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Stati generali del Digitale nella Cultura: firmato il Memorandum d'intesa con Europeana Foundation
Testo del comunicato
Una nuova partnership tra la Direzione generale Digitalizzazione e Comunicazione del MiC ed Europeana Foundation per rafforzare la leadership dell’Italia nel patrimonio culturale digitale in Europa

Roma, Italia – 11 dicembre 2025. La Direzione generale Digitalizzazione e Comunicazione del Ministero della Cultura e la Europeana Foundation hanno firmato un Memorandum d’Intesa di grande portata per rafforzare l’impegno dell’Italia nel plasmare il futuro del patrimonio culturale digitale in Europa. Primo Memorandum di questo tipo mai sottoscritto tra la Europeana Foundation e uno Stato membro dell’UE, la partnership mira ad accelerare la partecipazione e il contributo dell’Italia allo spazio comune europeo dei dati per il patrimonio culturale, di cui Europeana è responsabile.
La partnership è stata formalizzata nel corso degli “Stati generali del Digitale nella Cultura – Connettere patrimoni, costruire futuri”, evento di alto profilo dedicato al digitale nella cultura, svoltosi a Roma il 10 e l’11 dicembre 2025.
Tra le sue disposizioni principali, il Memorandum prevede un impegno fondamentale: il Ministero per tramite della Direzione generale Digitalizzazione e comunicazione metterà a disposizione dello Spazio Dati 10 milioni di record aggregati entro la fine del 2026. La Europeana Foundation fornirà consulenza tecnica, competenze specialistiche e attività di capacity-building per sostenere il contributo di queste preziose risorse. Il raggiungimento di questo obiettivo entro il 2026 farebbe dell’Italia il Paese che contribuisce maggiormente allo spazio dei dati, rafforzandone il ruolo di leadership nel panorama del patrimonio culturale digitale in Europa. L’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library svolgerà un ruolo centrale in questo impegno.
Una visione condivisa per lo spazio dei dati sul patrimonio culturale
Ispirato alla visione delineata nella Raccomandazione della Commissione europea del 2021 relativa a uno spazio comune europeo dei dati per il patrimonio culturale, il Memorandum rinnova e rafforza la lunga collaborazione tra il MiC ed Europeana.
Al cuore del Memorandum vi è una visione ambiziosa e condivisa: rafforzare il contributo dell’Italia allo spazio dei dati, massimizzando al contempo i benefici che il Paese può trarre dal più ampio ecosistema dello Spazio Dati.
Grazie a questo sforzo congiunto, il ricco e diversificato patrimonio culturale digitale italiano sarà reso più accessibile, rintracciabile e riutilizzabile, raggiungendo pubblici e settori diversi in tutta Europa e nel mondo, e mantenendosi vivo per le generazioni future. La partnership darà inoltre impulso all’innovazione, in particolare nelle tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione 3D, abilitando nuovi modi di esplorare, riutilizzare e fruire il patrimonio culturale.
Un impegno fondamentale: dieci milioni di record entro il 2026
Pilastro centrale del Memorandum è l’impegno dell’Italia a contribuire con almeno dieci milioni di record digitali di patrimonio culturale allo Spazio Dati entro la fine del 2026.
La Europeana Foundation fornirà supporto tecnico per ottimizzare i processi di aggregazione e garantire flussi di dati interoperabili, aprendo la strada a un sistema nazionale di aggregazione solido, sostenibile e scalabile. Questo sistema costituirà un elemento centrale della Digital Library e consentirà un contributo fluido del patrimonio culturale italiano allo Spazio Dati.
La Europeana Foundation metterà inoltre a disposizione della Digital Library competenze specialistiche e know-how operativo, sostenendone l’accreditamento come partner ufficiale dello spazio comune europeo dei dati per il patrimonio culturale.
