanzitutto ribadito che la politica culturale a cui ispira tutte le sue decisioni è quella di liberare la cultura da ogni condizionamento politico e statale. “Affinché la cultura sia davvero libera – ha detto a questo proposito il Ministro in commissione - occorre affrontare e risolvere una volta per tutte la dipendenza pressoché assoluta dell’attività culturale dalle risorse e dalle scelte dei Governi e dei partiti politici”.
Entrando nel merito del decreto, il Ministro Bondi ha affermato che non intende restringere il settore della lirica in Italia, ma semmai espanderlo. “Ho presentato questo provvedimento di legge – ha detto il Ministro – per salvare dalle difficoltà il settore della lirica e per rilanciarlo su basi rinnovate”.
Rispondendo al Senatore Fabio Giambrone, il Ministro ha manifestato la disponibilità a cambiare il decreto. “L’ho detto ai sindacati – ha affermato Bondi – e lo ripeto di fronte al Parlamento. Non capisco perché dopo che ho ripetuto in diverse occasioni questa disponibilità, sono proseguite forme di lotta radicali e alcuni casi inaccettabili. Ho l’impressione che vi siano forze sindacali e politiche che continuano a ignorare una crisi che per primi i Sovrintendenti e i Sindaci hanno indicato come una crisi di cui lo Stato doveva farsi carico. Chiunque abbia responsabilità di governo – ha poi proseguito il Ministro – sia a livello nazionale che locale, non può sottrarsi al dovere di guardare in faccia la realtà, di affrontare la crisi e di indicare delle soluzioni”.
Rispondendo ai rilievi sollevati più volte in Commissione, il Ministro ha anche ribadito che l’intento del Governo “non è affatto quello di colpevolizzare il personale dipendente delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, ma, al contrario, quello di delineare un quadro normativo in grado di consentire agli amministratori dei teatri e allo stesso personale di poter operare al meglio”.
Roma, 19 maggio 2010
Ufficio Stampa MiBAC
06-67232261/2
Il Ministro ha innanzitutto ribadito che la politica culturale a cui ispira tutte le sue decisioni è quella di liberare la cultura da ogni condizionamento politico e statale. “Affinché la cultura sia davvero libera – ha detto a questo proposito il Ministro in commissione - occorre affrontare e risolvere una volta per tutte la dipendenza pressoché assoluta dell’attività culturale dalle risorse e dalle scelte dei Governi e dei partiti politici”.
Entrando nel merito del decreto, il Ministro Bondi ha affermato che non intende restringere il settore della lirica in Italia, ma semmai espanderlo. “Ho presentato questo provvedimento di legge – ha detto il Ministro – per salvare dalle difficoltà il settore della lirica e per rilanciarlo su basi rinnovate”.
Rispondendo al Senatore Fabio Giambrone, il Ministro ha manifestato la disponibilità a cambiare il decreto. “L’ho detto ai sindacati – ha affermato Bondi – e lo ripeto di fronte al Parlamento. Non capisco perché dopo che ho ripetuto in diverse occasioni questa disponibilità, sono proseguite forme di lotta radicali e alcuni casi inaccettabili. Ho l’impressione che vi siano forze sindacali e politiche che continuano a ignorare una crisi che per primi i Sovrintendenti e i Sindaci hanno indicato come una crisi di cui lo Stato doveva farsi carico. Chiunque abbia responsabilità di governo – ha poi proseguito il Ministro – sia a livello nazionale che locale, non può sottrarsi al dovere di guardare in faccia la realtà, di affrontare la crisi e di indicare delle soluzioni”.
Rispondendo ai rilievi sollevati più volte in Commissione, il Ministro ha anche ribadito che l’intento del Governo “non è affatto quello di colpevolizzare il personale dipendente delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, ma, al contrario, quello di delineare un quadro normativo in grado di consentire agli amministratori dei teatri e allo stesso personale di poter operare al meglio”.
Roma, 19 maggio 2010
Ufficio Stampa MiBAC
06-67232261/2
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-10-27 22:29:49 / Ultimo aggiornamento 2020-10-27 22:29:49