Palazzo Milzetti - Sala di Numa Pompilio

Palazzo Milzetti è una delle dimore neoclassiche più importanti d’Italia. Qui architettura, pittura, scultura e arti applicate si fondono in un insieme capace di raccontare la cultura aristocratica di una famiglia in pieno periodo napoleonico.

Grazie a Nicola Milzetti, e soprattutto a suo figlio Francesco, il palazzo ha assunto infatti il suo coerente aspetto neoclassico grazie agli interventi degli architetti Giuseppe Pistocchi e Giovanni Antonio Antolini, ma soprattutto con la creatività del pittore Felice Giani che, insieme ai propri collaboratori, lo decorò completamente tra il 1802 e 1805.

Tra le innumerevoli sale dipinte con temi mitologici, letterari e storici, spicca la volta della “Sala di Numa Pompilio”, dedicata al secondo re di Roma, celebre soprattutto per la sua saggezza, dovuta anche ai consigli della ninfa Egeria. A lui si devono le principali istituzioni religiose di Roma, tra le quali il culto della dea Vesta e la nomina delle prime Vestali, a cui vengono dedicate da Giani ben tre scene, tra le quali il bellissimo notturno della Vestale peccatrice condannata e murata viva. Oltre a questi temi, sulla volta compaiono, tra le altre, scene dedicate alla consacrazione del re, al ritrovamento dei suoi libri, all'offerta della corona di Roma da parte degli ambasciatori della città.

Nonostante alcuni episodi della vita di Numa Pompilio siano stati raffigurati da diversi artisti, quello di palazzo Milzetti è un rarissimo esempio di intero ciclo dedicato alla sua vita, una scelta iconografica ispirata alla moralità romana che evidentemente ben si adattava agli ideali di Francesco Milzetti, allora Cavaliere dell’Ordine di Santo Stefano, con un’avviata carriera politico-militare nell’esercito di Napoleone.

La sala, con pareti ricoperte di seta originariamente di colore blu carta da zucchero, presenta anche quattro bassorilievi in stucco di Antonio Trentanove, anch'essi centrati su temi eroici della Roma regia e repubblicana, e un camino ricoperto in ceramica.