Biblioteca nazionale di Bari - Fondo Frate Menotti

Il Fondo Frate Menotti della Biblioteca nazionale di Bari comprende una raccolta grafica di ben 833 tavole, acquerelli e litografie sciolte o racchiuse in album, e una collezione libraria di circa 400 volumi. L’artista, all’anagrafe Menotti Bianchi, nacque a Bari nel 1863; fu prima un semplice impiegato bancario, ma già a partire dal 1883 si dedicò al disegno e la sua divenne in poco tempo la penna cittadina più conosciuta nel campo della caricatura. Si sposò dopo i quarant’anni con Linda Grassi e non ebbe figli. 

Frate Menotti operò tra il 1883 e fino al 1924, anno della sua morte. Collaborò con numerose testate giornalistiche, pubblicò due album sotto il titolo di Colpi da orbo e diverse raccolte satiriche tanto dei protagonisti della vita politica nazionale quanto delle personalità di spicco della società barese, dagli esponenti dell’alta borghesia agli animatori della vita culturale cittadina, colti nella loro quotidianità, nei teatri o nei caffè. 

Dopo il 1907 e sino al 1920 diradò le collaborazioni anche se le sue vignette non mancarono, malgrado la censura, di far emergere un sentimento antimilitarista e antifascista. Frate Menotti morì a quasi 61 anni, lasciando un patrimonio di circa 2000 tavole, il cui corpo più cospicuo è conservato nella Biblioteca nazionale di Bari. Le opere si rivelano in tutta la loro crudeltà caricaturale, l’artista non fa sconti a nessuno e non ha paura di ritorsioni quando austeri personaggi pubblici dell’epoca, offesi nell’amor proprio dalle sarcastiche parodie, iniziarono a protestare. 

Era un animo libero e agì sempre senza tradire la sua coscienza e il suo pensiero. Adulato dalla stampa periodica satirica, ma anche dagli editori dei quotidiani, Frate Menotti fu benvoluto dalle classi meno abbienti, ma temuto dalla borghesia, dai politici, dagli amministratori. Le caricature dell’artista erano diventate il simbolo della coscienza critica cittadina e Frate Menotti fu a pieno titolo il fustigatore dei costumi della Belle Epoque barese. Attraverso i suoi disegni raffigurò quarant’anni di storia di vita e di avvenimenti, non solo locali, ma anche italiani.