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GNAMC, al via la riqualificazione dell'Ala Cosenza della Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
Testo del comunicato
Il Ministero della Cultura investe oltre 15 milioni di euro per completare l'opera di Luigi Cosenza, creare uno spazio innovativo dedicato alla ricerca sull'arte moderna e contemporanea e ampliare l’offerta culturale del museo
“Il completamento dell’Ala
Cosenza è un’operazione strategica per il futuro della GNAMC. Diventerà un polo culturale che riguarda
un quadrante della città: dal “tridente” del Flaminio al MAXXI.” È quanto ha
dichiarato il Ministro della Cultura,
Alessandro Giuli.
La Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
presenta il progetto di riqualificazione dell’Ala Cosenza, firmato
dall’architetto Mario Botta, che completerà una parte del museo rimasta
incompiuta da cinquant’anni. L’intervento, già in corso d’opera, rappresenta uno degli investimenti più significativi del
Ministero della Cultura degli ultimi anni e punta a restituire piena
funzionalità a uno degli spazi più iconici del Novecento, trasformandolo in un
polo integrato di cultura, ricerca e formazione.
Il finanziamento, pari a oltre 15 milioni di euro, proviene dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2014-2020, di cui all’art. 1, comma 703, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (Legge di Stabilità 2015), dai fondi destinati ai Grandi Progetti Beni Culturali e dal contributo previsto per il restauro della facciata. Le operazioni di bonifica e demolizione sono state eseguite nel 2019. I lavori di consolidamento e di adeguamento antisismico delle strutture in cemento armato, progettati da Bonifica S.p.A., sono iniziati il 9 maggio 2024 e, per quanto riguarda gli aspetti strutturali, risultano già conclusi.
L’ampliamento Cosenza: una storia lunga cinquant'anni
La GNAMC, fondata nel 1883 con sede nel Palazzo delle Esposizioni di via Nazionale, come tutti i musei dedicati all’arte del presente, era nata per documentare, a mano a mano che si svolgeva, la storia dell’arte contemporanea in Italia; per questo, la sua sede doveva essere destinata a continui ampliamenti. Nel 1915, infatti, la GNAM si era trasferita nell'edificio di Valle Giulia, progettato nel 1911 da Cesare Bazzani per l’esposizione Universale, poi raddoppiato nel 1933 per accogliere una collezione che cresceva rapidamente. Nel 1956 Palma Bucarelli, direttrice della GNAMC dal 1941 al 1975, aveva manifestato la necessità di ampliare ulteriormente gli spazi del museo nell’area retrostante, un terreno di oltre seimila metri quadrati. Nel 1960 aveva incontrato Walter Gropius per affidargli il progetto, ma la Commissione Urbanistica del Comune si pronunciò favorevolmente sull’ipotesi di una nuova costruzione solo nel 1965, quando l’incarico per l’ampliamento fu affidato a Luigi Cosenza. L’ingegnere partenopeo, figura di spicco dell'architettura razionalista italiana e celebre autore della fabbrica Olivetti a Pozzuoli, venne scelto per la sua vicinanza ideologica a Gropius e per la volontà di privilegiare la funzione pedagogica e sociale del museo. Il nuovo edificio avrebbe dovuto dar vita a un “museo-scuola”, uno strumento per “fare cultura”, in linea con la visione innovativa di Palma Bucarelli, che immaginava spazi capaci di accogliere anche manifestazioni teatrali e musicali, sale di studio e luoghi di svago.
L’architettura di Cosenza, finanziata nel 1973 e avviata
dal Genio Civile nel 1976, traduceva materialmente questa visione, proponendo
un “museo antimonumentale” concepito
innanzitutto come spazio pubblico,
dotato di sale espositive, auditorium e biblioteca. Adattandosi alla morfologia del
lotto, la planimetria prevedeva lo sviluppo orizzontale di tre volumi
architettonici articolati attorno a una corte allungata: la galleria maggiore, parallela all’edificio storico
e destinata a funzioni
espositive su due livelli; la galleria minore, perpendicolare alla precedente e
pensata per ospitare biblioteca e archivi; e un volume quadrato dedicato
all’auditorium.
Il complesso architettonico, di quattromila metri quadrati di superficie coperta,
comprendeva anche aree
multifunzionali e didattiche, un giardino delle sculture e un’area cuscinetto
“verde” tra la preesistenza e la nuova architettura: era concepito come luogo
aperto alla città, soprattutto – citando Giulio Carlo Argan - “alla gioventù
romana”.
