Tipo Luogo:
Biblioteca Statale
Biblioteca statale del Monumento nazionale di Casamari
Apertura
Prenotazione Non richiesta
Orario di apertura:
- Lun
- 08:30 - 16:00
- Mar
- 08:30 - 16:00
- Mer
- 08:30 - 16:00
- Gio
- 08:30 - 16:00
- Ven
- 08:30 - 16:00
- Sab
- Chiuso
- Dom
- Chiuso
Descrizione
Dopo la soppressione degli ordini religiosi da parte del neonato Regno d’Italia, nel 1874 la legge n. 206 del 28 febbraio definì lo status dell’antica Biblioteca dell’Abbazia di Casamari, status che con altre 10 biblioteche italiane essa conserva tuttora, attraverso i vari adeguamenti normativi intervenuti nel corso del tempo, ovvero quello di biblioteca statale annessa a un monumento nazionale.
Come tale la Biblioteca non vide il suo patrimonio confluire nel demanio pubblico e fu affidata in custodia ai monaci, ricevendo dallo Stato italiano dei contributi per la gestione e per la manutenzione e il restauro dei volumi. I monaci si impegnarono da parte loro a garantire l’apertura al pubblico e l’accesso alla consultazione come in tutte le altre biblioteche pubbliche governative del Regno.
Questo status consente alla biblioteca ancora oggi di conservare la sua autonomia tecnico-scientifica. È gestita in convenzione tra il Ministero della Cultura e i religiosi ed è in consegna a un conservatore responsabile locale, ricevendo dal Ministero i finanziamenti necessari per il funzionamento e la manutenzione oltre al personale, se disponibile, o a ulteriori finanziamenti a questo scopo.
Ma la storia della Biblioteca è molto più antica e si intreccia strettamente a quella dell’ente che la ospita fin dalle origini. Da un primitivo nucleo di testi essenziali e necessari alla vita comunitaria del cenobio benedettino sorto all’inizio dell’XI secolo, ovvero dalla dotazione libraria minima, prevista già in diversi passaggi della Regola di San Benedetto, e che conteneva soprattutto testi liturgici quali il messale, il salterio, l’innario, ma anche testi dei classici latini per perfezionare lo studio della grammatica, con il passaggio all’osservanza cistercense alla metà del XII secolo e l’edificazione dell’attuale complesso abbaziale anche il patrimonio della biblioteca si arricchisce grazie alle donazioni, all’attività dei copisti e alla mobilità dei monaci che permette lo scambio e la circolazione dei codici. Inoltre vengono costruiti spazi dedicati specificatamente allo studio, come l’archivio, la biblioteca e lo scriptorium.
La Biblioteca però non conosce solo periodi di floridezza, come peraltro l’Abbazia stessa, e soffre non solo per gli eventi storici che riguardano quest’ultima come saccheggi e distruzioni, ma anche per l’istituzione della commenda, specie nel secolo XVII, con il trasferimento di molti dei suoi volumi, come di quelli di altre biblioteche cistercensi italiane, presso la nuova biblioteca dell’Abbazia di Santa Croce in Gerusalemme a Roma.
A risollevarne le sorti arrivano nel XVIII secolo i monaci trappisti che portano nuovo entusiasmo nella vita sia spirituale che culturale del monastero.
Nel 1799 si ebbe però un ulteriore danno al patrimonio librario a causa del saccheggio operato dalle truppe napoleoniche di passaggio, che dettero alle fiamme parte della raccolta. I monaci furono espulsi dall’Abbazia, i volumi e i codici della Biblioteca nonché i documenti dell'Archivio vennero trasferiti a Veroli e molti andarono dispersi, come pure andò disperso altro materiale librario e archivistico che i monaci pensarono di mettere in salvo dalle razzie durante i moti risorgimentali affidandolo a vari depositari della zona.
Dopo l’Unità d’Italia, negli anni Venti-Trenta del Novecento, la Biblioteca ebbe una nuova sede, più adatta a contenere il suo patrimonio di nuovo in crescita, negli spazi dell’antico dispensarium.
Arrivarono infatti donazioni di privati, nuovi acquisti, nonché i volumi doppi donati da altre biblioteche statali, tra cui la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Nel corso del secolo poi la Biblioteca si dotò degli arredi necessari a contenere questo nuovo materiale, nonché di nuovi spazi. Ancora nel 1977-1979 si acquisirono i preziosi volumi della Biblioteca del Monastero di San Domenico di Sora.
Oggi la biblioteca partecipa a progetti di catalogazione e fruizione online, attraverso l’adesione al Servizio Bibliotecario Nazionale. I suoi manoscritti, tra cui molti volumi per il canto di epoca varia e un interessante gruppo di manoscritti etiopici, sono nella quasi totalità inseriti nel catalogo online Manus.
La sala di lettura e l’accesso sono stati spostati in locali recentemente acquisiti insieme ad altri adibiti a ulteriori magazzini, soprattutto per il materiale moderno, mentre la sala di lettura precedente è ora il Salone Monumentale e conserva volumi dal secolo XVI al XIX oltre a una mostra permanente di facsimili di manoscritti donati dal Ministero dei Beni Culturali.
Attualmente la Biblioteca è aperta alla consultazione dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 16,00.
Non si effettua prestito di alcun genere, ma è possibile richiedere la riproduzione del materiale, nelle modalità consentite dalla normativa vigente e dallo stato di conservazione del documento.
[Per approfondimenti e ulteriori foto si rimanda al sito http://bm.bncrm.beniculturali.it/ da cui sono estrapolate queste notizie].
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 17:58:02 / Ultimo aggiornamento 2023-07-06 11:45:56
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- 0775-283430
- bmn-cas@cultura.gov.it bmn-cas@pec.cultura.gov.it
- Website
- -https://www.abbaziadicasamari.it/index.php/biblioteca