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M'illumino di meno
Testo del comunicato
L’iniziativa M'illumino di Meno Radio2, nell’ambito della #Giornatadelrisparmioenergeticoedeglistilidivitasostenibili, ha lo scopo di accrescere gli spazi verdi intorno a noi, seminando piantine e spegnendo le luci dell’anfiteatro campano a partire dalle 19 e per dieci minuti. Questa mattina, l’iniziativa ha visto la partecipazione fattiva dei tirocinanti del progetto Sprar di Solidarci, Alarou Wahabou e Mory Bamba che, insieme a noi, hanno seminato una piantina di mirto ed una di rosa canina, due essenze tanto diffuse a Capua, quanto nell’intera Campania antica.
Difatti per la produzione capuana di profumi, oli e creme, si utilizzavano soprattutto le essenze di #mirto, #narciso e #rose. Il mirto (o mortella) era una delle piante simboliche più importanti dell’antica Roma, e secondo Tito Livio, l’Urbe era nata nel punto dove era spuntato l’arbusto. Con una corona di mirto, simbolo dell’unione coniugale, si adornava la sposa il giorno delle nozze, e poiché i poeti latini che avevano cantato l’amore erano stati incoronati con mirto, nel linguaggio poetico italiano il termine “mirto” divenne metafora di sentimento amoroso.
Ma Capua era nota in tutto il mondo antico in particolar modo per le sue magnifiche rose, che costituivano la vera eccellenza della produzione di profumi ed unguenti.
Le famose rose di Capua infatti erano usate per produrre il #rhodinonitalikon, un celebre profumo di rosa tutto campano. Ricavato con l‘essenza distillata di petali di rose, questo profumo necessitava della presenza in zona di molti campi di fiori, come attesta lo storico Plinio Il Vecchio che nella Naturalis Historia ci racconta:
“A tal punto la terra non cessa di generare,
che per questo comunemente si dice che si produce
più profumo in Campania che olio nelle altre regioni”
MiBACT
Polo museale della Campania
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-04-14 17:50:24 / Ultimo aggiornamento 2020-04-14 17:50:24