Purtroppo, l’intervento rimase incompiuto: la forte
inflazione di allora e i ritardi nei finanziamenti causarono il protrarsi dei
lavori, anche oltre la scomparsa di Luigi Cosenza avvenuta nel 1984. Solo una
parte dell’edificio, la Galleria Maggiore, fu completata e aperta al pubblico
dal 1988, e rimase in funzione circa dieci anni, per poi essere definitivamente
chiusa nel 1998 per “inadeguatezza strutturale e funzionale”. Come osservava
nel 1988 Augusta Monferrini, la nuova costruzione presentava già allora una
“fisionomia in qualche modo storica, risalendo il progetto a vent’anni” prima.
Non bisogna dimenticare, infatti, che la Galleria Maggiore fu criticata da
alcuni, in quanto ritenuta poco adatta ad accogliere le opere d’arte, a causa
dei soffitti troppo bassi.
In questa prospettiva, nel 1999 la soprintendente Sandra
Pinto bandì il concorso di progettazione per la ristrutturazione dell’Ala
Cosenza: dei 120 partecipanti, otto furono selezionati per la presentazione dei
progetti, e tra loro lo studio Diener & Diener di Basilea fu scelto come
vincitore. Il progetto esecutivo dello studio Diener, che stimava l’intervento
trentacinque milioni di Euro, fu approvato e, nel 2003, il Provveditorato alle
OO.PP. nominato stazione appaltante, indisse e aggiudicò la gara di appalto per
la realizzazione di un primo lotto. Nel frattempo era esplosa la polemica sulla demolizione dell’Ala
Cosenza, della quale il progetto
vincitore non conservava traccia, promossa da un comitato di personalità eminenti e
appoggiata dal Consiglio comunale di Roma. Diener &Diener, dunque, modificò
il progetto per conservare e restaurare una parte dell’edificio esistente e nel
2005 il Consiglio comunale ratificò l’approvazione della variante urbanistica.
Allora però vennero meno i fondi che il Ministero delle Infrastrutture si era impegnato a stanziare. All’inizio del 2007, anche a seguito degli
impegni finanziari assunti dal MIC per la realizzazione del MAXXI, si cominciò
a valutare l’ipotesi di conservare l’edificio esistente, per ridurre
l’investimento e salvaguardare la storia. Nel 2016 fu stanziato primo
finanziamento per riavviare la riqualificazione dell’Ala Cosenza, che risultava
chiusa e di fatto abbandonata oramai da sedici anni. Con tali fondi, solo nel 2019 furono
eseguiti i primi lavori volti alla messa in sicurezza dell’edificio e alla demolizione
delle superfetazioni, per un importo che superava i due milioni di euro. Nel
maggio 2022, la Soprintendenza competente decise di vincolare l’Ala Cosenza,
indicando, di fatto, di procedere ad un risanamento conservativo del fabbricato e, innanzi tutto,
ad un adeguamento normativo. Quindi fu appaltato un primo stralcio di
lavori, secondo un progetto definitivo redatto da Bonifica S.p.A. che prevedeva
una sistemazione grezza
dell’edificio, senza specificarne la destinazione d’uso e senza prevedere collegamenti con
l’edificio Bazzani. I lavori,
aggiudicati tramite gara Invitalia in regime di appalto integrato per un
importo complessivo di sette milioni e mezzo oltre iva, iniziarono il 9 maggio 2024.
Tali opere, che sono attualmente in corso, alla luce della
variante del progetto
che ha reso funzionale il
primo stralcio, comprendono l’adeguamento strutturale antisismico di tutto il
complesso architettonico, il completamento dell’Auditorium e della parte del Centro
Studi racchiusa nello stesso
volume quadrato.
Il progetto
di Mario Botta: rispetto e innovazione
L'intervento progettato dallo Studio Mario Botta si inserisce in una strategia di valorizzazione
dell'architettura esistente, rispettando l'opera originaria di Luigi Cosenza
e l'evoluzione storica
della Galleria, implementandone la funzionalità per assicurarne i futuri sviluppi.
La finalità è preservare il valore storico e architettonico del
manufatto esistente, mantenendone l'identità originale e integrandola con
soluzioni moderne e sostenibili.
Gli obiettivi principali del masterplan di Botta
riguardano la realizzazione di un Centro
Studi e la realizzazione di una galleria per mostre temporanee con annessi un
auditorium, concepito come spazio polifunzionale
per mostre, eventi culturali, conferenze e spettacoli, la realizzazione. Le macro-aree saranno indipendenti e
utilizzabili separatamente.
Riguardo all'auditorium, la GNAMC punta a disporre di un ambiente accessibile, che permetta la massima flessibilità d'uso, immaginato per ospitare anche performance artistiche e installazioni monumentali, confortevole e performante, grazie all’impiego di tecnologie avanzate anche nella gestione digitale dei consumi energetici.
