Tipo Luogo:
Archivio di Stato
Archivio di Stato di Ascoli Piceno
Apertura
Prenotazione Facoltativa
Orario di apertura:
Informazioni apertura
Info
Nei giorni di apertura pomeridiana il materiale potrà essere richiesto dalle 15:00 alle 17:00
Per prenotare:
- Tel
- 0736264599 - 0736264513
- as-ap@cultura.gov.it
- Website
- https://www.archiviodistatoap.it/
Descrizione
LA STORIA: Istituito come Sezione di Archivio di Stato con DM 26 aprile 1954, divenuto Archivio di Stato in esecuzione del DPR 30 settembre 1963 n. 1409, ha iniziato a svolgere di fatto la sua attività à nel maggio 1962, dopo il completamento dell’attuale sede, ricevendo i primi versamenti di materiale documentario, sulla base dei dati forniti dal completo censimento del patrimonio archivistico statale destinato a confluire nell’Istituto, effettuato nel 1959 da Elio Lodolini.
Il processo di acquisizione del materiale documentario nel corso del primo ventennio di attività è stato fortemente condizionato dalla situazione archivistica della provincia, caratterizzata dalla mancanza di un preesistente nucleo di documenti concentrati e conservati nel capoluogo a cura di enti o istituzioni locali, da una estrema dispersione del materiale in molte località minori, dalle sue condizioni di conservazione per lo più cattive, e dal diffuso stato di disordine e disorganizzazione delle carte, conseguenza di incuria nella custodia e nei trasferimenti precedenti.
Sono stati accolti dapprima i versamenti della documentazione preunitaria, del ricco fondo notarile, e dell’antichissimo patrimonio, per gran parte pergamenaceo, delle corporazioni religiose soppresse, risalente fino al sec. XI, comprendente numerosi diplomi imperiali e privilegi papali di notevole interesse diplomatistico; si è poi proceduto all’acquisizione dei fondi degli uffici statali dall’Unità alla seconda metà del sec. XX, oggi pressoché completata, che ha portato a raggiungere una consistenza complessiva di ca. 60.000 pezzi cartacei, ca. 2000 pergamene, ca. 4.600 fogli di mappa catastali.
Di rilevante importanza i depositi effettuati dal Comune di Ascoli Piceno, con l’apporto di un prezioso fondo pergamenaceo e dei pregiati codici del liber iurium e del Catasto Trecentesco, e dalla Provincia di Ascoli Piceno, che hanno consentito di completare il patrimonio storico cittadino a disposizione dell’utenza, arricchito anche da alcuni archivi di famiglie e di persona.
Non è mancato l’apporto di documentazione di interesse iconografico costituita dall’archivio di uno storico studio fotografico ascolano, acquistato nel 2003 dal Ministero, di ca. 4.500 pezzi fra lastre e negativi su pellicola dall’archivio dell’architetto ascolano Vincenzo Pilotti (1872-1956) della consistenza di ca. 600 unità per lo più disegni e progetti, depositato dagli eredi nell’aprile 2009.
Nel 1965, con decreto del Ministro dell’Interno, all’Archivio di Stato di Ascoli Piceno fu associata la Sezione di Fermo, istituita allo scopo di conservare in loco la ricca documentazione statale della delegazione pontificia fermana. A seguito della istituzione della provincia di Fermo (Legge 11 giugno 2004 n. 147), con decreto del Ministro per i Beni Culturali 28 dicembre 2007, è stato istituito l’Archivio di Stato di Fermo con contestuale soppressione della Sezione di Archivio di Stato.
LA SEDE: L’attuale sede, ubicata ad Ascoli Piceno, in via san Serafino da Montegranaro 8/C, costruita dall’Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno e inaugurata nel 1961, appositamente realizzata nell’ambito delle prime iniziative post-belliche volte a dotare di strutture ad hoc gli Archivi di nuova istituzione, si caratterizza e si qualifica per le soluzioni tecnico-archivistiche radicalmente innovative, senza precedenti nell’edilizia di settore, elaborate da Elio Lodolini, all’epoca Direttore dell’Istituto, di cui rimangono ancora oggi pienamente valide la razionalità e la funzionalità.
