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Risposta scritta all'interrogazione n. 4-06939 del dep. Ermete Realacci. Roma, Auditorium di Adriano. Concorso di idee. Costituzione della commissione giudicatrice.
Testo del comunicato
Nell’atto ispettivo n. 4-06939, richiamati il bando di concorso di idee per la copertura dell’Auditorium di Adriano a Roma, in piazza Madonna di Loreto, e la risposta di questa Amministrazione all’interrogazione 4-04271 dello stesso interrogante, con cui si comunicava l’intenzione di procedere, “con la massima celerità”, alla nomina della commissione giudicatrice, l’Onorevole interrogante, constatato che la commissione non risulta ancora costituita, chiede che siano chiarite le ragioni del ritardo, che siano assunte le iniziative di competenza per la nomina della stessa e, infine, che sia verificato l’iter del bando di concorso. Il concorso di idee per la copertura provvisoria dell’Auditorium di Adriano è stato indetto dalla Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma (ora ridenominata Soprintendenza speciale per il Colosseo, il Museo nazionale romano e l’area archeologica di Roma) con bando pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana il 4 novembre 2013. Successivamente al termine della presentazione degli elaborati, fissato per il 4 gennaio 2014, erano intervenute difficoltà interpretative dell’articolo del bando riguardante le procedure di scelta dei membri della commissione giudicatrice, tali da indurre la Soprintendenza a sospendere il procedimento e a richiedere un parere di merito all’Avvocatura generale dello Stato che, il 1° agosto 2014, aveva dato indicazioni al riguardo, risolvendo le difficoltà interpretative. Nel frattempo, successivamente al parere dell’Avvocatura e nelle more della costituzione della commissione, sono profondamente mutate le condizioni e le circostanze che avevano indotto l’Amministrazione all’indizione del concorso. Infatti, con decreto ministeriale del medesimo 1° agosto 2014 è stata nominata una Commissione paritetica di autorevoli esperti, nominati dal Ministero e da Roma Capitale, con il compito di elaborare un piano strategico per la sistemazione e lo sviluppo dell’area archeologica centrale di Roma, nella quale è ricompreso anche l’Auditorium di Adriano. Inoltre, dopo l’avvio dei lavori della Commissione paritetica, il 28 ottobre il Sovrintendente ai beni culturali per Roma Capitale informava gli uffici del Mibact che il Sindaco Marino aveva comunicato “l’intenzione di condividere un intervento definitivo per Piazza Madonna di Loreto, superando la fase provvisoria e puntando alla valorizzazione dell’area ampliando l’offerta culturale” e, per l’effetto, lo stesso Sovrintendente sospendeva la nomina del componente di sua spettanza nella Commissione giudicatrice del concorso di idee. La Commissione paritetica, poi, nel documento finale prodotto al termine dei lavori, ha indicato, tra gli obiettivi principali da perseguire ai fini di una complessiva valorizzazione di piazza Venezia, quelli relativi a “una sistemazione adeguata degli Auditoria di Adriano, da collegare possibilmente all’area del tempio dei Divi Traiano e Plotina e alla basilica Ulpia utilizzando anche eventualmente percorsi sotterranei, e alla realizzazione della metro C, che dovrebbe costituire un elemento qualificante anche in funzione della visita e della fruizione” dell’area archeologica centrale, ivi compreso l’Auditorium che “con adeguate sistemazioni esterne potrebbe ritornare a svolgere la funzione originaria (pubbliche letture o conferenze su temi culturali)”. Nello stesso documento, la Commissione ha specificato che “lo scavo degli Auditoria sarà oggetto di prossimo completamento lungo il versante piazza Venezia, nonché di restauro, nell’ambito degli interventi per la realizzazione della stazione Venezia della Linea C.” Il progetto di valorizzazione del complesso degli Auditoria, redatto da parte di CG Metro C, nell’ambito dell’uscita della Linea C “Madonna di Loreto”, è stato consegnato alla Soprintendenza speciale il 18 dicembre 2014, ma dovrà essere oggetto, oltre che di confronto nell’ambito di una conferenza dei servizi specifica, anche di ulteriori approfondimenti in esito ai risultati dell’ampliamento delle indagini archeologiche e della necessaria caratterizzazione geotecnica dei terreni di fondazione. Il progetto definitivo della stazione Venezia prevede, inoltre, l’uscita “Madonna di Loreto” in posizione diversa da quanto indicato nel progetto preliminare, assunto dalla Soprintendenza quale limite, ormai decaduto, per l’intervento di posa in opera della copertura provvisoria. Occorre, infine, considerare che all’epoca dell’indizione del concorso di idee la tratta Colosseo-piazza Venezia della Metro C era priva di finanziamenti, successivamente deliberati con il decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, recante “Misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive”, convertito con modificazioni dalla legge 11 novembre 2014, n. 164. All’epoca dunque i tempi della costruzione della Metro C non erano certi. Quanto sopra spiega perché il bando avesse ad oggetto una copertura dichiaratamente provvisoria e non potesse tener conto delle interferenze con gli accessi della Metro C successivamente elaborati. Tutto ciò premesso, la Soprintendenza speciale, nel prendere atto del superamento delle condizioni che avevano concordemente condotto i competenti uffici statali e quelli comunali all’indizione del concorso di idee, ritiene non più attuale, in quanto non conforme alle mutate esigenze e condizioni, la posa in opera di una copertura provvisoria dell’Auditorium. Tuttavia, nella piena consapevolezza dell’interesse manifestato e dell’impegno profuso dai partecipanti, è intenzione della stessa Soprintendenza, acquisita la formale disponibilità da parte degli interessati, allestire, entro spazi adeguati, un’esposizione temporanea dei progetti pervenuti, corredata da un catalogo, al fine di conferire al lavoro dei professionisti coinvolti la massima e doverosa visibilità. Si può infine aggiungere che la situazione del momento – che vede l’area dello scavo nel cuore di Roma circondata da una recinzione provvisoria - appare invero insoddisfacente ed accettabile solo in quanto temporanea. Pertanto, ove eventi nuovi sopraggiungessero a modificare i dati di fatto sui quali si è fondata la sopra illustrata determinazione assunta dall’Amministrazione, ad esempio dilazionando la prevista realizzazione della stazione della Metro C, si potrà valutare l’adozione di ulteriori e differenti misure.
Documentazione:
Realacci 13 luglio 2015
(documento in formato pdf, peso 225 Kb, data ultimo aggiornamento: 31 agosto 2015 )