Parchi archeologici di Crotone e Sibari - La Sibaritide
Descrizione
La Sibaritide, situata nel lembo di terra tra i monti del Pollino e della Sila, prende il nome da Sibari, la città arcaica fiorita sulle sue terre, le cui coste accoglievano navi dalla Grecia e dal più lontano oriente. Abitata dagli Enotri dalla metà dell'VIII secolo a. C., la Sibaritide diviene meta di un gruppo di Achei che s’insedia nel territorio compreso tra il fiume Coscile e il Crati, fondando Sibari nota come la polis in cui tutto è fuori misura: smodate le ricchezze, moltissimi gli abitanti, enorme anche l'estensione geografica. Anche i vizi dei Sibariti sono eccessivi, sfrenata è la lussuria. Eco di tutto ciò risuona nell' appellativo “sibarita”, che si attribuisce ancora oggi alle persone dedite oltre modo ai piaceri della vita.
Al crescere della sua potenza, lo scontro con Crotone, sua rivale, diventa inevitabile e dopo un assedio di 70 giorni Sibari viene rasa al suolo. Si narra che i crotoniati abbiano addirittura deviato il corso dei fiume Crati perché allagasse le rovine della città nemica. Negli anni gli esuli di Sibari tentarono più volte di ricostruire la città riuscendoci nel 444 a.C. con l’appoggio di Atene, all’epoca governata da Pericle. Fu allora che venne fondata Thurii, pensata secondo l’impianto urbanistico di Ippodamo da Mileto.
Dopo una serie di scontri con altre poleis rivali, la città di Thurii, minacciata da popolazioni indigene (i Lucani prima, i Bretti poi) caratterizzate da una spiccata indole guerriera, si trova a dover chiedere l'aiuto di Roma, il cui intervento smuove gli equilibri politici della Magna Grecia e apre la strada al conflitto con Cartagine. Con la vittoria di Roma nella seconda guerra punica, Thurii entra definitivamente nell'orbita romana e nel 194 a.C. viene fondata la colonia di Copia, che raggiunge il massimo splendore in età augustea, come testimoniato dalla presenza di domus con affreschi e mosaici, terme, una basilica e un teatro.
La fortuna di Copia sembra però interrompersi intorno al II secolo d. C., quando un terremoto danneggia fortemente la città. Inizia così il suo graduale declino che secoli dopo la porterà al definitivo abbandono.
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