Parco Archeologico Broglio
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Descrizione
Il parco di Broglio costituisce un esempio di villaggio degli Enotri, la popolazione locale che viveva fra la Calabria settentrionale e la Basilicata prima dell’arrivo dei Greci. Il sito è stato occupato in maniera stabile per circa mille anni fra il 1600 e il 700 ca. a.C.; grazie agli scavi archeologici avviati dal Prof. Renato Peroni dell’Università di Roma “La Sapienza” costituisce un punto di riferimento imprescindibile per chiunque si occupi dell’età del Bronzo e del Ferro in tutta Italia.
Realizzato nel 2014, il parco archeologico è gestito dalla locale associazione ASAS, e consente di ammirare, oltre a esempi di stratigrafie archeologiche che mostrano “nella terra” la lunga frequentazione del sito, anche spettacolari ricostruzioni delle evidenze rinvenute, eseguite con metodo rigoroso: è il caso della capanna enotria, delle fornaci e dei vasi micenei e locali.
Il pianoro che ospita il parco archeologico è costellato da splendidi ulivi secolari, carrubi, mandorli e peri selvatici; timo, ginepro, rosmarino e altri arbusti, riempiono l’area di fragranze mediterranee. Degno di rilievo è il panorama: posto su un terrazzo marino a strapiombo sulla fiumara del Saraceno e sul Torrente Mazzucca, a ca. 250 m s.l.m. dal sito si domina dall’alto il litorale ionico fino a Punta Alice, la maestosa piana di Sibari e, sullo sfondo i rilievi della Sila e della Catena Costiera Paolana. Ad Ovest il Monte Mostarico e i rilievi del Pollino incombono su Broglio.