
Area archeologica di Amiternum - Apertura straordinaria. Tra paesaggio e archeologia: "imparare per la vita"
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InfoDescrizione
Area archeologica di Amiternum - Apertura straordinaria (Teatro e Anfiteatro)
Le aree archeologiche di Amiternum sono state istituite negli anni Settanta nel territorio comunale di L’Aquila: separate dalla viabilità odierna e dal percorso del fiume Aterno, costituiscono la parte oggi visibile di un organico impianto urbano di età romana, sviluppatosi secondo diverse fasi storiche ed edilizie e articolatosi in aree funzionali.
VISITA
Nell’area archeologica del teatro (I sec. a.C.), oltre ad una grande vasca ornamentale, è possibile ammirare l’intero impianto dell’edificio per spettacolo che poteva ospitare circa 2.000 persone. Si accede alla cavea attraverso le parodoi (corridoi laterali); i 4 cunei delle gradinate, distinti da 5 kerkides (scalette di accesso ai sedili) si sviluppano sull’ima e media cavea, separate dal diazoma o precinctio (corridoio intermedio semianulare). È ora assente ogni traccia della parte più alta. La cavea, del diametro di 80 m, è in parte appoggiata sul pendio collinare, in parte sostenuta da setti murari radiali che formano gallerie cieche. La scena, lunga quasi 60 m e strutturata su due segmenti, è separata dall’orchestra da un canale che terminava in due ambienti usati per manovrare il sipario. La parete di fondo era abbellita con nicchie ed esedre, un tempo decorate da sculture. Recenti scavi hanno permesso di ricostruire parzialmente l’assetto collinare su cui si appoggia il teatro, che risulta articolato in almeno due grandi terrazzamenti, su uno dei quali fu costruito l’edificio teatrale.
VISITA
L’area archeologica dell’anfiteatro (I sec. d.C.) accoglie le rovine della grande struttura dalla forma ellittica - dichiarata Monumento Nazionale nel 1902 - i resti di una grande domus (casa) di età tardo-romana e le strutture recentemente portate alla luce di un tempio porticato e di un tratto lastricato della via Cecilia.
Dell’anfiteatro - che poteva ospitare circa 6.000 persone - è visitabile l’arena (78 x 62 m), a cui si accede sia dagli ingressi posti sull’asse maggiore, sia attualmente da passaggi situati nel corridoio anulare interno. Sono visibili alcune scalinate di accesso alla cavea, il balteo (gradino di separazione) dall’arena e il podio (settore riservato alle personalità eminenti). Le gradinate su cui sedevano gli spettatori, ora scomparse, erano sostenute da 48 arcate.
Dell’edificio posto nei pressi dell’anfiteatro risulta evidente la planimetria articolata intorno ad un grande spazio aperto o cortile (peristilium), su cui si affacciano vari ambienti e un porticato. Gli spazi tra le colonne sono stati chiusi in una fase edilizia tarda.
Posizione
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L'Aquila e Teramo
Via San Basilio (Ex Monastero Agostiniano di S.Amico) - 67100 L'Aquila (AQ)
Contatti
- Tel
- 0862.21755 - 338.9116270
- francescaromana.delfattore@beniculturali.it
- Website
- http://su-aq.beniculturali.it/
Giulia Pelucchini
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