Area archeologica di Monte Pallano
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Descrizione
L’Area Archeologica di Monte Pallano si trova sull’omonimo altopiano che si erge nel cuore della Valle del Sangro ed è facilmente accessibile dalla strada che collega i paesi di Tornareccio e Colledimezzo.
Inerpicandosi sulla via che sale sul pianoro si giunge ad un piccolo avvallamento dove si trova la porzione dell’abitato messo in luce dagli scavi della Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo. Le strutture appartengono ad un insediamento la cui vita si svolge fra IV sec. a.C. e II sec. d.C. e che si organizza intorno ad una grande piazza rettangolare colonnata circondata da ambienti con funzione diversa.
Lo spazio aperto è stato identificato come il foro, il luogo in cui si svolgeva la vita pubblica, come sembrano suggerire anche i diversi frammenti rinvenuti in marmo di statue che dovevano arricchire la piazza. L’area è inoltre caratterizzata da un sistema di canalette, alcune ancora visibili, ideato per controllare il ristagno dell’acqua di risalita.
Riprendendo la strada da cui si è arrivati e proseguendo verso nord si incontrano le mura ciclopiche che hanno reso famoso Monte Pallano. Il tratto di mura, conosciute come Mura Paladine perché secondo una leggenda sarebbero state erette dai paladini di Carlo Magno, è conservato per circa 180 m di lunghezza e raggiunge un’altezza di 5 m.
La possente struttura è realizzata con blocchi di pietra calcarea locale appena sbozzati e sistemati l’uno sull’altro; nel tratto conservato si aprono tre piccole porte larghe appena 80 cm e alte circa 2,3 m. Le mura si ergono su una porzione del fianco orientale dell’altopiano caratterizzato dalla presenza di selle naturali che rendono più agevole l’accesso al monte, tanto che le porte si trovano in corrispondenza di alcuni sentieri ancora oggi percorribili, suggerendo come le opere difensive vennero costruite solo nei tratti più esposti.
Verso l’esterno le mura erano inoltre rinforzate da torrette circolari e da un basso terrazzo addossato alla cinta muraria e forse usato come postazione di lancio avanzata per colpire gli assalitori.
Dalle evidenze archeologiche risulta quindi che Monte Pallano ospitò un insediamento fortificato fondato per essere un punto di controllo strategico della Valle del Sangro nel quadro delle guerre sannitiche e abbandonato all’inizio del II secolo d.C. quando ormai la pacificazione romana aveva reso inutile il suo ruolo difensivo.
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