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#Dante2021 - "Dove l’acqua di Tevero s’insala": il Sommo Poeta alla Foce del Tevere
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Descrizione
«Ond’io, ch’era ora a la marina vòlto
dove l’acqua di Tevero s’insala,
benignamente fu’ da lui ricolto.»
Così racconta Casella, musico e amico di Dante, nel secondo canto del Purgatorio della Divina Commedia (vv. 100-102). È significativo che il Poeta, evocando l’imbarco delle anime del Purgatorio sulla nave angelica, abbia deciso di ambientare questa scena alla foce del Tevere, in un territorio desolato che nel XIV secolo era caratterizzato dalle imponenti rovine della città romana di Ostia.
All’epoca la foce del fiume era vigilata dalla Tor Boacciana, una torre di avvistamento realizzata probabilmente nel XII secolo sopra i resti del faro della città romana. Oggi l’edificio, che deve il suo nome dalla famiglia dei Bobaziani, si trova a circa 3 km dal mare a causa dell’avanzamento della linea di costa.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2021-01-15 11:10:44 / Ultimo aggiornamento 2021-03-08 12:12:22