Tipo Luogo:
Museo, Galleria e/o raccolta
Museo nazionale delle residenze Napoleoniche "Villa di San Martino"
Apertura
Prenotazione Facoltativa
Orario di apertura:
Informazioni apertura
Info
Per i visitatori con disabilità e portatori di handicap accesso solo parziale alla Villa. Ci scusiamo per il disagio.
Dal 1° aprile al 31 ottobre:
martedì, giovedì, sabato, domenica e festivi: 9.00 -13.30 (ultimo ingresso ore 13.00)
mercoledì e venerdì: 14 - 18.30 (ultimo ingresso ore 18.00)
Dal 1° aprile al 31 ottobre:
martedì, giovedì, sabato, domenica e festivi: 9.00 -13.30 (ultimo ingresso ore 13.00)
mercoledì e venerdì: 14 - 18.30 (ultimo ingresso ore 18.00)
Per prenotare:
- Tel
- +39 0565 914688
Biglietteria
Orario di apertura:
- Lun
- Chiuso
- Mar
- 09:00 - 13:00
- Mer
- 14:00 - 18:00
- Gio
- 09:00 - 13:00
- Ven
- 14:00 - 18:00
- Sab
- 09:00 - 13:00
- Dom
- 09:00 - 13:00
Descrizione
Poco dopo il suo sbarco sull'isola d'Elba, Napoleone acquistò alcune proprietà della famiglia Manganaro, a pochi chilometri dalla Palazzina dei Mulini, tra cui una rustica casa di campagna, con l’intento di trasformarla in dimora confortevole e raffinata, che non avesse nulla da invidiare, per comodità e finiture, alle dimore parigine. I lavori procedettero alacremente e compresero l’ampliamento dell’edificio, la ristrutturazione del prospetto, con la sistemazione di un arioso giardino pensile prospiciente la rada di Portoferraio, e la decorazione degli interni, affidata al piemontese Antonio Vincenzo Revelli.
In seguito alla fuga precipitosa dall'Elba ed al ben noto epilogo della vicenda napoleonica, Villa San Martino passò agli eredi dell’imperatore finché, nel 1856, fu acquistata dal nobile russo Anatolio Demidoff, grande collezionista d’arte e soprattutto ammiratore indefesso delle imprese di Napoleone. Demidoff non si limitò a risistemare la villa ma progettò anche di costruire un grande museo destinato ad accogliere i numerosi cimeli napoleonici raccolti; per questo commissionò la costruzione di una galleria che tuttora porta il suo nome. La ricca collezione di stampe che si conserva in Museo è nata dalla fusione di due distinti nuclei: la raccolta Turini-De Micheli, acquistata dallo Stato nel 1985, e la raccolta Olschki, donata alla nazione da Aldo, il figlio di Leo Samuele Olschki, fondatore della prestigiosa casa editrice. Il primo nucleo, riunito a Roma da Guglielmo Turini, è composto da 230 incisioni di storia napoleonica e da 12 piatti, decorati con immagini dell’iconografia napoleonica, e comprende incisioni, litografie e acqueforti.
Numerosi sono i ritratti di Napoleone, in veste di generale ed imperatore e dei suoi familiari, in particolare della bella consorte Giuseppina; non mancano alcune insolite scene della vita privata in cui il grande uomo politico è colto a giocare con il figlio. Numerosi i ritratti degli ufficiali della Grande Armée e delle principali battaglie, ma vi sono anche molte immagini aneddotiche e satiriche, provenienti dai paesi della coalizione anti-napoleonica, in cui il generale viene duramente attaccato e deriso.
In seguito alla fuga precipitosa dall'Elba ed al ben noto epilogo della vicenda napoleonica, Villa San Martino passò agli eredi dell’imperatore finché, nel 1856, fu acquistata dal nobile russo Anatolio Demidoff, grande collezionista d’arte e soprattutto ammiratore indefesso delle imprese di Napoleone. Demidoff non si limitò a risistemare la villa ma progettò anche di costruire un grande museo destinato ad accogliere i numerosi cimeli napoleonici raccolti; per questo commissionò la costruzione di una galleria che tuttora porta il suo nome. La ricca collezione di stampe che si conserva in Museo è nata dalla fusione di due distinti nuclei: la raccolta Turini-De Micheli, acquistata dallo Stato nel 1985, e la raccolta Olschki, donata alla nazione da Aldo, il figlio di Leo Samuele Olschki, fondatore della prestigiosa casa editrice. Il primo nucleo, riunito a Roma da Guglielmo Turini, è composto da 230 incisioni di storia napoleonica e da 12 piatti, decorati con immagini dell’iconografia napoleonica, e comprende incisioni, litografie e acqueforti.
Numerosi sono i ritratti di Napoleone, in veste di generale ed imperatore e dei suoi familiari, in particolare della bella consorte Giuseppina; non mancano alcune insolite scene della vita privata in cui il grande uomo politico è colto a giocare con il figlio. Numerosi i ritratti degli ufficiali della Grande Armée e delle principali battaglie, ma vi sono anche molte immagini aneddotiche e satiriche, provenienti dai paesi della coalizione anti-napoleonica, in cui il generale viene duramente attaccato e deriso.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 17:51:09 / Ultimo aggiornamento 2024-09-05 08:37:58
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