Un Centro Studi d'eccellenza per l'arte moderna
e contemporanea
Elemento centrale e innovativo del progetto di Botta – mai
realizzato da Cosenza che lo aveva previsto nella Galleria
Minore, né previsto
nei progetti successivi - è il nuovo Centro Studi, con uno spazio al piano terra di oltre duemila
metri quadrati, destinati ad accogliere gli Archivi - Fotografico, Bioiconografico, Storico e Fondi
Storici - della
GNAMC e la nuova biblioteca. Concepito come punto di riferimento per
studiosi, ricercatori e appassionati d'arte, il Centro Studi offrirà finalmente ambienti
adeguati ad accogliere il patrimonio documentale dedicato all'arte moderna
e contemporanea, con sale di consultazione progettate per garantire
comfort e funzionalità. Il trasferimento della biblioteca e degli archivi
nell’Ala Cosenza si propone di tradurre concretamente i principi del Piano
Olivetti: integrazione degli spazi culturali, valorizzazione del patrimonio
documentario e promozione della fruizione pubblica. L’intervento consente di
creare ambienti finalmente adeguati, accessibili e coerenti con la visione
olivettiana secondo cui la cultura
è motore di sviluppo sociale e
comunitario. L'integrazione del museo con il Centro Studi creerà, in questa prospettiva, un sistema integrato
per la ricerca e la valorizzazione del patrimonio artistico, configurando la
GNAMC come un laboratorio di studio e approfondimento, capace di produrre
mostre e contenuti culturali.
Il progetto architettonico prevede il collegamento diretto e funzionale con la sede storica della GNAMC, in
particolare con l’ampliamento Bazzani del 1933, con un sistema di ascensori
e passerelle accessibili a tutti.
L'intervento si concentra
su cinque macro-obiettivi strategici, che saranno
realizzati in successione:
- Completamento
dell'auditorium: uno spazio versatile e tecnologicamente avanzato, con ingresso autonomo su Via Adolfo Cancani, destinato a ospitare conferenze,
presentazioni e eventi culturali di alto livello, ma anche installazioni di
grandi dimensioni e performance di artisti contemporanei.
- Riqualificazione della
Galleria Maggiore: lo spazio iconico
progettato da Cosenza
ospiterà al piano terra
la biblioteca specializzata, al piano superiore gli spazi espositivi per le mostre
temporanee, consentendo alla GNAMC di estendere l’esposizione della
collezione permanente nelle sale Gramsci (attualmente dedicate alle mostre
temporanee).
- Centro Studi:
il polo di ricerca dedicato all'arte moderna e contemporanea, con archivi, sale
copie, biblioteca, spazi di consultazione documentale e uffici
- Sostenibilità
ambientale: la certificazione LEED® v4 (livello Certified - 42 crediti),
con mate- riali eco-compatibili e impianti a basso consumo energetico
Integrazione e accessibilità: collegamento diretto con la Galleria e piena accessibilità per persone con
disabilità.
Flessibilità:
il museo, il centro studi e l’auditorium sono funzionalmente integrati e
fisica- mente collegati ma potranno essere gestiti in modo autonomo, essendo
tra loro indipendenti, per garantire la massima flessibilità nella fruizione
del polo culturale.
Tecnologia e sostenibilità al servizio della
cultura
L'Ala Cosenza rappresenterà un esempio virtuoso
di riqualificazione sostenibile nel settore culturale. Gli spazi del Centro Studi saranno
dotati di sistemi di climatizzazione intelligenti, illuminazione LED con
dimmerazione automatica calibrata sulle esigenze di lettura e consultazione, e
vetrate tecnologiche per il controllo della luce naturale.
L'intero complesso sarà gestito attraverso un innovativo Building Management System (BMS), che consentirà il controllo remoto degli impianti, l'ottimizzazione dei consumi energetici e il monitoraggio delle condizioni ambientali, garantendo la conservazione ottimale dei materiali documentali e il comfort per studiosi e visitatori.
Spazi flessibili per molteplici funzioni
Il piano superiore è stato concepito per garantire massima
flessibilità funzionale: potrà
accogliere esposizioni di audiovisivi, installazioni artistiche, performance e
workshop, offrendo alla GNAMC uno strumento versatile per ampliare e
diversificare la propria offerta culturale.
Il collegamento diretto con la Galleria permetterà di
creare percorsi integrati tra le
collezioni permanenti, le mostre temporanee e gli spazi di studio,
favorendo un'esperienza culturale
completa e garantendo una gestione efficiente e economica.
Va rilevato che la scelta di destinare al centro Studi
metà della superficie utile del fabbricato, era un’alternativa alla possibilità
di esporre serie collezionistiche particolari, come la grafica, la fotografia e
il design.
