Tipo Luogo:
Area Archeologica
Villa romana del Varignano
Biglietteria
Informazioni biglietteria
Info
biglietto cumulativo con il Museo archeologico nazionale e zona archeologica di Luni 5 €
Descrizione
L’area archeologica della Villa romana del Varignano conserva il frantoio oleario più antico della Liguria.
La Villa romana, inserita in un contesto paesaggistico-ambientale di notevole pregio, al fondo di un’insenatura protetta in località Le Grazie di Portovenere (Sp), fa parte di un sistema di approdi e proprietà terriere (fundi) realizzato dai Romani nell’ampio golfo della Spezia e correlato al vicino porto della colonia di Luna (portus Lunae).
La villa era parte integrante di un ottimo fondo agricolo di circa 30.000 metri quadrati coltivato a oliveto, forse anche con zone boschive e di pascolo.
Le indagini archeologiche hanno messo in luce un grande complesso con approdo privato sul mare, che riuniva le caratteristiche tipiche della villa rustica e della villa marittima d’otium e che ebbe lunga vita, tra la fine del II secolo a.C. e il VI secolo d.C.
Lo sviluppo attualmente visibile si data al 90-80 a.C., ma una struttura precedente, della fine del II secolo a.C., di cui ad oggi sono stati individuati 7 ambienti con decorazioni parietali e pavimenti di pregio, testimonia una fase di vita più antica. La parte residenziale è costituita da due corpi rettangolari adiacenti ma non direttamente comunicanti tra loro: l’ala riservata al fattore (vilicus) ed alla sua famiglia, costituita da numerosi ambienti, e la domus dotata di ambienti con pavimentazioni musive di alta qualità, scenograficamente aperti su un porticato affacciato sul mare.
Il quartiere adibito alle attività produttive (pars fructuaria), si sviluppa con edifici dedicati alla lavorazione delle olive e allo stoccaggio dell’olio.
Organizzato secondo i precetti del De agri cultura di Catone, è costituito dall’impianto delle macchine per la spremitura e dalla grande cella olearia che doveva contenere almeno 50 giare. Eccezionalmente conservato è il locale dei torchi, dove sono alloggiate due presse olearie del tipo più antico descritto da Catone, azionato da leve e funi.
Nella seconda metà del I secolo d.C. importanti ristrutturazioni modificano il quartiere residenziale.
All’abitazione del vilicus si sostituisce un lussuoso balneum padronale con gli ambienti termali disposti intorno ad una grande vasca con fontana.
A questa fase risale, essendo necessaria una maggiore quantità d’acqua per il funzionamento delle terme, la costruzione della grande cisterna voltata a due navate, imponente serbatoio d’acqua intonacato con malta idraulica.
L’economia della villa subisce cambiamenti: la cella olearia viene smantellata e trasformata in hortus, segno che la produzione di olio in questa fase non è più l’attività preponderante, probabilmente aumentano attività agricole diverse e la pratica dell’allevamento.
Nei secoli successivi la vita della villa continua fino ad arrivare agli inizi del V secolo d.C. quando l’innalzamento del livello marino e dell’acqua di falda rende malsano e poco sicuro il sito e la villa viene abbandonata.
Attorno all'anno 1000 i ruderi della Villa, utilizzati per terrazzamenti per nuove attività agricole, sono parte dei possedimenti del monastero benedettino sull'Isola del Tino; dal 1432 passeranno ai monaci olivetani.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 17:50:58 / Ultimo aggiornamento 2024-01-31 08:44:41
Servizi
-
Percorsi segnalati
-
Visite guidate
Posizione
Contatti
- Tel
- +39 0187 790307
- drm-lig.villaromana.varignano@cultura.gov.it drm-lig@pec.cultura.gov.it
- Website
- museiliguria.cultura.gov.it/villa-romana-del-varignano
- Social
- Facebook Instagram
Carosello galleria
Cisterna (I secolo d.C.)
Cisterna (I secolo d.C.)
Panoramica del sito
Particolare di mosaico a canestro
Torchio oleraio
Villa Romana del Varignano - Aia Lastricata
Villa Romana del Varignano - aia lastricata della zona produttiva, sullo sfondo il casale settecentesco sede del futuro spazio museale.