Iscriviti alla newsletter
Musei: Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, cinque prestigiosi dipinti “trovano casa” dalla Pinacoteca di Brera
Testo del comunicato
Le opere protagoniste del progetto voluto dal Ministro Franceschini
Il Ministero della Cultura ha lanciato il progetto 100 opere tornano a casa, fortemente voluto dal Ministro Dario Franceschini, per promuovere e valorizzare il patrimonio storico artistico e archeologico italiano conservato nei depositi dei luoghi d’arte statali.
Si tratta di dipinti, sculture, reperti archeologici che i musei prestatori non intendono esporre a breve, ma che trasferiti in altri musei, collocati nelle aree più interne del nostro Paese, incentivano la valorizzazione sia dell’opera d’arte che del museo ricevente.
Oggi 13 dicembre ritornano nelle Marche, dopo più di due secoli di assenza, cinque importanti dipinti di autori diversi provenienti dai depositi della Pinacoteca di Brera di Milanoper essere esposti alla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino. Il progetto, presentato dal Ministro della Cultura Dario Franceschini sabato 11 dicembre alla Galleria Nazionale di Palazzo Barberini di Roma, vede infatti la Galleria Nazionale delle Marche tra le prime e principali protagoniste dell'iniziativa.
In particolare, si tratta di due dipinti di Federico Barocci che raffigurano La “Madonna con il Bambino in gloria e i santi Giovanni Battista” e l’“Ecce Homo”; un dipinto eseguito da Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio che rappresenta la “Madonna con il Bambino e i Santi Agostino e Maddalena e angeli” e infine la “Madonna con il Bambino in gloria e i santi Barbara e Terenzio” e il “Gesù Bambino appare a sant’Antonio da Padova” di Simone Canterini detto il Pesarese.
La Galleria Nazionale delle Marche, che già mostra uno dei principali nuclei di dipinti del Barocci - tra cui la giovanile Madonna di San Simone (1567 ca.), quella delle Stimmate di San Francesco (1594-95) e l'incompiuta Assunzione della Vergine, si arricchisce di due nuove opere dell'insigne pittore urbinate.
“Questo progetto - dichiara il Ministro della Cultura Dario Franceschini - restituisce nuova vita a opere d’arte di fatto poco visibili, di artisti più o meno conosciuti, e promuove i musei più piccoli, periferici e meno frequentati. Nell’intero sistema museale dello Stato sono esposte circa 480 mila opere, il resto circa 4 milioni è custodito nei depositi, da cui proviene la totalità dei dipinti e dei reperti coinvolti in questa iniziativa. Queste cento opere sono soltanto le prime di un progetto a lungo termine che mira a valorizzare l’immenso patrimonio culturale di proprietà dello Stato. Un obiettivo che sarà raggiunto anche attraverso un forte investimento nella digitalizzazione e nella definizione di nuove modalità di fruizione prevedendo nuove collaborazioni come la realizzazione di una serie di documentari insieme alla RAI, che ha anche il merito di rafforzare il legame tra il territorio e l’opera d’arte. Le opere verranno concesse in prestito decennale, continuamente rinnovabile, ai musei di destinazione”.
Il punto di partenza del progetto è stata la banca dati, elaborata fin dal 2015 dalla Direzione Generale Musei, composta da 3.652 opere provenienti dai depositi di oltre 90 musei statali. La selezione delle opere e dei luoghi della cultura, curata dalla DG Musei insieme alle direttrici e ai direttori dei musei, ha tenuto conto di valutazioni e richieste provenienti dalle realtà periferiche. La scelta è avvenuta in base a tre criteri: opere provenienti da chiese o palazzi situati in altri territori e nel tempo confluite nei principali musei italiani, dipinti o sculture che in questo modo compiono un “ritorno a casa” nei luoghi per i quali sono stati realizzati; opere che integrano le collezioni del museo destinatario; opere che, inserite nelle collezioni di destinazione, danno vita ad accostamenti interessanti e favoriscono l’apertura dei musei verso nuovi pubblici. Grazie al progetto, numerose opere sono state restaurate e alcuni spazi museali sono stati ripensati per accoglierle.
La valorizzazione del progetto prevede, inoltre, la collaborazione con la Rai che, attraverso Rai Doc, realizzerà un nuovo format, composto da un documentario breve e una serie di tredici episodi in presa diretta che saranno trasmessi dalle reti generaliste. Verranno raccontati la restituzione e il restauro delle opere d’arte partendo dai musei delle grandi città italiane, dai depositi dove l’opera è stata custodita e dai laboratori dove le sapienti mani dei restauratori l’hanno riportata a nuova vita. I direttori dei musei di provenienza e di quelli riceventi, i restauratori, gli storici dell’arte e gli esperti spiegheranno agli spettatori la storia dell'opera e le ragioni per cui è finita lontano dai luoghi che l’hanno vista nascere, offrendo anche spunti sulle attività dei professionisti dei beni culturali. Il format seguirà il viaggio delle opere d’arte che, una volta messe in sicurezza, saranno trasportate a bordo di pulmini speciali brandizzati con il logo “100 opere tornano a casa”, per raggiungere il museo che le accoglierà. Questo percorso, ripreso anche con i droni, diventa l’occasione per raccontare la diversità dei territori e dei luoghi d’Italia, per scoprire meglio le radici, la cornice storica, geografica, il paesaggio che ha ispirato gli artisti.
Per immagini e video: https://drive.google.com/
Roma, 13 dicembre 2021
Ufficio Stampa Mic