Andrea De Pasquale, Direttore generale Digitalizzazione e Comunicazione del MiC, insieme a Harry Verwayen, Direttore generale della Europeana Foundation, e Martina Bagnoli, Presidente del Supervisory Board della Europeana Foundation, hanno formalizzato l’accordo nel corso di una cerimonia di firma dedicata il giorno 11 dicembre a Roma, segnando una tappa fondamentale, all’insegna di una rinnovata collaborazione e di obiettivi condivisi.
«Con la firma di questo Memorandum d’Intesa compiamo un passo decisivo nella costruzione dell’infrastruttura digitale del patrimonio culturale italiano, in piena coerenza con la Raccomandazione del 2021 sullo Spazio Dati comune europeo per il patrimonio culturale. Grazie alla collaborazione con la Europeana Foundation potremo rafforzare il ruolo della Direzione generale Digitalizzazione e Comunicazione e della Digital Library come snodo nazionale per l’aggregazione, la qualità e l’interoperabilità dei dati, mettendo a sistema il lavoro avviato con CulturaItalia e aprendolo a una scala del tutto nuova. L’obiettivo di contribuire con almeno dieci milioni di record di patrimonio culturale digitale entro il 2026 è ambizioso ma alla nostra portata, e sarà accompagnato da un percorso strutturato di supporto tecnico, formazione e sviluppo di competenze a beneficio delle istituzioni culturali su tutto il territorio. Questo investimento nei dati, nei professionisti e nelle infrastrutture digitali significa rendere il patrimonio più accessibile, fruibile e riutilizzabile, a servizio della comunità scientifica, dell’educazione, del turismo e delle nuove applicazioni basate su tecnologie avanzate come il 3D e l’intelligenza artificiale. È una sfida che affrontiamo con senso di responsabilità e con la consapevolezza che la ricchezza del patrimonio italiano può e deve contribuire in modo determinante alla costruzione dello Spazio Dati europeo e del futuro digitale della cultura», ha dichiarato Andrea De Pasquale, Direttore generale Digitalizzazione e Comunicazione del Ministero della Cultura italiano.
«Ci troviamo in una fase decisiva, sostenuta da un rinnovato impulso politico nell’ambito dell’agenda digitale dell’UE e dall’ambizione di fare dell’Europa il continente dell’intelligenza artificiale. Dati affidabili e multilingue sono il motore dell’intelligenza artificiale europea, e lo spazio comune dei dati per il patrimonio culturale è destinato a fornirli. Gli Stati membri sono essenziali: i loro patrimoni digitali e il loro impegno costituiscono le fondamenta dello Spazio Dati, alimentandone il potenziale di innovazione. Con questo passo ambizioso, l’Italia rende il proprio ricco patrimonio ampiamente accessibile e riutilizzabile in tutti i settori - dalla ricerca scientifica al turismo, fino all’addestramento dei sistemi di IA. Spero che questo esempio possa ispirare altri Paesi a valorizzare il patrimonio digitale europeo come risorsa per il futuro», ha dichiarato Harry Verwayen, Direttore generale della Europeana Foundation.
«L’Italia si colloca già con orgoglio tra i primi dieci Stati membri dell’UE che contribuiscono a Europeana e allo Spazio Dati. La nostra rete di istituzioni e professionisti del patrimonio culturale in tutta Italia è vivace e in costante crescita e, grazie a questa partnership, la Europeana Foundation e il Ministero della Cultura uniscono le forze per costruire il futuro digitale della cultura in Europa. Entro il 2026, l’Italia sarà il Paese che fornirà il maggior numero di contenuti a Europeana e allo Spazio Dati - un traguardo che mi rende estremamente orgogliosa, e che darà un impulso concreto al sostegno e al coinvolgimento delle istituzioni culturali di tutto il Paese: dalla maggiore accessibilità delle innovazioni tecnologiche nel 3D e nell’IA, alla condivisione di buone pratiche e all’individuazione di soluzioni comuni», ha dichiarato Martina Bagnoli, Presidente del Supervisory Board della Europeana Foundation.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2025-12-12 12:26:40 / Ultimo aggiornamento 2025-12-12 15:07:15