GEP 2024: Le mura sforzesche di Chiavenna
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Descrizione
Lombardia, Chiavenna (So), 28 e 29 settembre 2024, “Le mura sforzesche di Chiavenna”
La passeggiata
patrimoniale percorrerà il perimetro (m 1850) delle mura di cinta a
Chiavenna, il borgo già esistente in periodo romano, sulla via più diretta
fra la Pianura Padana e il Centro Europa. Furono costruite tra il 1488 e il
1492 per ordine di Ludovico Maria Sforza detto il Moro nel centro principale
della Valchiavenna che allora, come la vicina Valtellina, apparteneva al ducato
di Milano. Si partirà dalla cava romana di pietra ollare alla Caurga e,
dopo aver costeggiato la sponda sinistra del fiume Mera, si salirà alla rocca
dell’antico castello. Nel penultimo decennio del ’400 in Valchiavenna, come
in Valtellina (le due valli costituiscono dal 1816 la provincia di Sondrio), si
fecero più frequenti le irruzioni dei Grigioni che, a nord, formarono la
Repubblica delle Tre Leghe (solo nel 1803 entreranno come cantone nella
Svizzera). Esse ambivano alle due valli a sud, dal 1335 sotto il ducato di
Milano, sia per non essere più soggette alle pesanti gabelle di transito delle
merci provenienti da sud, sia per godere di terre più fertili, in particolare
dei pregiati vigneti di Valtellina. Dopo l’irruzione del 1487 Ludovico il Moro
approvò nelle due valli un vasto piano di fortificazioni: mura a Chiavenna,
Morbegno, Sondrio, Tirano, Bormio e muraglia di Serravalle a chiusura tra la
Valtellina e il contado di Bormio. Il primo lavoro a partire fu quello di
Chiavenna, la più minacciata dai Grigioni, confinanti a soli 10 chilometri in
val Bregaglia e a 30 al passo dello Spluga. Seguiranno nel 1492 le mura di
Tirano, con il confine grigione a soli 3 chilometri in val Poschiavo, e la muraglia
di Serravalle, mentre le altre non troveranno attuazione, essendo il Moro stato
sconfitto dai Francesi nel 1499.
Le mura di
Chiavenna partivano dalla rocca gemina del castello, facevano angolo per
comprendere la chiesa collegiata, dirigendosi verso quella di San Pietro e
quindi procedendo rettilinee fino all’attuale viale Risorgimento, dove
piegavano a comprendere la chiesa di Santa Maria. Quindi costeggiavano la
sponda sinistra del fiume Mera. Su di esse i Grigioni, impadronitisi nel 1512
della valle, autorizzeranno i privati a costruire le loro case, il che spiega
perché sono allineate lungo la sponda del fiume, dando vita a uno scorcio
suggestivo. Le mura, all’altezza del ponte di sopra, piegavano salendo sulla
rocca del castello, di cui oggi si vedono solo le basi, essendo stato distrutto
nel 1639. Quattordici erano nelle mura di cinta i torrioni posti agli angoli o
come rompitratta: oggi ne sopravvivono sei, conservati anche solo in parte. Le
porte erano tre, tutte scomparse: la Milanese a sud, quella di Oltremera, lungo
la strada, unica allora, che immetteva nella valle dello Spluga (oggi via Paolo
Bossi) e quella del ponte della Mera, poco prima del cosiddetto ponte di sopra.
Le mura furono
progettate da Ambrogio Ferrari, ingegnere ducale per le fortificazioni, con la
collaborazione di Giovanni Antonio Amadeo, l’architetto pavese, autore tra
l’altro della Cappella Colleoni di Bergamo e della facciata della Certosa di
Pavia. Negli anni della costruzione delle fortificazioni di Chiavenna è documentato
il passaggio di Leonardo da Vinci, allora al servizio degli Sforza, che ne
scrisse nel suo Codice atlantico, ma non risulta alcun coinvolgimento nella
loro realizzazione.
Il percorso si
concluderà sulla rocca del Castello, oggi inserita in un Parco pubblico, al
quale per l’occasione sarà concesso l’ingresso gratuito.
La visita
permetterà di valutare quanto è sopravvissuto (circa la metà in condizioni
diverse) e di sollecitare gli enti preposti a un necessario restauro
conservativo, il che è nelle finalità dell’Istituto italiano dei castelli.
Posizione
Le mura di Chiavenna
Piazza Don Pietro Bormetti, 3 davanti alla Collegiata di San Lorenzo - 23022 Chiavenna (SO)
Contatti
- Tel
- 034335382
- Website
- https://www.istitutocastelli-lombardia.org