Il criterio progettuale peculiare e distintivo, che trovava pieno riscontro a livello europeo, consiste nell’articolazione della sede in due edifici separati e indipendenti, concepiti in modo completamente diverso per progettazione tecnica e strutture edilizie, collegati da un corpo intermedio di unione: l’uno, posteriore, a forma di parallelepipedo, contenente i depositi, diviso in quattro piani, della superficie di 500 mq ciascuno, il cui piano inferiore è sollevato dal terreno in funzione isolante, adeguato nelle strutture portanti a reggere il peso di pieno carico del materiale documentario, delle scaffalature metalliche e delle possibili sopraelevazioni, dotato di tutti gli opportuni requisiti di illuminazione, areazione, umidità, temperatura e sicurezza, atti ad assicurare un’efficace salvaguardia e conservazione; l’altro edificio, anteriore, adibito ad uffici e servizi, costruito secondo gli ordinari criteri edilizi, comprende tra l’altro la sala studio e biblioteca, la sala di visura dei registri catastali, un salone per ospitare mostre e convegni.
All’esterno l’Istituto dispone di un’ampia area di rispetto, occupata da un giardino, dal vialetto d’ingresso e da un piccolo parcheggio auto, grazie ad una disponibilità di spazi consentita dall’ubicazione nella prima periferia della città, agevolmente raggiungibile dal centro storico a piedi in circa 15 minuti e dalla circonvallazione nord della città per gli automobilisti.
Nel corso degli anni si è provveduto gradualmente a dotare i depositi di impianti antincendio, climatizzazione e antintrusione, di dispositivi tecnologici di adeguamento alle norme di sicurezza, e di ogni accorgimento volto a garantire la massima salvaguardia del materiale documentario.
Negli anni Ottanta è stata completata la scaffalatura dei depositi, la cui capienza totale è di circa 12.000 metri lineari, di cui attualmente sono occupati dalla documentazione circa 9.000.
Per approfondimenti si veda l’articolo “Problemi e soluzioni per la creazione di un Archivio di Stato” di Elio Lodolini estratto dalla Rassegna degli Archivi di Stato (XIX/2), Maggio-Agosto1959: https://www.archiviodistatoap.it/elio-lodolini-problemi-e-soluzioni-per-la-creazione-di-un-archivio-di-stato/
IL PATRIMONIO: L’Archivio di Stato di Ascoli Piceno conserva la documentazione prodotta dalle istituzioni preunitarie e da quelle statali post-unitarie comprese, in genere, nel territorio della provincia, nonché archivi di enti pubblici, di famiglie, di persone, di associazioni e di altri organismi privati che rivestono un interesse storico particolarmente importante.
Il SIAS dell’Archivio di Stato di Ascoli Piceno dà accesso alle descrizioni dei complessi archivistici che costituiscono il patrimonio documentario conservato dall’Istituto nonché alle informazioni relative al contesto storico in cui la documentazione è stata prodotta, conservata e utilizzata.
Esso è parte integrante del SIAS, Sistema Informativo degli Archivi di Stato, sviluppato dalla Direzione Generale Archivi e dall’Istituto Centrale per gli Archivi nel quale è descritto il patrimonio archivistico pubblico e privato conservato negli Archivi di Stato italiani.
L’architettura del sistema prevede la descrizione separata, ma correlata, degli istituti di conservazione, dei complessi archivistici, dei loro soggetti produttori e di altre entità appartenenti ai contesti storici in cui questi ultimi hanno operato (contesti storico-istituzionali, profili istituzionali ed ambiti territoriali). Le descrizioni dei complessi archivistici (complesso di fondo, serie, sottoserie) sono corredate da schede relative alla bibliografia, alle fonti, a tipologie documentarie, nonché agli strumenti di ricerca (inventari, guide, elenchi, ecc.), che danno diretto accesso a quelli pubblicati online.
Cliccare sul link sottostante:
https://sias.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?RicProgetto=as-ascoli
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 17:58:17 / Ultimo aggiornamento 2024-02-09 14:04:56
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Archivio di Stato di Ascoli Piceno Anno 1963
Archivio di Stato di Ascoli Piceno, Anno 1963.
Conferenze all'aperto nel giardino antistante la Sede
Esterno della sede.
Sala Mostre intitolata ad Elio Lodolini
Sala mostre intitolata ad Elio Lodolini.
Sala studio
Attività di conservazione, fruizione e valorizzazione del patrimonio archivistico
Conservazione, fruizione e valorizzazione del patrimonio.
Archivio del Monastero di Sant'Angelo Magno. Particolare
Cassettiera dell'Archivio del Monastero di Sant'Angelo Magno, conservata all'interno della Sala Mostre.
Attività didattiche, laboratori e visite guidate
Attività, laboratori e visite didattiche.
Ingresso
Attività, laboratori e visite didattiche.