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Cultura, accordo MiC–Europeana Foundation su nuova infrastruttura digitale patrimonio italiano
Testo del comunicato
Il Ministero della Cultura tramite la Direzione generale Digitalizzazione e Comunicazione, ha siglato una partnership con la Europeana Foundation per rafforzare il ruolo dell’Italia nel patrimonio culturale digitale europeo. L’accordo è stato formalizzato attraverso un Memorandum d’Intesa tra la Direzione generale Digitalizzazione e Comunicazione del MiC e la Europeana Foundation, primo atto di questo tipo mai sottoscritto dall’organizzazione europea con uno Stato membro dell’Unione.
Il Memorandum è stato firmato a Roma in occasione della chiusura degli Stati generali del Digitale nella Cultura, evento dedicato alle politiche e alle infrastrutture digitali per il settore. L’intesa rafforza l’impegno del Ministero che fa capo ad Alessandro Giuli nello sviluppo dello spazio comune europeo dei dati per il patrimonio culturale, di cui Europeana è responsabile, e mira ad accelerare il contributo italiano a questa infrastruttura strategica europea.
Elemento centrale dell’accordo è l’impegno del Ministero della Cultura, attraverso la Direzione generale Digitalizzazione e Comunicazione, a mettere a disposizione almeno dieci milioni di record digitali aggregati relativi al patrimonio culturale entro la fine del 2026. Il raggiungimento di questo obiettivo consentirebbe all’Italia di diventare il principale Paese contributore allo Spazio Dati europeo. In questo percorso, l’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library svolgerà un ruolo centrale come nodo nazionale di aggregazione.
La Europeana Foundation affiancherà il Ministero fornendo supporto tecnico, competenze specialistiche e attività di capacity building, con l’obiettivo di rafforzare i processi di aggregazione, la qualità dei dati e l’interoperabilità dei flussi informativi. L’accordo pone le basi per un sistema nazionale di aggregazione solido e scalabile, pienamente integrato nello Spazio Dati europeo.
Secondo il Direttore generale Digitalizzazione e Comunicazione del MiC, Andrea De Pasquale, “Con la firma di questo Memorandum d’Intesa compiamo un passo decisivo nella costruzione dell’infrastruttura digitale del patrimonio culturale italiano, in piena coerenza con la Raccomandazione del 2021 sullo Spazio Dati comune europeo per il patrimonio culturale. Grazie alla collaborazione con la Europeana Foundation potremo rafforzare il ruolo della Direzione generale Digitalizzazione e Comunicazione e della Digital Library come snodo nazionale per l’aggregazione, la qualità e l’interoperabilità dei dati, mettendo a sistema il lavoro avviato con CulturaItalia e aprendolo a una scala del tutto nuova. Questo investimento nei dati, nei professionisti e nelle infrastrutture digitali significa rendere il patrimonio più accessibile, fruibile e riutilizzabile, a servizio della comunità scientifica, dell’educazione, del turismo e delle nuove applicazioni basate su tecnologie avanzate come il 3D e l’intelligenza artificiale. È una sfida che affrontiamo con senso di responsabilità e con la consapevolezza che la ricchezza del patrimonio italiano può e deve contribuire in modo determinante alla costruzione dello Spazio Dati europeo e del futuro digitale della cultura”.
Per la Europeana Foundation, l’accordo conferma il ruolo centrale degli Stati membri nello sviluppo dello spazio comune europeo dei dati per il patrimonio culturale: il contributo italiano, per ampiezza e qualità, è destinato a rafforzare il potenziale di innovazione dello Spazio Dati, rendendo il patrimonio culturale più accessibile e riutilizzabile in diversi settori, dalla ricerca scientifica al turismo.
“Ci troviamo in una fase decisiva, sostenuta da un rinnovato impulso politico nell’ambito dell’agenda digitale dell’UE e dall’ambizione di fare dell’Europa il continente dell’intelligenza artificiale. Dati affidabili e multilingue sono il motore dell’intelligenza artificiale europea, e lo spazio comune dei dati per il patrimonio culturale è destinato a fornirli. Gli Stati membri sono essenziali: i loro patrimoni digitali e il loro impegno costituiscono le fondamenta dello Spazio Dati, alimentandone il potenziale di innovazione. Con questo passo ambizioso, l’Italia rende il proprio ricco patrimonio ampiamente accessibile e riutilizzabile in tutti i settori – dalla ricerca scientifica al turismo, fino all’addestramento dei sistemi di IA. Spero che questo esempio possa ispirare altri Paesi a valorizzare il patrimonio digitale europeo come risorsa per il futuro", ha dichiarato Harry Verwayen, Direttore generale della Europeana Foundation.