Il Ministero della Cultura aderisce alla Giornata Mondiale del Rifugiato, l’appuntamento promosso dall’Agenzia delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di milioni di rifugiati e richiedenti asilo in tutto il mondo. Con il claim La cultura è libera e accoglie la campagna digitale presenta opere e ritratti di artiste, artisti, intellettuali e personaggi storici che, nei secoli, sono stati vittime di persecuzioni e costretti a lasciare il proprio paese a causa di guerre, persecuzioni politiche, di genere e di religione. I capolavori conservati nelle collezioni statali, così come alcuni dei loro ritratti fotografici, saranno pubblicati a partire dal 20 giugno sui canali social del ministero guidato da Dario Franceschini. Dipinti, sculture e scatti fotografici, realizzati in diversi periodi storici, antecedenti la nascita dello status giuridico di rifugiato, a testimonianza di una condizione che ha caratterizzato la storia dell’uomo fin dall’antichità, coinvolgendo molto spesso i protagonisti dell'arte e della cultura. L’obiettivo della campagna è infatti quello di sostenere la richiesta di piena inclusione dei rifugiati in ogni ambito della società, anche in quello artistico e culturale.
Ostracizzati, rifugiati, esiliati, esuli, perseguitati. La raccolta di immagini spazia da Enea - l’eroe troiano ritratto da Bernini mentre fugge da Troia con in braccio il padre Anchise e il figlio Ascanio la cui scultura è conservata alla Galleria Borghese - fino a Marion Baruch - artista rumena contemporanea, rifugiata nel 1949 in Israele, le cui opere sono oggi in mostra alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. E ancora, gli scatti provenienti dall’Archivio storico dell’Istituto Luce che ritraggono: Natalia Ginzburg scrittrice, Premio Strega, costretta a seguire il marito internato in Abruzzo a seguito della promulgazione delle leggi razziali; il regista Gillo Pontecorvo che nel 1938, trent’anni prima di vincere il Leone d’Oro a Venezia con La battaglia di Algeri, è costretto a fuggire in Francia. Così come il regista teatrale e fondatore del Piccolo di Milano, Giorgio Strehler, internato in Svizzera con l’entrata dell’Italia in guerra. Si aggiungono le opere di tre pittori, tra i più grandi interpreti delle Avanguardie del Novecento, che furono costretti a lasciare l’Europa per sottrarsi alle persecuzioni razziali: Linea angolare di Vasilij Kandinskij e Davanti alla lampada a gas di Paul Klee della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea e l’autoritratto di Marc Chagall conservato alle Gallerie degli Uffizi. Infine, Temistocle: politico e generale ateniese che subì l’ostracismo, la più antica formula di esclusione dalla vita della polis, seppur praticata nella culla della civiltà occidentale, la cui sepoltura è magnificamente dipinta nella tela di Giuseppe Bossi conservata alla Pinacoteca di Brera di Milano.
Questa campagna si inserisce nella più ampia attività svolta dall'Agenzia delle Nazioni Unite che quest'anno ha come claim Together we can do anything - Insieme possiamo fare la differenza.
Campagna ideata e interamente realizzata da: Ufficio stampa e comunicazione MiC