Alla scoperta delle antiche vestigia della Via Salaria romana nella Sabina Tiberina
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Informazioni apertura
InfoDescrizione
L’antichità della Via Salaria è indiscussa e riconosciuta da tutti gli storici. È tra le prime delle strade romane ad essere realizzata, ma le proprie origini sono da ricercarsi in età arcaica, quando l’uomo iniziò la pastorizia. Molti degli antichi tracciati di quella che sarebbe dovuta divenire una delle prime strade della grandiosa opera viaria dell’antichità, erano già utilizzati in epoca preromana per consentire alle popolazioni dell’Appennino Centrale, l’accesso al mare per l’approvvigionamento di sale neces-sario ai grandi allevamenti allora esistenti in questa regione. La lunga storia di questa strada ci ha la-sciato in seguito un prezioso patrimonio con numerosissime testimonianze monumentali disseminate lungo tutto il suo tracciato, tale da costituire oggi uno straordinario museo naturale a cielo aperto lungo tutti i suoi 296 chilometri di strada. È questa, infatti, la distanza che separa Roma da San Benedetto del Tronto lungo la Via Salaria “romana” e poi “ottocentesca”, tracciato ricostruito a metà dell’’800 in età Borbonica-Stato Pontificio. Con l’Unità d’Italia, con Regio Decreto del 1906, è divenuta Strada Na-zionale n. 4 collegando Roma all’Adriatico. Questa strada a partire dagli anni ’60 è stata oggetto di ammodernamenti e progressivamente sostituita dalla strada a scorrimento veloce per quasi l’intero percorso, da Passo Corese ad Ascoli. In questa giornata andremo ad esplorare i resti romani più rile-vanti di un breve tratto della Salaria nella Sabina Tiberina, dal Comune di Scandriglia a quello di Bel-monte in Sabina.
Visita di 7 siti, spostandosi con auto propria
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