L’Atlantide del metro e della rima: dal classico al moderno

Per secoli e secoli, l’intera cultura europea associò la pratica della poesia all’uso della metrica (almeno a iniziare dal mondo greco-romano), gemellandola più tardi con la rima (a cominciare dal medioevo). Solo intorno alla fine dell’Ottocento prese vita il verso libero, a cavallo tra Stati Uniti e Francia. Valerio Magrelli, Professore ordinario presso Università degli Studi di Roma Tre, presenta la conferenza "L’Atlantide del metro e della rima: dal classico al moderno". Introducono Edith Gabrielli e Gabriele Pedullà. La conferenza è realizzata nell'ambito del Ciclo di Conferenze "Al Centro di Roma", sezione "Antico Moderno: viaggio nelle letterature europee", a cura di Gabriele Pedullà, Professore ordinario di Letteratura Italiana presso l’Università di Roma Tre. Ideata da Edith Gabrielli, Direttrice del VIVE, la rassegna nell'edizione del 2025 si svolge oltre che al VIVE, anche al Museo Nazionale Romano, Palazzo Altemps fino a tutto il mese di Settembre, per poi continuare a Palazzo Massimo. Antico e moderno. La letteratura, non solo italiana, si colloca su questo doppio asse: la forza modellizzante della tradizione e le sue contestazioni radicali; il culto del passato e il gusto della sperimentazione; le lunghe stasi e i momenti di accensione bruciante, ma anche – su un piano completamente diverso – l’eterna battaglia tra il mondo che c’è, quello che c’è stato e quello che potrebbe esserci. Usare questa coppia concettuale è dunque un modo per attraversare la poesia, la prosa e il teatro di ieri ma anche per riattivare il nesso tra presente, passato e futuro su cui si fonda ogni esperienza artistica originale, con uno sguardo sul domani. Perché, come ha scritto la grande narratrice tedesca Anna Seghers (non pensando solo alla letteratura), “se non c’è più futuro, il passato è esistito invano”. In concomitanza con le conferenze il Museo Nazionale Romano effettua l'apertura straordinaria serale, ingresso con il biglietto del Museo.