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Risposta scritta all'interrogazione n. 4-00601 del dep. Ermete Realacci. Roma. Vincolo paesaggistico su Villa Ada e Monte Antenne.
Testo del comunicato
In riferimento all’interrogazione parlamentare n. 4-00601, con la quale l’Onorevole interrogante chiede di conoscere se questo Ministero ritenga necessario ridefinire i confini del vincolo paesaggistico insistente sul parco monumentale di Villa Ada e Monte Antenne, rispetto a quelli fissati nel 1954, per la supposta presenza di una discrasia fra la definizione del perimetro del vincolo contenuta nel predetto decreto e le cartografie ad esso relative, si comunica quanto segue. Il perimetro del vincolo paesaggistico sul comprensorio Villa Ada-Monte Antenne è stabilito dal decreto ministeriale del 27 aprile 1954 citato nell’interrogazione, a cui corrisponde la relativa planimetria. Non è in itinere alcun procedimento finalizzato alla sua rettifica in quanto, secondo la relazione istruttoria fornita dagli uffici, non risultano discrasie tra la descrizione del perimetro del vincolo paesaggistico riportata nel citato provvedimento del 1954 e la rappresentazione grafica dei suoi confini nella relativa planimetria. Al riguardo, si rappresenta che la dichiarazione di notevole interesse pubblico riporta testualmente “il comprensorio di Villa Ada e Monte Antenne situato nel comune di Roma confinante a nord, nord est con la via passante per la stazione Salaria (come da piano regolatore); ad est via Salaria fino all’incontro con via Panama; a sud, seguendo quest’ultima fino a viale Romania; ad ovest questo viale, poi seguendo i confini, segnati sul piano regolatore, della zona di Villa Ada e Monte Antenne destinata a parco pubblico, ha notevole interesse pubblico ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497….”. Si rappresenta, ancora, che seppure nel piano territoriale paesistico regionale la delimitazione del vincolo in questione coincide erroneamente con il muro di cinta di Villa Ada, anziché essere indicato lungo la via Panama, l’area compresa tra il muro di cinta di Villa Ada e Via Panama è comunque soggetta a vincolo paesaggistico, come area vincolata per legge ai sensi dell’art. 142, comma 1, lettera g) del codice dei beni culturali e del paesaggio. Inoltre, nella carta della qualità del Comune di Roma il perimetro che identifica la delimitazione di Villa Ada – Giardini e parchi di pertinenza di ville storiche è correttamente indicato come coincidente con via Panama. Ad ogni modo, con la deliberazione n. 8 del 14 gennaio 2014, su esplicita richiesta della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio, la Regione Lazio ha preso atto delle comunicazioni degli uffici territoriali del Mibact, ai fini dell’adeguamento delle tavole del PTPR Lazio. Contro il succitato provvedimento è stato presentato ricorso al TAR Lazio da una società proprietaria di un immobile ubicato fra la via Panama, il muro di cinta che limita il confine della proprietà e del parco di Villa Ada, e la via del Canneto. In data 27 novembre 2014, il TAR ha respinto il ricorso, ribadendo la correttezza delle procedure che avevano condotto alla perimetrazione del vincolo. Posto l’esatto confine del vincolo che corre lungo la via Panama, ne consegue che sia il parcheggio interrato su via Panama, sia l’antico casaletto di via del Canneto ricadono nell’ambito del vincolo di tutela ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1947, di cui al citato D.M. 27 aprile 1954. Con riferimento, poi, alle procedure autorizzative per interventi edilizi nel parco posti all’attenzione dei competenti uffici ministeriali, si evidenzia che, per quanto attiene al progetto di realizzare un parcheggio interrato in via Panama, ricordato dall’interrogante, in un terreno di proprietà privata posto ai bordi del parco di Villa Ada e affacciato sulla strada, la competente Soprintendenza archeologica, chiamata ad esprimere il proprio parere, ha attivato la procedura di accertamento archeologico preliminare. I relativi sondaggi preliminari geologici hanno dato esito negativo, così come è stata costante l’assistenza archeologica durante l’esecuzione dei lavori. La zona di Villa Ada, infatti, è attraversata da una serie di cavità naturali che avrebbero potuto essere individuate e mappate durante l’esecuzione dei lavori. Durante i citati lavori di scavo, nonostante l’assistenza archeologica, non è stata, però, ritrovata alcuna cavità. Anche la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per il Comune di Roma ha espresso il proprio parere favorevole, con la seguente indicazione “per la sistemazione dell’area scoperta dovrà essere redatto un progetto esecutivo ove vengano indicate le essenze da piantumare e venga fornita una relazione tecnica elaborata da un agronomo”. Per quanto attiene, infine, ai lavori di ristrutturazione di un piccolo casale in via Canneto, anche esso di proprietà privata e menzionato nell’interrogazione, si rappresenta che la Soprintendenza archeologica, per gli aspetti di propria competenza, ha proceduto, nell’anno 2010, ad eseguire accertamenti archeologici, sempre alla ricerca di cavità, ma i lavori di ristrutturazione non ebbero mai inizio perché interrotti da un sequestro.
Documentazione:
Realacci 10 luglio 2015
(documento in formato pdf, peso 157 Kb, data ultimo aggiornamento: 31 agosto 2015 )