Tipo Luogo:
Monumento
Reggia di Caserta - Acquedotto Carolino
Apertura
Prenotazione Non richiesta
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Informazioni apertura
Info
L'Acquedotto Carolino è liberamente visibile al pubblico e non prevede bigliettazione - Il camminamento superiore è aperto solo in occasione di iniziative di valorizzazione.
Descrizione
Per alimentare i giochi d’acqua della Reggia di Caserta, e più in generale per soddisfare le esigenze del Palazzo e della città, Carlo di Borbone promuove la costruzione di un nuovo acquedotto, che da lui prende il nome di Acquedotto Carolino.
Il re incarica del progetto Luigi Vanvitelli, chiedendogli di realizzare una grandiosa impresa di ingegneria idraulica, che già all’epoca desta l’attenzione di tutta l’Europa ed è ancora oggi considerata una delle più importanti opere realizzate dai Borbone. Nel 1826 Antonio Sancio, amministratore dei siti reali di San Leucio e Caserta, definisce l’opera come «una delle più singolari che esistano in Europa».
La sua costruzione, cominciata nel 1753, per la quale occorrono 17 anni e una somma complessiva di 622.424 ducati, consente all’acqua di raggiungere il Parco Reale della Reggia di Caserta all’altezza dalla cascata, e da qui di alimentare l’articolato sistema di vasche e fontane.
L’acquedotto comincia il suo percorso alle falde del Monte Taburno attraversando gli attuali comuni di Bucciano, Airola, Moiano, S. Agata de’ Goti, Durazzano, Valle di Maddaloni e quindi Caserta. Il suo condotto è in parte interrato ma la struttura esce allo scoperto nella sua maestosità in alcuni punti tramite ponti-canale, tra questi il Ponte Carlo III situato a Moiano, il Ponte che attraversa la Valle di Durazzano e i più famosi “Ponti della Valle”, dove il condotto attraversa la Valle di Maddaloni mediante una struttura a tre ordini di arcate, alta 60 metri e lunga circa 500 metri. L’idea iniziale di Carlo di Borbone è quella di servire anche altri centri del territorio mediante la costruzione di due rami diretti verso le residenze reali di San Leucio e di Carditello.
Nel progetto originario l’Acquedotto Carolino mira infatti a raggiungere anche a un altro scopo: potenziare l’alimentazione idrica della città di Napoli. Per questo motivo viene costruito il cosiddetto “Tronco di San Benedetto”, da cui prelevare le acque in uscita dalle fontane del Parco Reale della Reggia di Caserta e dirottarle nel seicentesco Acquedotto Carmignano, procedendo così verso Napoli.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 18:00:43 / Ultimo aggiornamento 2024-10-24 07:46:06
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