Giornata di studi Tutela, valorizzazione e salvaguardia del patrimonio demoetnoantropologico e immateriale in ambito nazionale. Resoconti e prospettive dai territori.
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Descrizione
29 maggio
Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, Piazza Guglielmo Marconi 10 – Roma
Sala Conferenze “Diego Carpitella”
“Tutela, valorizzazione e salvaguardia del patrimonio demoetnoantropologico e immateriale in ambito nazionale”: sono questi i temi che verranno discussi lunedì 29 maggio dalle 9.00 alle 16.30 a Roma, presso la Sala Conferenze “Diego Carpitella” dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, in Piazza Guglielmo Marconi 10. Alla presenza del Direttore Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio Luigi La Rocca, interverranno dirigenti del Ministero della Cultura (Elena Calandra, Direttore dell’Istituto Centrale per l’Archeologia; Antonio Leo Tarasco, Capo dell’Ufficio legislativo; Carlo Birrozzi, Direttore dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione; Antonello De Berardinis, Direttore dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi; Andrea Viliani, Direttore del Museo delle Civiltà; Mariassunta Peci, Direttore dell’Ufficio UNESCO, Servizio II del Segretariato generale) e esperti (Annalisa Gualdani, Università di Siena), nella sessione mattutina moderata da Leandro Ventura (Direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale); rappresentanti degli enti locali, dell’associazionismo e della formazione (Vincenzo Santoro, Associazione Nazionale Comuni Italiani; Antonino La Spina e Gabriele Desiderio, Unione Nazionale Pro Loco d’Italia; Rita Paris e Elisabetta Simeoni, Associazione Bianchi Bandinelli; Francesca Romana Cappa e Valeria Corazza, Sovrintendenza Capitolina; Franca Zuccoli e Mariacristina Mona, Università degli Studi di Milano-Bicocca), nella sessione pomeridiana moderata da Vito Lattanzi (Museo delle Civiltà).
L’occasione è la presentazione del numero n. 44 della rivista Antropologia Museale dal titolo “La DEA al MiC”, edito da edizioni Museo Pasqualino, che contiene saggi scritti da funzionari demoetnoantropologi i quali, attraverso la presentazione di casi affrontati nei territori, uffici o musei di competenza, restituiscono un primo bilancio delle attività svolte a partire dalle prime assunzioni tramite concorso, nel 2017, nelle fila di questo profilo disciplinare. La relativa tavola rotonda sarà introdotta da Vincenzo Padiglione (Direttore di Antropologia Museale) e Rosario Perricone (Direttore responsabile di Antropologia Museale) e moderata da Rossana Di Lella (Museo delle Civiltà) e Valeria Trupiano (Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale). Parteciperanno molti degli autori: Paola Abenante (ex Polo Museale del Lazio), Loris Bendotti (Soprintendenza A.B.A.P. per la città metropolitana di Milano), Mariantonia Crudo (Soprintendenza A.B.A.P. per le province Chieti e Pescara), Gaia Delpino (Museo delle Civiltà), Alessandro D’Amato (Soprintendenza A.B.A.P. per le province di Brindisi e Lecce - Archivio di Stato di Ragusa), Elena Musumeci (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione), Claudio Rizzoni (Soprintendenza A.B.A.P. per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia), Gianna Saba (Soprintendenza A.B.A.P. per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna), Valentina Santonico (Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale), Alessia Villanucci (Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale). Si discuteranno temi legati alla tutela, alla valorizzazione, alla salvaguardia e alla ricerca, aventi ad oggetto il patrimonio demoetnoantropologico e immateriale, presentando alcune proposte progettuali utili ai funzionari impegnati sul territorio. Saranno oggetto di dibattito l’individuazione dei beni etnoantropologici e del patrimonio culturale immateriale in ambito nazionale, il coinvolgimento delle comunità e i processi partecipati, l’interdisciplinarietà, l’applicazione della metodologia etnografica, la dinamicità e fluidità del patrimonio culturale immateriale.
Scopo dell’incontro è confrontarsi su un settore - il patrimonio demoetnoantropologico e immateriale - che richiede un approccio olistico e integrato al fine di individuare e salvaguardare i diversi aspetti che lo compongono, quali i valori, gli elementi identitari e di memoria collettiva, le testimonianze storiche, i saperi e le pratiche vitali e in continua evoluzione; un settore strategico per la sua capacità di creare legami significativi tra patrimonio culturale, istituzioni e comunità e dunque da valorizzare mediante ulteriori spazi, risorse e collaborazioni entro e fuori i confini del MiC.
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