Tipo Evento:
Apertura festiva
Domenica al Museo al MANN 3 novembre 2024
Apertura
Date di apertura
Evento giornaliero
Prenotazione Non richiesta
Orario di apertura:
- Lun
- 09:00 - 19:30
- Mar
- Chiuso
- Mer
- 09:00 - 19:30
- Gio
- 09:00 - 19:30
- Ven
- 09:00 - 19:30
- Sab
- 09:00 - 19:30
- Dom
- 09:00 - 19:30
Descrizione
Domenica al museo al MANN
3 novembre 2024
Torna l'appuntamento con #domenicalmuseo
Una nuova occasione per visitare gratuitamente i nostri capolavori
Immergetevi nelle nostre collezioni
Il museo sarà aperto dalle 9,00 alle 19,30
(ultimo ingresso alle 18,30)
Si informano i visitatori che in occasione della Domenica al museo ad ingresso gratuito il Gabinetto Segreto e la Collezione Magna Grecia saranno chiuse al pubblico per motivi di sicurezza.
In evidenza
Documentare gli Scavi: Pompei nelle imprese editoriali del Regno 1740–1850
La mostra è dedicata al processo di documentazione degli scavi di Ercolano e Pompei che si riversò nelle pubblicazioni ufficiali sponsorizzate da diversi regnanti di Napoli, da Carlo di Borbone a Ferdinando II, passando per Gioacchino e Carolina Murat.
Le ventisei opere in mostra nella sala del Plastico di Pompei, vengono dai fondi del MANN: dalla Biblioteca, dall’Archivio Storico, dall’Archivio Disegni e Stampe, e dalla raccolta dei rami della Stamperia Reale. Oltre a Le Antichità di Ercolano Esposte (1757–92), con annessi rami e disegni preparatori, il pubblico potrà ammirare la copia di Rami Inediti appartenuta a Carolina Murat, alcune gouaches di Francesco Morelli, e rare veline di Giuseppe Marsigli.
L’esposizione dialoga con l’istallazione permanente del grande plastico di Pompei, realizzato tra il 1861 e il 1879. Come si svolgevano gli scavi a Pompei nel primo secolo dopo la scoperta? Perché le pitture erano asportate? A quando risale la prima idea di lasciare le pitture in situ? E quali erano i rischi? Dalle prime imprese settecentesche fino a metà dell’Ottocento, diverse tecniche di documentazione, conservazione e restauro furono sperimentate. Non tutte ebbero successo, e i disegni prodotti nel processo rimangono talvolta l’unica fonte per ricostruire una pittura andata perduta. Le opere in mostra raccontano questa storia.
Nuovo allestimento del Salone della Meridiana
Il Salone della Meridiana ha una nuova veste, ispirata all’allestimento realizzato sotto la Direzione di Amedeo Maiuri, nel 1927.
Dell’allestimento voluto dal Maiuri si recuperano oggi diversi elementi: due panche ottagonali del 1907, alcune vasche, tra cui quella in pavonazzetto identificata nei depositi e ricomposta, nonché due labra, che facevano parte della collezione di Carolina Murat; il labrum in rosso antico da Pompei su base della fine del XVIII secolo e quello settecentesco, con sostegno a tripode con teste leonine.
Sul fondo del Salone sono collocati i due celebri candelabri in marmo di Piranesi, esempio sapiente del riuso neoclassico di frammenti antichi "ricombinati" in un'opera moderna. Infine due statue antiche raffiguranti le muse Urania ed Erato e provenienti da Ercolano richiamano la gloria delle Arti, raffigurata nell'affresco del Bardellino sulla volta del Salone.
Riapertura Collezione Gemme Farnese
Dopo il rinnovamento, eseguito nell'ambito del Progetto PON Cultura e Sviluppo 2014-2020 "Valorizzazione del Medagliere", dal 6 settembre 2024 è stata riaperta al pubblico la collezione delle Gemme Farnese del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, una delle raccolte glittiche più prestigiose soprattutto per il fatto di avere conservato l'originaria unitarietà, annoverando sia gemme antiche che moderne. L'evento inaugurale si è svolto venerdì 6 settembre (ore 12) alla presenza del Direttore Generale dei Musei del Ministero della Cultura, professore Massimo Osanna, che commenta: "Si riparte a settembre con un'attenta operazione di valorizzazione delle collezioni museali. Tra queste, le Gemme Farnese presentano sia un notevole interesse antiquario, sia un eccezionale pregio artistico. Si lavora anche per restituire ai visitatori, entro dicembre, la sezione della numismatica, che comprenderà uno spazio dedicato alle oreficerie antiche conservate al Museo".
Gli interventi di rinnovamento delle Gemme Farnese, pur lasciando inalterato l'allestimento curato nel 1995 dal professore Carlo Gasparri, hanno avuto l'obiettivo di valorizzare la storia della collezione e la bellezza delle opere. Si è lavorato sia sugli apparati didattici, ora bilingue e corredati di immagini, sia sulle vetrine ravvivate da nuovi corpi illuminanti a risparmio energetico e da ingrandimenti fotografici esemplificativi. Nelle teche sono ospitate 492 gemme, tra cammei e intagli.
Se, in queste sale, è possibile ammirare uno dei più celebri capolavori della glittica, la Tazza Farnese, filo conduttore del riallestimento è promuovere la conoscenza degli splendidi esemplari in mostra: in questa prospettiva, nelle vetrine sono stati posizionati spot luminosi, che permettono di ammirare i dettagli di vere e proprie sculture in miniatura.
Nei pannelli informativi vi sono approfondimenti sui grandi collezionisti che, nel tempo, hanno permesso di stratificare e arricchire la storia di questa grande raccolta: Pietro Barbo, Lorenzo de' Medici, i cardinali Ranuccio e Alessandro Farnese insieme al dotto Fulvio Orsini. Gli apparati didattici sono concepiti, dunque, per accompagnare il visitatore in un'esperienza dal valore conoscitivo ed emozionale.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2024-10-25 11:33:45 / Ultimo aggiornamento 2024-10-31 13:05:08
Posizione
Museo archeologico nazionale di Napoli
piazza Museo Nazionale - 80135 Napoli (NA)
Contatti
- Tel
- 0814422111
- man-na.comunicazione@cultura.gov.it
- Website
- www.mann-napoli.it
- Social
- Facebook Twitter Instagram Youtube
Responsabile: