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LA CULTURA NON SI FERMA: LA STORIA “A MEMORIA D’UOMO” SECONDO L’ARCHIVIO DI STATO DI PIACENZA
Testo del comunicato
L’Archivio di Stato di Piacenza partecipa alla campagna “La cultura non si ferma” con il video “A memoria d’uomo” (https://www.youtube.com/watch?v=_B1lL5OTmQo ) pubblicato sul canale YouTube del Ministero per i beni e le attività culturali e per il Turismo. Un documentario che, partendo dalle origini della città, ripercorre la storia fino ai nostri giorni, racconta l’evoluzione della raccolta documentaria e della sede che ospita l’istituto, il Monastero di Sant’Agostino.
È qui che sono oggi conservati i documenti dell’Archivio del Comune di Piacenza dal Medioevo al 1945 – tra i quali, ad esempio, il Registrum Magnum, il libro delle leggi e delle norme dei primi secoli dell’amministrazione – dei principati visconteo e sforzesco, della dominazione pontificia, le carte di epoca farnesiana e borbonica e quelle dell’epoca del Principato francese di Parma e Piacenza, dal 1802 al 1814. A questi si aggiungono gli archivi notarili di Piacenza e Bobbio, costituiti da oltre trentamila pezzi che registrano oltre sei secoli di attività, a partire dalla fine del XIII secolo, il catasto planimetrico realizzato sotto il ducato di Maria Luisa di Borbone, gli archivi degli Ospizi civili, i documenti dei personaggi illustri cittadini fino ai fascicoli del Provveditorato agli Studi sugli insegnanti dei primi decenni del Novecento. Per far conoscere al pubblico le competenze, le attività e i servizi al pubblico dell’Archivio di Stato, la telecamera mostra gli ambienti – i depositi, le scaffalature, la sala studio… -, gli uffici con il personale al lavoro nelle meticolose attività di conservazione, catalogazione, compilazione di inventari per rendere i documenti disponibili agli studiosi. Viene così raccontata l’offerta di attività didattica, con visite guidate, laboratori, percorsi di ricerca, destinati, in particolare, agli alunni delle scuole elementari e medie inferiori della città che, proprio in Archivio imparano l’importanza dell’ordine della catalogazione, il riconoscimento di simboli ricorrenti e perfino a porre sigilli di ceralacca come quelli di antiche pergamene.
Il video dell’’Archivio di Stato di Piacenza, così come quelli degli altri Istituti del Ministero, mostra non solo il patrimonio e ciò che è abitualmente accessibile al pubblico, ma anche il ‘backstage’ dei beni culturali con le numerose professionalità che si occupano di conservazione, tutela, valorizzazione e didattica.
Tutti i contributi vengono raccolti, oltre che sul canale YouTube del Mibact, nel data base complessivo consultabile sulla pagina La cultura non si ferma https://www.beniculturali.it/laculturanonsiferma, in continuo aggiornamento.
L'Ufficio Stampa MiBACT
20 maggio 2020
È qui che sono oggi conservati i documenti dell’Archivio del Comune di Piacenza dal Medioevo al 1945 – tra i quali, ad esempio, il Registrum Magnum, il libro delle leggi e delle norme dei primi secoli dell’amministrazione – dei principati visconteo e sforzesco, della dominazione pontificia, le carte di epoca farnesiana e borbonica e quelle dell’epoca del Principato francese di Parma e Piacenza, dal 1802 al 1814. A questi si aggiungono gli archivi notarili di Piacenza e Bobbio, costituiti da oltre trentamila pezzi che registrano oltre sei secoli di attività, a partire dalla fine del XIII secolo, il catasto planimetrico realizzato sotto il ducato di Maria Luisa di Borbone, gli archivi degli Ospizi civili, i documenti dei personaggi illustri cittadini fino ai fascicoli del Provveditorato agli Studi sugli insegnanti dei primi decenni del Novecento. Per far conoscere al pubblico le competenze, le attività e i servizi al pubblico dell’Archivio di Stato, la telecamera mostra gli ambienti – i depositi, le scaffalature, la sala studio… -, gli uffici con il personale al lavoro nelle meticolose attività di conservazione, catalogazione, compilazione di inventari per rendere i documenti disponibili agli studiosi. Viene così raccontata l’offerta di attività didattica, con visite guidate, laboratori, percorsi di ricerca, destinati, in particolare, agli alunni delle scuole elementari e medie inferiori della città che, proprio in Archivio imparano l’importanza dell’ordine della catalogazione, il riconoscimento di simboli ricorrenti e perfino a porre sigilli di ceralacca come quelli di antiche pergamene.
Il video dell’’Archivio di Stato di Piacenza, così come quelli degli altri Istituti del Ministero, mostra non solo il patrimonio e ciò che è abitualmente accessibile al pubblico, ma anche il ‘backstage’ dei beni culturali con le numerose professionalità che si occupano di conservazione, tutela, valorizzazione e didattica.
Tutti i contributi vengono raccolti, oltre che sul canale YouTube del Mibact, nel data base complessivo consultabile sulla pagina La cultura non si ferma https://www.beniculturali.it/laculturanonsiferma, in continuo aggiornamento.
L'Ufficio Stampa MiBACT
20 maggio 2020
© 2021 MiC - Pubblicato il 2020-06-21 16:07:19 / Ultimo aggiornamento 2020-06-21 16:07:19