PIPPO RIZZO. Palermo/Roma andata e ritorno
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InfoDescrizione
PIPPO RIZZO. Palermo/Roma andata
e ritorno
a cura di Nicoletta Boschiero e Giulia Gueci
con la collaborazione dell’Archivio Pippo Rizzo
La mostra PIPPO
RIZZO. Palermo/ Roma andata e ritorno, a cura di Nicoletta Boschiero
e Giulia Gueci, che inaugura alla Galleria Nazionale giovedì 30 novembre,
racconta il percorso dinamico di un artista versatile quale fu Pippo Rizzo
(Corleone 1897 – Palermo 1964) che, per sua stessa definizione ‘irrequieto’,
trovò nel cambiamento la propria coerenza, ovvero, l’essenza della propria
cifra stilistica.
Attraverso
il materiale d’archivio – documenti, libri e fotografie inedite del Fondo Pippo
Rizzo, recentemente donato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e
Contemporanea – e grazie al dialogo con le opere di altri artisti del Novecento
a lui affini, l’iter espositivo fa emergere la centralità dell’asse Palermo/Roma nella definizione del linguaggio di
Rizzo. La mostra mette infatti in evidenza come i costanti spostamenti
da una città all’altra – dalla primissima formazione alla fine degli anni Dieci
fino agli ultimi anni della sua vita in qualità direttore dell’Accademia di
Belle Arti – abbiamo determinato non soltanto ispirazioni e sollecitazioni
creative nell’artista, ma anche un vero e proprio network relazionale, che risulterà cruciale per l’atmosfera culturale del
tempo, permettendo la diffusione in Sicilia prima del Futurismo e poi
della corrente del Novecento. Pippo Rizzo è stato di fatto il fulcro, teorico e
pratico, di tale network ponendosi come ponte di raccordo fra la Sicilia e il
resto d’Italia, come stimolatore di connessioni e scambi culturali.
L’impianto di mostra ha l’intento di mettere
in evidenza l’attività di Pippo Rizzo in primis come leader del Futurismo in Sicilia, connettendo la
sua esperienza ad una dimensione nazionale più ampia, ponendo cioè l’attenzione
sulle analogie delle coeve sperimentazioni degli altri protagonisti del
Movimento, da Balla a Depero, da Prampolini a Bragaglia. Raccontare, altresì, i
“suoi” anni Trenta tra la capitale e Palermo, ovvero il suo approdo alla corrente del Novecento, in particolare
i legami con la Sarfatti e le affinità con Carlo Carrà, ma anche il suo impegno
come critico, intellettuale e promotore culturale di quegli anni, dalla
collaborazione con il giornale “L’Ora” al ruolo di Segretario del Sindacato
fascista degli artisti siciliani.
E infine, come un cerchio che si chiude,
l’esposizione propone un focus sulla sua ultima, meno conosciuta, fase
stilistica: la serie dei cosiddetti Omaggi, realizzati da Rizzo dal secondo
Dopoguerra in poi, e la produzione scultorea, per la prima volta esposta e frutto
dei suoi ultimissimi anni di produzione.
Gli Omaggi, in particolare, sono dipinti
in cui il citazionismo di opere di arte contemporanea si intreccia ad una
dimensione intima, domestica, e si alterna alle suggestioni dell’Opera dei Pupi
siciliani. In quegli anni, quella ironia sempre presente in filigrana nel
lavoro di Rizzo emerge con prepotenza determinando un surreale crossover fra i
grandi capolavori del XX secolo (da Picasso a Matisse, da Mondriaan a
Capogrossi), le gesta dei paladini di Francia e un insolito pubblico di
carabinieri in alta uniforme, giovani marinai e silenziose suorine.
Dalla
stagione futurista, così totalizzante e veloce, che si manifesta nella
versatile produzione della Casa d’arte Pippo Rizzo a Palermo (un unicum
in tutto il sud Italia) a quella novecentesca, fatta invece di stasi e attese,
fino all’ultimo periodo che mixa con disinvoltura passato, presente e futuro,
Rizzo ha attraversato il secolo scorso mettendosi costantemente in discussione,
sperimentando linguaggi e forme, sistematicamente superate una volta
metabolizzate, senza mai perdere in coerenza, anzi trovando proprio in questa
continua esigenza di cambiamento la propria integrità.
Le opere, provenienti da collezioni private e
prestigiose istituzioni, oltre al significativo nucleo di opere appartenente
alla collezione della Galleria Nazionale stessa, arrivano principalmente da
Palermo, sia dalla Fondazione Sicilia che dalla GAM-Galleria d’Arte moderna, ma
anche dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma e di Latina, dalla Venaria Reale di
Torino e per quello che concerne i compagni di viaggio di Rizzo, come Depero,
dal Mart di Rovereto.
Posizione
Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea
Viale delle Belle Arti, 131 - 00197 Roma (RM)