Al termine dei lavori, l'Ala Cosenza adotterà un modello
di gestione innovativo. Il Centro Studi sarà accessibile attraverso un ingresso
autonomo, dedicato, da via Gramsci. L'auditorium, ugualmente, sarà autonomo e
accessibile attraverso l’ingresso su via Cancani, quindi potrà essere locato
indipendentemente anche per eventi temporanei; viceversa potrà essere integrato
con il museo o il Centro Studi, comunicando dall’interno con entrambi. Il
giardino è un altro luogo prezioso, che sarà animato da una caffetteria e da
uno spazio espositivo esterno.
Il completamento dell'Ala Cosenza è strategico per il futuro della GNAMC, che diverrà un polo culturale innovativo basato sull’integrazione di conservazione, ricerca, formazione e innovazione, rafforzandone il ruolo di punto di riferimento internazionale per l'arte moderna e contemporanea.
Dichiarazioni
"Il completamento dell’Ala Cosenza è stato per me, sin dall’inizio della direzione una priorità, non solo perché la galleria, il quartiere e Roma attendono da anni che un luogo tanto prezioso quanto centrale sia consegnato alla fruizione pubblica. Ma perché, grazie alla variante progettuale studiata da Mario Botta, l’ampliamento sarà cruciale per assicurare un'efficiente gestione della Gnamc - dichiara Renata Cristina Mazzantini, direttrice della Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea - Oltre alla spettacolare galleria per mostre temporanee, che restituirà le Sale Gramsci all’esposizione della collezione permanente, l’Ala Botta-Cosenza accoglierà finalmente in spazi degni gli archivi e la biblioteca, ora sacrificati in soli 300 di metri quadrati aperto al pubblico al piano seminterrato del museo, accanto ai depositi. Per dar vita a un Centro Studi indipendente dal museo, aperto alla cittadinanza, ove i fondi archivistici e librari possano essere adeguatamente conservati, valorizzati e arricchiti, si prevede la modifica dello statuto della Gnamc, che attualmente non li contempla. La scelta di ridurre lo spazio espositivo per destinare metà dell’ampliamento al centro studi ha motivato la variante progettuale, insieme con la necessità’ di assicurare un collegamento diretto alla galleria, prima non previsto. L’intervento renderà la Gnamc quel polo culturale polifunzionale e multidisciplinare, da tempo atteso dagli studiosi dell'arte più recente”.
“L’edificio denominato “Ala Cosenza - ampliamento della
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea” è stato dichiarato di interesse storico-artistico particolarmente importante ai sensi
del Codice dei beni culturali e del paesaggio (articolo 10, comma 3, lettera d,
del decreto legislativo 22 gennaio 2004,
n. 42 e successive modificazioni e integrazioni) e sottoposto a tutte le disposizioni
di tutela con il provvedimento n. 82 del 2 maggio 2022. La dichiarazione di
interesse culturale prevede che ogni modificazione, restauro, ristrutturazione siano preceduti da una interlocuzione con la Soprintendenza Speciale di Roma, cui spetta un parere
vincolante sul Progetto” afferma Daniela
Porro, Soprintendente speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma
“Il progetto che oggi presentiamo riguarda essenzialmente
l’Ala Cosenza che nel corso di un lungo tempo di quasi 50 anni ha subito
interventi di consolidamento strutturale (antisismico) e tecnici tali da
necessitare oggi di un riordino consono alle esigenze di un museo contemporaneo
– dichiara l’architetto Mario Botta -
In particolare gli obiettivi del nuovo progetto sono: l’offerta di spazi
espositivi adeguati alla nuova cultura artistica; la sostituzione del primitivo
auditorium con uno spazio polivalente per far fronte alle esigenze di spettacoli
e performances; un adeguato spazio esterno verde; la formazione di un centro
studi con il trasferimento della
biblioteca; la realizzazione del collegamento con gli
attuali spazi della galleria”
IL PROGETTO IN SINTESI
- Investimento totale: oltre 15 milioni
di euro
- Certificazione energetica: LEED®
v4 - livello Certified (42 crediti)
- Nuovi spazi: auditorium, centro studi, sale espositive per mostre temporanee, giardino
- Accesso autonomo all'auditorium su Via Adolfo
Cancani
- Accesso autonomo del Centro
studi da Via Gramsci
- Collegamento diretto in quota con la Galleria
Nazionale
CRONOLOGIA
- 1960: Palma
Bucarelli contatta Walter Gropius per l’ampliamento della GNAMC
- 1965: Luigi Cosenza riceve l'incarico per l'ampliamento
- 1974: Posa della
prima pietra del progetto Cosenza
- 2000: Concorso vinto da Diener &
Diener (non realizzato)
- 2019: Lavori di messa in sicurezza e demolizione delle superfetazioni
- 2022: Vincolo
- 2023: Gara d’appalto, progetto
Bonifica SpA
- 2024: Lavori di
consolidamento e adeguamento antisismico delle strutture in cemento ar- mato
- 2025: Progetto di Mario Botta