Archivio di Stato di Rimini
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Orario di apertura:
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Descrizione
L’Archivio di Stato ha sede nel cuore della città di Rimini, in un edificio d’impianto settecentesco vicino alla chiesa di San Bernardino e al convento francescano, affacciato su piazzetta San Bernardino. Il convento, oggi abitato dalle Clarisse, apparteneva in origine ai padri Francescani poi trasferitisi presso il santuario della Madonna delle Grazie sui colli riminesi.
L’edificio che accoglie l’istituto venne pressoché distrutto nel corso della Seconda Guerra mondiale, in particolare durante il bombardamento aereo del 28 dicembre 1943, quando fu atterrata un’ampia porzione del convento, causando la morte di 56 civili inermi, per lo più donne, vecchi e bambini, che avevano cercato riparo invano in un rifugio antiaereo sotterraneo. L’edificio crollato venne ricostruito e destinato ad abitazioni private. Gli ultimi lavori risalgono al 1997, quando con decreto ministeriale venne istituito il moderno Archivio; il fabbricato subì un radicale intervento di ristrutturazione e di adeguamento funzionale, per ospitare i depositi attrezzati, gli uffici, la sala di consultazione. Al termine dei lavori avvenne il trasferimento del materiale archivistico dalla sede storica in piazza Ferrari.
L’edificio dove ha sede l’archivio, compreso il lungo corpo di fabbrica prospiciente il chiostro del convento, formava un unico complesso monumentale con la chiesa, come testimonia il ponticello aereo di collegamento ora chiuso. La chiesa attuale fu eretta nel 1757, ma consacrata solo nel 1761 dal cardinale Ludovico Valenti vescovo di Rimini; l’edificio sacro, fra le opere migliori dell’architetto riminese Giovan Francesco Buonamici, sorse sulle rovine della chiesa secentesca precedente, pressoché distrutta dal terremoto del 1672.
La facciata della chiesa non fu mai completata, e mostra un paramento in laterizi a spigoli vivi, che doveva accogliere un rivestimento marmoreo. Spiccano tre statue monumentali a tutto tondo in gesso, all’interno di alte nicchie; si tratta della statua di San Bernardino da Siena a sinistra, di San Giacomo della Marca a destra, e della statua di San Francesco nello spigolo in fondo all’edificio, ma sempre in alto rispetto; le sculture furono eseguite dallo scultore bolognese Carlo Sarti nel 1746 e nel 1765.
L’interno dell’edificio, dalle linee sobrie ed eleganti, conserva diverse opere, alcune appartenenti alla chiesa secentesca, fra queste il dipinto con San Bernardino da Siena di Giovanni Laurentini detto l’Arrigoni dipinto nel 1600, e il crocifisso ligneo di Fra Innocenzo da Petralia, scultore siciliano che soggiornò a Pesaro nel 1636. Fra il 1732 e il 1746 risalgono invece le tele del bolognese Donato Creti, che raffigurano San Francesco che riceve le stimmate, San Diego d'Alcalà, e San Giovanni da Capistrano e Giovanni Baylon, mentre al suo allievo Ercole Graziani appartiene la Santa Margherita da Cortona eseguita nel 1752. Sulla cantoria si conserva un organo seicentesco fra i più antichi nel riminese, sormontato da due angeli con lo stemma francescano, opera del Sarti eseguita intorno al 1758.
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Archivio
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Posizione
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Carosello galleria
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Il cardinale Giacomo Oddi, Legato dell’Esarcato di Ravenna, concede a Lorenzo Piccioni da Rimini i privilegi che gli derivano da titoli nobiliari e militari.
Frammento di pergamena con testo in ebraico
Fondo Notarile, Maso di Francesco Cicerchia, notaio n. 157, anni 1573 – 1574, vol. n. 1476.
Rimini’s Grand Hotel. Schema della facciata principale, Arch. Fr.lli Somazzi, scala 1:100
Archivio Storico Comunale, Atti del Consiglio del 21 novembre 1906, Allegato 51a, eliografia, anno 1906.
Disegno ad acquerello con veduta della città di Rimini
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Pergamena n. 1, [1014], ottobre 16, Rimini
Benno figlio di Vitaliano dona a Pietro suo figlio il castello di Morciano con la cappella di San Giovanni e le sue pertinenze.