La nascita della botanica a Sassari e in Sardegna

La nascita della botanica a Sassari e in Sardegna
Martedì 19 Settembre 2023 ore 18.00

Intervengono: Giovanni Fiori, Direttore della biblioteca universitaria, Aurelia Castiglia Prunas, Presidente dell’Associazione Garden Club Sassari, Antonello Mattone, già Professore ordinario di Storia delle Istituzioni all’Università di Sassari, Stefania Bagella, Curatrice del Museo scientifico dell’Università di Sassari Muniss

Con l’incontro “La nascita della botanica a Sassari e in Sardegna” ci si propone di approfondire gli esordi degli studi botanici nella nostra isola, inquadrandoli nel contesto della circolazione delle idee, della cultura illuministica e del riformismo sabaudo settecentesco. Gli studi botanici cominciano a svilupparsi in ambito universitario, a partire dalle riforme boginiane del 1764/65. Già dal 1748 svolgeva però le sue ricerche, a partire dalla Sardegna meridionale, il naturalista torinese Michele Antonio Plazza, arrivato in Sardegna come medico personale del vescovo Giulio Cesare Gandolfo. L’attività dello studioso sassarese Gavino Pitalis, benemerito dell’Ospedale cittadino (oggi Biblioteca universitaria, dove si conserva un suo interessante ritratto) si concentra nel nord dell’isola, con un grande progetto di Erbario e Orto botanico, naufragato tra boicotaggi e sospetti ancora non del tutto chiariti. In seguito, il grande protagonista degli studi botanici sardi nella prima metà del XIX secolo sarà Giuseppe Giacinto Moris, autore dell’imponente Flora sardoa, basata sulle informazioni raccolte da una rete capillare di contatti, con vere e proprie esplorazioni da nord a sud della Sardegna, opera  pubblicata tra il 1837 e il 1859. Il periodo successivo vede il progressivo sviluppo di una scuola botanica locale, a partire dall’opera di Maurizio Reviglio che impianta il primo erbario sistematico dell’Ateneo sassarese, ponendo le basi per i successivi sviluppi dell’istituto, degli erbari e dell’orto botanico, con studiosi di primo piano come Achille Terracciano e Augusto Béguinot