Tipo Ente:
Archivio di Stato
Archivio di Stato di Ferrara
Descrizione
L'Archivio di Stato di Ferrara è ospitato fin dalla sua istituzione, avvenuta con d.m. 15 nov. 1955, nel Palazzo Trotti Borghi in Corso Giovecca 146, conserva archivi di uffici e di enti pubblici che hanno avuto sede nella circoscrizione dell'attuale provincia. Conserva anche archivi privati, nonché documenti riguardanti parte del territorio di alcune delle attuali province limitrofe (il territorio di Lugo e Conselice compreso nella provincia di Ravenna, il territorio dell'Oltre Po compreso nella provincia di Rovigo, terre e castelli situati nelle province di Bologna, Modena e Reggio Emilia)(1).
La documentazione relativa alla signoria estense fu trasferita, con il passaggio del ducato di Ferrara sotto il diretto dominio della Santa Sede, alla città di Modena(2).
La sezione antica dell'Archivio comunale, depositata nel 1962 presso l'Archivio di Stato di Ferrara, nel 2008 è stata trasferita presso la Biblioteca Comunale Ariostea.
I fondi conservati non esauriscono naturalmente la documentazione relativa a Ferrara e ad altre località dell'attuale provincia: occorrerà guardare in particolare i fondi conservati presso l'AS Bologna, ove si trovano tra l'altro le corporazioni religiose del Ferrarese, e presso l'AS Modena, l'AS Forlì e infine l'AS Roma, ove si trovano tra l'altro pergamene della città e dell'abbazia di Pomposa, a partire dal sec. XI. Va rilevato che la documentazione delle magistrature ferraresi ha subito gravissimi danni durante la seconda guerra mondiale.
(1) Presso la civica biblioteca Ariostea si conservano atti e manoscritti di notevole importanza che integrano i fondi dell'AS Ferrara (cfr. G. ANTONELLI, Indice dei manoscritti della civica biblioteca di Ferrara, Ferrara 1884). Presso l'archivio arcivescovile, sotto la denominazione di archivio degli spogli, viene conservato l'archivio dei residui demaniali, formato nell'epoca napoleonica e contenente le carte delle corporazioni religiose soppresse tra la fine del sec. XVIII e l'inizio del sec. XIX. Questo complesso di documenti, cui erano collegati diritti ed interessi ancora attivi, fu ceduto dal governo pontificio con verbale del 21 ottobre 1853 all'arcivescovo di Ferrara Ludovico Vannicelli Casoni al fine di provvedere al restauro e alla manutenzione degli edifici sacri del territorio di Bondeno. Discioltasi nel 1872 l'amministrazione dei residui beni ecclesiastici, si provvide alla liquidazione dei capitali spettanti all'amministrazione stessa.
(2) Capitolo IV della convenzione stipulata in Faenza il 12 gennaio 1598, fra don Cesare d'Este ed il cardinale Pietro Aldobrandini per rogito di Lodovico Martini notaio della camera apostolica e di Francesco Rondoni notaio ferrarese. Cfr. ARCHIVIO DI STATO DI MODENA, Archivio segreto estense. Sezione " Casa e Stato ". Inventario [a cura di F. VALENTI], Roma 1953 (PAS, XIII),p. 260.
BIBL.: BONAINI, pp. 84-105; Notizie 1876, pp. 124-125; Archivi 1952, p. 378
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 17:50:40 / Ultimo aggiornamento 2024-01-22 13:51:21
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