Museo archeologico nazionale d'Abruzzo - Villa Frigerj
Apertura
Prenotazione Facoltativa
Orario di apertura:
- Lun
- Chiuso
- Mar
- 09:00 - 19:30
- Mer
- 09:00 - 19:30
- Gio
- 09:00 - 19:30
- Ven
- 09:00 - 19:30
- Sab
- 09:00 - 19:30
- Dom
- 09:00 - 19:30
Informazioni apertura
InfoPer prenotare:
Biglietteria
Orario di apertura:
- Lun
- Chiuso
- Mar
- 09:00 - 19:00
- Mer
- 09:00 - 19:00
- Gio
- 09:00 - 19:00
- Ven
- 09:00 - 19:00
- Sab
- 09:00 - 19:00
- Dom
- 09:00 - 19:00
Descrizione
Servizi
-
Sala per la didattica
-
Guardaroba
-
Biblioteca
-
Spazi espositivi
Posizione
Contatti
- Tel
- +39 0871 331668
- drm-abr.villafrigerj@cultura.gov.it drm-abr@pec.cultura.gov.it
- Website
- https://museiabruzzo.cultura.gov.it/drm-abr.bigl.frigerj@cultura.gov.it
- Social
- Facebook Instagram Youtube
Carosello galleria
L'androne di Villa Frigerj con le statue provenienti da Foruli (Civitatomassa), Amiternum (L'Aquila) e Alba Fucens (Massa d'Albe)
Testa marmorea di Zeus da Fara Filiorum Petri (II sec. d.C.)
L''Ercole in riposo' dal santuario di Sulmona. (Bronzetto III sec. a.C. - Base seconda metà I sec. a.C.)
La piccola statua rinvenuta all’interno del sacello nella terrazza superiore del santuario di Sulmona rappresenta un capolavoro ispirato a un noto modello lisippeo. La più tarda iscrizione votiva, che ricorda il dono fatto da un Peticio Marso per grazia ricevuta, lascia pensare ad una dedica ricercata, ottenuta votando al dio del santuario un oggetto d’antiquariato.
L’Ercole Epitrapezios di Alba Fucens (metà I sec. a.C.)
La statua colossale in marmo fu rinvenuta all’interno di un sacello nel centro urbano di Alba Fucens a poca distanza dal mercato. Le grandi dimensioni e la minore accuratezza nella lavorazione del retro permettono di identificare la scultura come statua di culto, un Ercole riprodotto secondo un tipo lisippeo che raffigurava l’eroe seduto a banchetto, con la testa coronata di foglie, la coppa per libare nella mano e la clava rivolta a terra tenuta trattenuta con l’altra mano.
Il guerriero di Capestrano nella sala progettata da Mimmo Paladino nel 2011
Sala dedicata al territorio marrucino
Nella sala: sepolture preromane di Comino e la stele di Guardiagrele (inizi del VII sec. a.C.).
Il Guerriero di Capestrano (decenni centrali VI sec. a.C.)
La più nota fra le sculture di età preromana reca sul petto una realistica rappresentazione dell’armatura del guerriero italico, con disco-corazza sostenuto da cinghie, spada a doppio tagliente con impugnatura e puntale del fodero riccamente ornati, pugnale e ascia, su cui sono posate le braccia conserte del guerriero in gesto di “dignità” o di riposo nella quiete della morte.
La fibula di Pizzoli (metà dell’VIII sec. a.C.)
La fibula proviene dalla tomba 45, verosimilmente a tumulo, della necropoli protostorica rinvenuta a Pizzoli, non lontano da Amiternum. L’unicità della fibula, che pure ricorda manifatture campane dell’epoca, deriva dalla complessa scena rappresentata che rimanda al mondo della caccia o del sacrificio, all’esibizione delle insegne del potere e al simbolismo dell’oltretomba.