Incontro tra Dante e Shakespeare

Per #dante700 continuiamo a proporre sui nostri canali social opere dalle collezioni del nostro Istituto. Il protagonista è sempre Dante, in questo caso una scena dall'Inferno interpretata da J. Dixon

Potremmo assegnare a questa immagine il titolo Incontro tra Dante e Shakespeare. La stampa, incisa da John Dixon, è tratta dal dipinto di Joshua Reynolds che raffigura il conte Ugolino della Gherardesca rinchiuso in cella con i suoi figli. La scena esprime tutta la potenzialità drammatica racchiusa nella vicenda narrata nel XXIII Canto dell’Inferno dantesco: nell’oscurità del carcere i personaggi avvertono l’imminenza della tragedia, come attori di un dramma shakespeariano. Il pathos è amplificato dalle ombre generate dai raggi di luce che si propagano dalla grata della cella, richiamando alla memoria la “Vocazione di San Matteo” di Caravaggio. Il sottotitolo potrebbe essere “da quasi mendicante a top model”.​ Il protagonista, dalla chioma arruffata e gli occhi sgranati a fissare il vuoto, viene identificato con un pover’uomo di nome George White, che il pittore incontrò mentre lavorava come operaio nella lastricazione delle strade rimanendone colpito per la dignità dell’espressione e per la muscolatura nervosa del suo fisico. White divenne uno dei modelli preferiti di Reynolds, e posò anche per altri i pittori dell’epoca come Johan Zoffany (1733-1810) e Benjamin West (1738-1820). L’uomo si assicurò in questo modo un’esistenza più dignitosa, trascorrendo l'inverno nel nativo Yorkshire, dove, a suo dire, il carbone per scaldarsi costava meno.

La stampa di Dixon torna oggi in Istituto dopo essere stata esposta alla grande mostra “Dante. La visione dell’arte”, Forlì, Musei San Domenico 30 aprile - 11 luglio 2021.