Valutazioni degli impatti ambientali nell’ambiente e nei paesaggi della Sardegna
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Descrizione
Giovedì 4 luglio ore 18:30 vi aspettiamo presso la Basilica di San Saturnino in piazza San Cosimo a Cagliari per l’incontro “Valutazioni degli impatti ambientali nell’ambiente e nei paesaggi della Sardegna”.
Giovanni Barrocu, già Professore ordinario di Geologia Applicata Università di Cagliari, terrà l’incontro nell’ambito della rassegna “Dialoghi di archeologia, architettura, arte e paesaggio” a cura di Maria Antonietta Mongiu e Francesco Muscolino.
Nella definizione di Ambiente, spazio in cui coesistono le componenti biotiche e abiotiche e si sviluppano i processi naturali che le trasformano, la CE, nella normativa recepita dagli stati membri, ha richiamato l’attenzione sul Patrimonio dell’Umanità - Human Heritage - tramandato dagli antenati.
L’ambiente della Sardegna è un unicum per caratteristiche geologiche, strutturali e geomorfologiche, essendovi rappresentati tutti i tipi di rocce e i segni degli eventi succedutesi dal Prepaleozico (oltre 600 milioni di anni) e le peculiarità di flora e fauna che distinguono l’isola nel Mediterraneo. È limitante descriverne solo il Paesaggio, la forma percepita nella declinazione dei paesaggi naturali e di quelli umanizzati, agricoli, forestali, urbani, archeologici, industriali, minerari ecc. che qualificano lo spazio organizzato. L’ambiente è in continua evoluzione per processi esodinamici essenzialmente dovuti alla degradazione meteorica e all’erosione delle rocce ad opera degli elementi atmosferici, quali umidità e composizione e moti dell’atmosfera, e delle acque continentali e marine, e della forza di gravità. Hanno modellato la Sardegna che ne conserva evidenza nei tanti Monumenti Naturali.
La Sardegna non è terra sismica né vi sono vulcani attivi e le diverse tipologie dei suoi suoli sono l’effetto dei processi erosivi e dei lenti e complessi processi pedogenetici, chimico-fisici attivati da biorganismi, e dipendenti dai diversi tipi litologici e dalle condizioni climatiche, variate nel tempo. La copertura vegetale ha un ruolo stabilizzante e protettivo sui suoli che la sopportano e quindi sui paesaggi. In terreni montuosi e collinari la distruzione della vegetazione in zone non adatte ad usi agricoli comporta erosione irrimediabile del suolo fertile e quindi della copertura vegetale. Perché i suoli si riformino dalle rocce denudate servono diversi millenni e tempi geologici.
Ecco perché l’ambiente deve essere gestito, pianificato e salvaguardato considerandone tutte le componenti e i processi che le caratterizzano, e non solo gli aspetti e i pregi formali ed estetici del Paesaggio.
L’incontro si terrà alle ore 18:30 presso la Basilica di San Saturnino oppure potrà essere seguito da remoto in diretta streaming su Facebook e YouTube.