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Alle GEP tra Lazio e Sabina. La villa di Orazio a Licenza

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- Dom
- 15:00 - 19:00
Informazioni apertura
Info
Partecipazione gratuita e senza obbligo di prenotazione.
Obbligatorio il Green Pass ai sensi del D.L. 105/2021.
Per informazioni: zaccaria.mari@beniculturali.it
Si arriva presso l’Area archeologica dalla via Licinese e la si raggiunge percorrendo una comoda strada carrabile o tramite un più breve e suggestivo percorso pedonale attraverso un boschetto. Un ampio piazzale precede l’ingresso. La Villa, situata in una sella tra due vallecole, è sovrastata dall’alto versante di colle Rotondo (monti Lucretili) ed è accolta in una splendida cornice di verde in cui bene si inseriscono abeti, cipressi e cedri impiantati, dopo gli scavi, all’ingresso e in quello che fu l’antico giardino. Solo verso Nord la vista spazia sul panorama dominato dai paesi di Licenza e Civitella.
Descrizione
Visita guidata alla villa di Orazio a Licenza e ai luoghi "Oraziani" circostanti. Lettura di testi oraziani e intermezzi musicali. Convegno nel Museo Civico Oraziano di Palazzo Orsini.
La visita, a cura del Funzionario archeologo Zaccaria Mari e del Funzionario architetto Sergio Sgalambro, si inquadra nel programma “Tra Lazio e Sabina: visite guidate in luoghi minori della cultura del territorio tiburtino, della Valle dell’Aniene e della Sabina Romana”, organizzate dalla nostra Soprintendenza fino al prossimo 2 ottobre.
La Villa di Licenza corrisponde al fundus in Sabina donato ad Orazio da Ottaviano Augusto, tramite Mecenate, nel 32 a.C., al quale il poeta fa spesso riferimento nelle sue poesie.
È stata quasi integralmente riportata alla luce agli inizi del ‘900, dopo i limitati sondaggi del XVIII secolo, e ancora parzialmente indagata, sotto la direzione della Soprintendenza, nel 1997-2000 dall’Accademia Americana di Roma, che già vi aveva lavorato nel 1930-31, e dall’Università della California-Los Angeles.
Si presenta come una costruzione rettangolare piuttosto allungata (m 107 x 43), orientata quasi Nord-Sud, con i muri in opus reticulatum di calcare (nucleo in opera cementizia rivestito di elementi piramidali), occupata per circa tre quarti da un giardino porticato e per la parte restante, ad un’estremità, dal settore residenziale (v. pianta). Questo ha la forma di una tipica domus italica di età repubblicana ad un solo piano, costituita di un compatto gruppo di ambienti raccolti intorno a un piccolo atrio (1) in asse con uno spazioso cortile (4), separati da uno stretto e lungo corridoio. Gli ambienti ad Ovest (verso la montagna), uno dei quali conserva un pavimento musivo bianco-nero con motivo a rombi (ora reinterrato), sono difficilmente identificabili, ma potrebbero appartenere al quartiere di servizio e di soggiorno (5-6), in quelli ad Est invece sono riconoscibili cubicoli (2) e forse un triclinio (3a) e il tablino (3b). I cubicula o stanze da letto sono pavimentati con gradevoli mosaici a disegno geometrico bianco e nero di età post-oraziana (oggi solo parzialmente visibili): in uno il mosaico è suddiviso in una zona con cerchi allacciati (ove era posizionato il letto) e in una con stelle a otto punte, negli altri due si trovano un elaborato motivo a meandri e uno con reticolo di quadrati e rettangoli.
© 2021 MiC - Pubblicato il 2021-09-20 19:38:38 / Ultimo aggiornamento 2021-09-20 19:54:42
Posizione
Villa di Orazio
Via Licinese s.n.c. - 00026 Licenza (RM)
Contatti
Responsabile:
Zaccaria Mari
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